TERAPIA D'AMORE
I nostri cugini americani la definiscono “terapia dell’animale da affezione”, chiamandola “pet therapy” e rappresenta un supporto alle terapie tradizionali per la cura di vari tipi di patologie, di cui soffrono bambini, anziani o persone con disabilità.
La pet therapy, introdotta nel secolo scorso dallo psichiatra infantile Boris Levenson, sfrutta gli effetti positivi della relazione che si instaura tra un animale domestico, come un cane, un gatto, un coniglio o un cavallo e il paziente da curare: la presenza dell’animale produrrebbe una diminuzione dell’ansia e della paura, facendo abbassare i livelli di stress. Si è notato infatti che, soprattutto in ambito pediatrico, le terapie mediche svolte con la presenza ad esempio di un cane, comportino maggiori probabilità di successo e addirittura una più veloce guarigione.
Grazie a varie sperimentazioni, oggi anche in Italia è stata introdotta questa forma di trattamento, per cui i nostri amici a quattro zampe entrano sempre più frequentemente nelle strutture ospedaliere (si pensi all'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, che non è l’unico), aiutando i bambini malati a sopportare meglio le cure, naturalmente con la presenza, accanto all'animale, di personale specializzato. Accarezzare un cane, coccolarlo o semplicemente averlo vicino aiuta loro a vincere ogni forma di resistenza nel sottoporsi alle cure mediche. Ciò avviene forse perché l’animale si offre all'essere umano in modo incondizionato, come farebbe un genitore con un figlio, senza dare giudizi o avere pretese, stimolando sorrisi e infondendo buonumore.
Ho iniziato a conoscere queste pratiche diversi anni fa, quando, in viaggio di istruzione con alcune mie classi, andammo a visitare un maneggio in cui si praticava l’ippoterapia, una forma di pet therapy che utilizza la vicinanza dei cavalli per aiutare individui affetti da autismo o da sindrome di down, a rilassarsi e a socializzare. Il contatto con questo tipo di animale sembra infatti favorire l’empatia, la capacità di aprirsi agli altri e di prendersene cura, fondamentali in quei soggetti che, vivendo un disturbo mentale, sono poco inclini verso il mondo esterno e all'apertura nei confronti delle persone.
A prescindere dall'introduzione in campo sanitario, chi ha o ha avuto nella propria vita un animale domestico, penso non faccia fatica a comprendere il motivo dell'utilizzo di questo tipo di cure: cosa si prova infatti ad accarezzare, coccolare o semplicemente a guardare negli occhi ad esempio un cane o un gatto? Il loro corpo ed il loro sguardo comunicano emozioni e sentimenti simili a quelli degli esseri umani, come riconoscenza, gelosia, felicità, rabbia ed è indubbio che la loro vicinanza sia positiva per tutti, adulti e bambini, non solo con problematiche.
E’ dimostrato che far crescere un cucciolo di uomo con un animale domestico possa favorire un armonico sviluppo della personalità, stimolando il senso di responsabilità e il rispetto della diversità. Inoltre la compagnia di un cane o un gatto può essere d’aiuto anche a persone di una certa età, magari sole o affette da patologie, restituendo loro uno scopo di vita e, attraverso le loro coccole, ottenendo benefici sia sul fisico che sull'umore.
Sono in grado di confermare tutto ciò attraverso l’esperienza diretta: da quando infatti nella mia famiglia è entrato un cucciolo di cane, ci sono stati tanti cambiamenti positivi. Questo esserino si è materializzato in un momento di stasi della mia vita; inizialmente la decisione è stata presa per accontentare il piccolo di casa, ma poi è diventato a tutti gli effetti uno di noi, potrei dire un familiare.
Il suo corpicino peloso, i suoi occhietti liquidi ed espressivi, le sue affettuose moine hanno inondato di calore i nostri cuori e riempito la casa di inaspettata allegria. E’ un amico vero, discreto, che però c’è in ogni circostanza, anche quando non badiamo a lui, perché distratti dalla vita quotidiana e la sua presenza costante pian piano è divenuta un balsamo, una medicina. Cosa non da poco, soprattutto in questa epoca caratterizzata da egoismo ed individualismo, in cui tutti corrono e a stento ti salutano, senza peraltro guardarti negli occhi.
Io non ho mai pensato, e non lo penso tuttora, che un animale possa essere migliore di un essere umano, perché sono convinta che il contatto con le persone sia fondamentale per vivere pienamente l’esistenza e per un dialogo costruttivo, ma è indubbio che i nostri piccoli amici abbiano tanto da insegnarci. Loro infatti ci vogliono bene per quello che siamo, non ci abbandonano mai (semmai il contrario!) e non pretendono niente in cambio, se non un po’ di cibo e qualche coccola.
Il giornalista statunitense John Grogan, autore del best seller autobiografico “Io & Marley”, in cui narra le vicende della sua famiglia assieme ad un esemplare vivace ed affettuoso di Labrador, di nome Marley, conclude il suo racconto riportando le seguenti riflessioni: “A un cane non importa niente se sei ricco o povero, intelligente o stupido…se gli dai il tuo cuore, lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire, unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire…straordinario?”
Come dargli torto, la presenza di queste creature nelle nostre case è una vera e propria terapia d’amore: bisogna provare per credere.
La pet therapy, introdotta nel secolo scorso dallo psichiatra infantile Boris Levenson, sfrutta gli effetti positivi della relazione che si instaura tra un animale domestico, come un cane, un gatto, un coniglio o un cavallo e il paziente da curare: la presenza dell’animale produrrebbe una diminuzione dell’ansia e della paura, facendo abbassare i livelli di stress. Si è notato infatti che, soprattutto in ambito pediatrico, le terapie mediche svolte con la presenza ad esempio di un cane, comportino maggiori probabilità di successo e addirittura una più veloce guarigione.
Grazie a varie sperimentazioni, oggi anche in Italia è stata introdotta questa forma di trattamento, per cui i nostri amici a quattro zampe entrano sempre più frequentemente nelle strutture ospedaliere (si pensi all'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, che non è l’unico), aiutando i bambini malati a sopportare meglio le cure, naturalmente con la presenza, accanto all'animale, di personale specializzato. Accarezzare un cane, coccolarlo o semplicemente averlo vicino aiuta loro a vincere ogni forma di resistenza nel sottoporsi alle cure mediche. Ciò avviene forse perché l’animale si offre all'essere umano in modo incondizionato, come farebbe un genitore con un figlio, senza dare giudizi o avere pretese, stimolando sorrisi e infondendo buonumore.
Ho iniziato a conoscere queste pratiche diversi anni fa, quando, in viaggio di istruzione con alcune mie classi, andammo a visitare un maneggio in cui si praticava l’ippoterapia, una forma di pet therapy che utilizza la vicinanza dei cavalli per aiutare individui affetti da autismo o da sindrome di down, a rilassarsi e a socializzare. Il contatto con questo tipo di animale sembra infatti favorire l’empatia, la capacità di aprirsi agli altri e di prendersene cura, fondamentali in quei soggetti che, vivendo un disturbo mentale, sono poco inclini verso il mondo esterno e all'apertura nei confronti delle persone.
A prescindere dall'introduzione in campo sanitario, chi ha o ha avuto nella propria vita un animale domestico, penso non faccia fatica a comprendere il motivo dell'utilizzo di questo tipo di cure: cosa si prova infatti ad accarezzare, coccolare o semplicemente a guardare negli occhi ad esempio un cane o un gatto? Il loro corpo ed il loro sguardo comunicano emozioni e sentimenti simili a quelli degli esseri umani, come riconoscenza, gelosia, felicità, rabbia ed è indubbio che la loro vicinanza sia positiva per tutti, adulti e bambini, non solo con problematiche.
E’ dimostrato che far crescere un cucciolo di uomo con un animale domestico possa favorire un armonico sviluppo della personalità, stimolando il senso di responsabilità e il rispetto della diversità. Inoltre la compagnia di un cane o un gatto può essere d’aiuto anche a persone di una certa età, magari sole o affette da patologie, restituendo loro uno scopo di vita e, attraverso le loro coccole, ottenendo benefici sia sul fisico che sull'umore.
Sono in grado di confermare tutto ciò attraverso l’esperienza diretta: da quando infatti nella mia famiglia è entrato un cucciolo di cane, ci sono stati tanti cambiamenti positivi. Questo esserino si è materializzato in un momento di stasi della mia vita; inizialmente la decisione è stata presa per accontentare il piccolo di casa, ma poi è diventato a tutti gli effetti uno di noi, potrei dire un familiare.
Il suo corpicino peloso, i suoi occhietti liquidi ed espressivi, le sue affettuose moine hanno inondato di calore i nostri cuori e riempito la casa di inaspettata allegria. E’ un amico vero, discreto, che però c’è in ogni circostanza, anche quando non badiamo a lui, perché distratti dalla vita quotidiana e la sua presenza costante pian piano è divenuta un balsamo, una medicina. Cosa non da poco, soprattutto in questa epoca caratterizzata da egoismo ed individualismo, in cui tutti corrono e a stento ti salutano, senza peraltro guardarti negli occhi.
Io non ho mai pensato, e non lo penso tuttora, che un animale possa essere migliore di un essere umano, perché sono convinta che il contatto con le persone sia fondamentale per vivere pienamente l’esistenza e per un dialogo costruttivo, ma è indubbio che i nostri piccoli amici abbiano tanto da insegnarci. Loro infatti ci vogliono bene per quello che siamo, non ci abbandonano mai (semmai il contrario!) e non pretendono niente in cambio, se non un po’ di cibo e qualche coccola.
Il giornalista statunitense John Grogan, autore del best seller autobiografico “Io & Marley”, in cui narra le vicende della sua famiglia assieme ad un esemplare vivace ed affettuoso di Labrador, di nome Marley, conclude il suo racconto riportando le seguenti riflessioni: “A un cane non importa niente se sei ricco o povero, intelligente o stupido…se gli dai il tuo cuore, lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire, unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire…straordinario?”
Come dargli torto, la presenza di queste creature nelle nostre case è una vera e propria terapia d’amore: bisogna provare per credere.
Paola Salzano.
Racconto scritto il 04/01/2019 - 18:30Letta n.1031 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Bellissimo racconto.
Gli animali donano tanto amore.
Basta guardare i loro occhi.
Gli animali donano tanto amore.
Basta guardare i loro occhi.
Mary L 
07/01/2019 - 12:58 --------------------------------------
Ti ringrazio per la lettura e l'apprezzamento, mare blu...
Un caro saluto
Un caro saluto
PAOLA SALZANO 06/01/2019 - 16:02 --------------------------------------
Gli animali sono indicati come terapia molto efficace. Bello e convincente il tuo racconto.
mare blu 06/01/2019 - 10:44 --------------------------------------
Ringrazio Grazia, Laisa, Millina, Domenico e Antonio per aver letto e condiviso le mie riflessioni su questo tema, cui tengo molto...
Vi auguro una buona domenica
Vi auguro una buona domenica
PAOLA SALZANO 06/01/2019 - 10:00 --------------------------------------
Bellissimo racconto dal contenuto molto convincente.Sei molto brava anche in prosa.
Antonio Girardi 05/01/2019 - 09:53 --------------------------------------
Verissimo! Complimenti!
Domenico De Marenghi 04/01/2019 - 22:48 --------------------------------------
Credo, come te, che la presenza di un animale nelle nostre vite sia una ricchezza; per tanti soggetti, più sensibili di altri, diventano veri e propri compagni di vita, se non addirittura scopo di vita, laddove l'essere umano è assente.
Gli animali hanno veramente tanto da insegnarci: dovremmo fermarci a leggere i loro sguardi per capire cos'è l'amore disinteressato.
Le tue riflessioni ci aiutano a non ignorare e sottovalutare questa grande opportunità.
Buon anno!
Gli animali hanno veramente tanto da insegnarci: dovremmo fermarci a leggere i loro sguardi per capire cos'è l'amore disinteressato.
Le tue riflessioni ci aiutano a non ignorare e sottovalutare questa grande opportunità.
Buon anno!
Millina Spina 04/01/2019 - 21:12 --------------------------------------
Condivido ogni tu parola. Nn ho animali in casa, ma conosco perfettamente gli effetti dell'amore incondizionato. Non
a caso, infatti, come tu hai ben scritto, l'utilizzo degli animali nelle terapie.
Bravissima Paola, un bellissimo omaggio al mondo animale che tanto dà e nulla chiede
sei davvero brava.
a caso, infatti, come tu hai ben scritto, l'utilizzo degli animali nelle terapie.
Bravissima Paola, un bellissimo omaggio al mondo animale che tanto dà e nulla chiede
sei davvero brava.
laisa azzurra 04/01/2019 - 21:06 --------------------------------------
Bello e interessante Paola,
gli animali hanno il dono di metterci in contatto con la gioia, la lentezza e l'armonia della nostra natura...
Bravissima!
Ti abbraccio
gli animali hanno il dono di metterci in contatto con la gioia, la lentezza e l'armonia della nostra natura...
Bravissima!
Ti abbraccio
Grazia Giuliani 04/01/2019 - 20:03 --------------------------------------
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