“Vediamo cosa c'è dentro...” ha detto.
“Dunque il Lambrusco....”
“Eh.... ci vuole con la lasagna...”
“Il prosecchino...e, visto che non li hai, i due calici da vino bianco...”
“Me lo immaginavo che me li avresti portati!”
Ecco, al solito, mi conosce bene....
Allora oggi, davvero, era raggiante!
Trucco recente, e scarpe col tacco anche in casa, anche se sdrammatizzate dal jeans e la maglietta nera, poi il foulard, gli orecchini d'ordinanza, l'orologio e un anello particolare. I capelli un po' raccolti ed un po' sciolti con le ciocche bionde che uscivano dai fermagli e incorniciavano il volto nella parte superiore.
Je souris malgré moi, rien qu´à te regarder
Si les mois, les années marquent souvent les êtres
Toi, tu n´as pas changé, la coiffure peut-être...
Il nostro pranzo di Natale!
Il centro tavola natalizio con candela, l'alberino acceso, tovaglia rossa, tovagliolini arancio, calici da vino rosso, insomma quello che ci voleva.
Il menù:
Lasagne al forno, formaggini francesi con stuzzichini di pane nelle ciottoline, tartine al salmone ed ai gamberetti, Sacher torte, il tutto accompagnato da lambrusco, prosecco, crema di limoncello e caffè.
Come sempre le tartine e gli stuzzichini come “secondo” sono confacenti alla situazione e consentono di non guardare quasi neanche i piatti. Che stavolta erano celeste aviazione.
E poi riempire di parole le due ore.
“A volte non puoi mai sapere il reale valore di un momento finché non diventa ricordo.”
L'insegnante di francese all'università alla fine della lezione ci diceva i “mot à retenir” le parole da ricordare.
Ecco, anche questa giornata era nel giorno sbagliato!
E questo nostro “pranzo di Natale” è diventato uno di quei “mot à retenir.”
Voto: | su 0 votanti |
Nessun commento è presente