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Il primo incontro

• Dimmi, è questo il posto dove porti le tue future prede allorché prevale la tua indole di matador ? Bello davvero questo ristorante, a due passi dal mare e disposto a piccole pagode che esaltano l’intimità.
• Non sono stato io a chiederti di venire a cena con me. Sei tu che me lo hai chiesto, io ho fatto solo il mio dovere.
• Iniziamo bene ! Tutto questo romanticismo da parte tua quasi mi crea imbarazzo.
• Voi donne ! Vorreste sempre essere celebrate, anche quando ci affibbiate etichette poco credibili e dispregiative. Alludo al matador che citavi prima.
• Su, non te la prendere ed alza gli occhi, affrontami vis a vis. Ti incuto timore ?
• Tu no ! Il decolletè che sfoggi in questo meraviglioso abito nero mi impone di non guardarti per…non cadere in tentazione. Ho visto il cameriere sbiancare, quando siamo entrati.
• Bhe, questo non depone bene per la tua fama di frequentatore di donne belle (hai notato che non ho detto matador ?).
• Avessi saputo che lo avresti indossato, quest’abito, non sarei venuto a questa cena.
• Per carità, non ti sprecare in complimenti, evita di essere così dolce con me, potrei esserne confusa e impazzire per te.
• Non lo fare. Non mi perdonerei mai di essere uscito con una matta !
• Con quale donna avresti preferito uscire ? No, non me lo dire, posso immaginarlo. A te piacciono le donne che abbiano un anno di noviziato, almeno, alle spalle, tutte coperte, tanto coperte che quando a fine cena faresti quattro salti sul lettone del tuo incantevole appartamento si levassero solo le mutande per farti contento.
• Ma che dici ? E ammesso che fossero importanti le mie preferenze sessuali, che non verrei certo a dire a te, passerebbero in secondo piano. Quello che amo in una donna è la semplicità.
• Andiamo sul difficile. Come si fa ad essere semplici e desiderabili ?
• Con la testa. La donna semplice e intelligente rende l’uomo schiavo. Dico, e mi mordo subito la lingua, che la donna con queste prerogative è superiore all’uomo.
• Insomma, stasera ti è andata male !
• Tutt’altro.
• Ma se mi hai detto che sono appariscente, artefatta non sono una donna che ti può interessare, sempre che volessi interessarti.
• L’uomo, a cui è demandato in primis la scelta della partner, dev’essere a sua volta così intelligente da capire che quello che cerca in una donna non si trova nei posti canonici dove si espandono le sue ricerche. Ha bisogno di capire, magari prima, intuire quali sono le potenzialità di una donna, e se poi sono nascoste deve avere la bravura di farle venire fuori.
• Che discorsi seri. Quasi pallosi. In una serata come questa. Con una luna come questa…
• …e con una donna interessante come te !
• Dici ? E la semplicità ?
• Può celarsi dietro la tua ironia. E le parole che usi non sono parole buttate al vento.
• Me lo aveva detto mia madre che al cospetto di un uomo avrei dovuto rimanere in silenzio !
• Anche a me, mia madre e non la tua, mi ha sempre detto di evitare simili donne, almeno finché fosse campata lei.
• Allora non tenterai di portarmi a casa tua a fine cena ?
• No, ma cercherò di rivederti.
• Mah….Quante ce ne dobbiamo inventare, noi donne, per essere rispettate e amate !



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Racconto scritto il 21/02/2018 - 19:11
Da Nino Curatola
Letta n.973 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Non mi e' parso un primo incontro. Si è percepita l'elettricità, ma pure una sorta di rancore soffocato. Bello stile, originale, m'è piaciuto

Roberto L 22/02/2018 - 07:10

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Nel ristorante di Primo Appuntamento potranno conoscersi, passare una serata insieme, gustare del buon cibo e del buon vino in un'atmosfera romantica, invece scontro di personalità che tendono a sopraffarsi. Nel racconto si denota attrazione tra i due e il finale è tutto da immaginare! Bene i crismi della storia breve ci sono e a me è piaciuto.

Pica Giulia 22/02/2018 - 00:31

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