Partircolarmente nei primi anni di vita ci immaginiamo le favole narrate da chi ci sta accanto:famiglari o maestri.
Quando,si diventa grandi ci si accorge nella maggiorparte dei casi che le favole sono un modo per crescere ed è vero ma che poi teniamo chiuse trascurate nella nostra mente.
Una mia opinione, è quella di tirare fuori la fantasia usando le favole con gli stessi personaggi ma personalizzarla, renderla nuova e per poi magari raccontarla,un modo per riconoscere che sei grande ma rispettando l'idea di Pascoli (la teoria del fanciullino).
Trovare l'esattezza dei momenti e di parole è fondamentale.
Puo'essere,un processo d'inizio e di risposte per segno di poi per creare e portare alla luce nuove favole per future generazioni.
Quando,si diventa grandi ci si accorge nella maggiorparte dei casi che le favole sono un modo per crescere ed è vero ma che poi teniamo chiuse trascurate nella nostra mente.
Una mia opinione, è quella di tirare fuori la fantasia usando le favole con gli stessi personaggi ma personalizzarla, renderla nuova e per poi magari raccontarla,un modo per riconoscere che sei grande ma rispettando l'idea di Pascoli (la teoria del fanciullino).
Trovare l'esattezza dei momenti e di parole è fondamentale.
Puo'essere,un processo d'inizio e di risposte per segno di poi per creare e portare alla luce nuove favole per future generazioni.
Racconto scritto il 11/06/2018 - 20:34
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Commenti
Grazie !
emanuele zaghini 12/06/2018 - 11:22
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E' vero. Sono completamente d'accordo. L'idea del fanciullino che si stupisce di ogni cosa, che parla alle pietre e vuole comunicare con il mondo intero è bellissimo. Dentro di noi c'è questo fanciullino, questa energia primitiva che ci mette a contatto con il cosmo, nelle fiabe in modo peculiare e onirico.
Gianfranco Cassia 11/06/2018 - 21:42
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