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la mia bambina. la mia bambina

quell’orologio alla stazione segna le 15:30….
dev’essere rotto dagli ultimi bombardamenti, quelli di maggio, quelli che gli alleati hanno definito di liberazione….
la mia bambina, la mia bambina….
strano…ma la lancetta dei secondi continua a girare, quasi a dimostrare diabolicamente che il tempo intercorso in questi giorni, fosse stranamente veloce nella sua immobilità
ho lasciato il cappotto a casa e la Maria mi è corsa dietro gridandomi:
• Michè, fa fredd, perché nte copri?…
• ho fatto la guerra Marì, me puria mica spaventè pè un po’ de fredd?
Lei non comprende, è sempre così apprensiva, aspetta che rientri Lisa…da quella sera, quanto sarà ormai? qualche ora, giorno…forse, un mese, non saprei
la mia bambina, la mia bambina…
il treno, arriverà questo treno e Lisa scenderà con le sue amiche…fanno un gran baccano tutte insieme
• babbino mio, babbino, ho da cumprè le scarp nuov…le ved? son tutt rott
• oh, mio piccolo amore, ti posso comprare tutte le scarpe che vuoi, anzi, ti porto al negozio e ti compro il negozio, purchè veda il sorriso sul tuo bel viso, piccola mia
quella donna ha quel coso, come si chiama…ah si, ha il tablet (...i bombardamenti…di liberazione….), con quel dito scivola, scorre. Ma lo sa che il tempo non è così che scorre? Lo sa che intorno a lei c’è la disperazione, la guerra, la fame, la poverà… Avrei voglia di avvicinarmi e sbatterglielo in faccia, avrei voglia, si…ma sono un uomo, sono un soldato, un padre
la mia bambina, la mia bambina
ecco che il treno arriva
ecco, scendono….è lei? no, forse sta ancora dietro. Fa freddo, quando scenderà dovrò coprirla, mi toglierò la giacca, fa niente se resterò in camicia
eccola, ha le trecce e la divisa da piccola italiana, la riconosco…il suo sorriso, la sua gioia di viviere...no, non è lei, forse è dietro ancora, ma non c’è più nessuno, neppure le sue amiche.
Solo il silenzio ed il ticchettio estenuante dei secondi su quel quadrante dalla lancette immobili, come la morte.
Resterò qui ad aspettarla ancora un po’ e sentirò la sua voce da lontano, la sentirò cantare e quando mi vedrà, correrà ad abbracciarmi…babbino, babbino mio
• Michele!
• chi è?
• andiamo Michele, è buio, torneremo domani se vorrai
• ma non posso gì via, ho da aspettè la mi bambina
• Michele, torneremo domani, come sempre, come tutti i pomeriggi…
• e se purtin, arriv e nun me trov, purtina la mi Lisa….fa fredd, chi la copr?
• Michele, la medicina delle 19,00, è tardi, coraggio…


mi scendono due lacrime, come da oltre 70 anni, ormai, o ore, oppure giorni, lo so che la mia Lisa non tornerà, so bene che la mia Maria è con la Lisa, lo so…

ma quell’orologio alla stazione è il mio laccio, il mio tormento. Si è fermato quando la mia Lisa scendeva da quel treno, alle 15:30, ed io non ero qui ad aspettarla, non l’ho potuta abbracciare, non ho potuto sussurrarle quanto l’amo, non sono stato in grado di proteggerla dal male, dai mostri, dalla guerra....di liberazione


Io che quando l'ho battezzata, ho giurato al mio Signore che l'avrei protetta da ogni male, io che sono un soldato, un uomo, un padre, suo padre....


Aspettami Lisa, sto arrivando, ho il passo incerto ma il cuore gonfio, aspettami bambina mia, ti porterò con me, via di qua, dove non ci sono lancette, non c'è attesa, né treni e neppure guerre...
solo liberazione


La mia bambina, la mia bambina



NOTA: Amici cari, vorrei impegnarmi, ma davvero non ho tempo. Se vi dicessi quanto ho impiegato a scrivere, comprendereste e perdonereste i miei errori.
ma ogni volta che posso, vi leggo e sempre con immenso piacere. Vogliate perdonare anche i miei commenti, non più elaborati, sempre di fretta e perdonatemi anche se qualcuno mi sfugge.
Un abbraccio!




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Racconto scritto il 20/09/2018 - 20:00
Da laisa azzurra
Letta n.1085 volte.
Voto:
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Commenti


Molto sentita, struggente... Attimi di vita, emozioni, dolore.. grande Laisa

Davide Giacomello 22/09/2018 - 00:00

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Sempre capace di emozionare qualsiasi cosa tu possa scrivere! E qui emozioni, commuovi, tocchi il cuore in profondità! Un bacio grande poetessa!

Ilaria Romiti 21/09/2018 - 21:18

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Un racconto coinvolgente scritto molto bene, tranquilla Laisa, i tuoi scritti sono sempre belli, questo un pò triste ma è la sua forza. Grazie per averlo donato a noi e buona serata.

Paolo Ciraolo 21/09/2018 - 19:59

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Una storia commovente, che lascia il cuore amaro....,ma tanto bella e scritta benissimo.Bravissima,Laisa.

Teresa Peluso 21/09/2018 - 14:41

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LAISA...La scrittura di getto è una scrittura creativa è importante il contenuto e le emozioni scaturiscono improvvisamente. Tu emozioni e questo rende i tuoi scritti avvincenti e gustosi da leggere. Ciao amica mia

mirella narducci 21/09/2018 - 14:13

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Bello, bello
un'emozione che taglia, affonda...
sei molto brava
senza se e senza ma...
Ciao dolcissima Laisa

Grazia Giuliani 21/09/2018 - 12:48

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Non hai niente da scusarti perchè scrivi sempre cose belle ed emozionanti come questo racconto.

Antonio Girardi 21/09/2018 - 09:14

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