Aveva già deciso
Le pareti erano grigie e le finestre sigillate. Aprì la porta della stanza riservata al nostro incontro: "Solamente due sedie in questa camera orribilmente spoglia." Fermo il mio sguardo e vedo che egli già sta qui.
Lui, immobile ed accasciato in un angolo dove non arriva il riflesso del sole. Pare una sosia dell'ombra ma nonostante in suo aspetto angosciante tocca il pulsante nascosto accendendo una luce molto fiacca e mi invita ad ascoltare il suo melanconico pianto.
Non c'è un imbarazzante silenzio sebbene si sente una dolce colonna sonora di un orrore che non fa altro che confondere i sensi in una mente sana. Questa musica avvolge i nostri volti che si conoscono appena. Nel frattempo inizio ad avvertire il calore in quel cuore ferito e coperto dalla brezza, dai laghi di foschia.
Gli guardo più intensamente per scansare la foresta di pini senza vita che in lui si sono creati per farsi che nessuno avrebbe potuto trovargli.
Finalmente mi sorride come fosse un fulmine nel cielo sereno e bacia la morte. Si ferisce nel suo petto cicatrizzato con il pugnale che m’aveva nascosto. Come ho fatto a non vedere quell’arma, forse, avrei potuto impedire il suo gesto disperato. Quel pugnale macchiato di sangue e di costernazione m'ha mostrato la gioiosa rinascita di un'anima che non ne poteva più.
Lui, immobile ed accasciato in un angolo dove non arriva il riflesso del sole. Pare una sosia dell'ombra ma nonostante in suo aspetto angosciante tocca il pulsante nascosto accendendo una luce molto fiacca e mi invita ad ascoltare il suo melanconico pianto.
Non c'è un imbarazzante silenzio sebbene si sente una dolce colonna sonora di un orrore che non fa altro che confondere i sensi in una mente sana. Questa musica avvolge i nostri volti che si conoscono appena. Nel frattempo inizio ad avvertire il calore in quel cuore ferito e coperto dalla brezza, dai laghi di foschia.
Gli guardo più intensamente per scansare la foresta di pini senza vita che in lui si sono creati per farsi che nessuno avrebbe potuto trovargli.
Finalmente mi sorride come fosse un fulmine nel cielo sereno e bacia la morte. Si ferisce nel suo petto cicatrizzato con il pugnale che m’aveva nascosto. Come ho fatto a non vedere quell’arma, forse, avrei potuto impedire il suo gesto disperato. Quel pugnale macchiato di sangue e di costernazione m'ha mostrato la gioiosa rinascita di un'anima che non ne poteva più.
Racconto scritto il 05/01/2019 - 10:03
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Commenti
Michaela Patricie Zaludova 01/02/2019 - 07:23
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MICHAELA...Non so se parli di un suicidio o di un anima che finalmente si è liberata dalle sue zavorre pesanti quindi si spiegherebbe quel gesto estremo. Ma dato che è bello immaginare ho creduto di leggervi questo nel tuo bel racconto.
mirella narducci 28/01/2019 - 18:14
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lo scrittore rivela se stesso in quello che scrive e tu, come in altre occasioni, ci mostri in questo componimento un animo sensibile aperto verso la sofferenza...
Adriano Martini 27/01/2019 - 19:29
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Certe volte è difficile per un raggio di sole penetrare in una foresta.
Molto bene scrivi...
Molto bene scrivi...
Ernesto D'Onise 27/01/2019 - 19:20
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Grazie per i vostri commenti. E ogni volta un piacere vedere il vostro parere.
Michaela Patricie Zaludova 06/01/2019 - 00:21
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Molto apprezzato
Angela Randisi 05/01/2019 - 18:25
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Piacevole e profondo racconto scritto bene.
Antonio Girardi 05/01/2019 - 18:07
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