Piove sul bagnato
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Rievoco una sera di fine novembre di sette anni fa in cui pioveva dolcemente, sembrava che la musica scivolasse dal cielo. Io e lei, nella nostra camera da letto, immersi in quell'atmosfera poetica, ci abbracciavamo, innamorati.
«Tesoro» mi sussurrò. «Qualsiasi cosa dovesse succedere, ti starò sempre vicina.»
La strinsi forte al petto, convintissimo del nostro indistruttibile amore da far invidia al mondo.
Oggi come allora sta piovendo, con la sola differenza che è un pomeriggio grigio e spoetizzante, al riparo sotto un balcone, vicino l'ufficio di un avvocato divorzista dal cognome tedesco.
Ci stringiamo la mano per accomiatarci, lasciandoci andare all'istinto di intrecciare le nostre dita.
«Ti auguro il meglio» le dico con gli occhi arrossati dal pianto e con un brivido che mi scuote la schiena.
«Perdonami!» esclama con un filo di voce, liberando velocemente la mano dalla mia come se avesse preso una scossa.
Dandomi le spalle, si mette a correre, sfidando gli innumerevoli proiettili d'acqua per raggiungere l'altro lato della strada dove un Suv nero col motore acceso, aspetta di portarla via.
Piove sul bagnato. In tutti i sensi.
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Tra l'altro mi rendi felicissimo perchè valuti più che positivamente la mia scrittura. Nel mio cuore so che quanto esponi è sincero. GRAZIE!
Comunque hai saputo sottolineare l'ingrediente principale di questo mio piccolo racconto per poi passare al triste/malinconico fatta di pioggia... e lacrime!
Insomma ho voluto provare a cimentarmi nell'essere "serio" al 100 % con una storia fatta di ricordi e afflizione e associandola ad una trilogia che possiamo direttamente collegare attraverso lo stesso io narrante. Ti auguro buona Domenica!
Scritto veramente bene, appassionato, con un incipit delizioso, romantico, come nel tuo stile.
Descrivi bene la sensazione di impotenza dinanzi ad un'impietosa decisione altrui.
Ma la vita è anche questa...
Bravo