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Confidenze al cielo

Lui è bravo, fa matematica come lei va in bicicletta.
All'uscita di scuola la mattina le si è messo accanto, i capelli mossi si son confusi con la barba dalla quale Greta non ha staccato gli occhi, la bocca le è sembrata morbida mentre le diceva “Posso aiutarti per il compito di domani, ci vediamo? Scrivimi...”
“A dopo Edo. Devo studiare anche Inglese, ci provo”.
Ora lo zaino semivuoto sobbalza sulle spalle della ragazza, la gonna corta e le calze sopra il ginocchio si muovono mentre corre lungo il muro che costeggia il fiume: corre perché è tardi, perché non vuole essere vista, perché ha paura di quell'appuntamento con Edo.
Alla fine del muro, sulla destra, si abbassa, il canneto alto la sovrasta, l'aria dell'imminente temporale ha reso scuro il fiume, il cuore le batte. Edoardo è seduto ai piedi del muretto, fatto di sassi, senza muratura come quello a casa della nonna.
Seduti, le spalle appoggiate al muro, Edo le ha messo il giubbotto dietro la schiena per proteggerla dai sassi sconnessi. Greta gli sposta i capelli dal viso, è rosso, la sta aspettando.
Ogni volta si aspettano: che sia matematica, una festa di compleanno, un film da vedere, loro si aspettano. È un'attesa che tra un appuntamento e l'altro si lava dei racconti degli amici, dei video sul telefono, delle partite di calcio che Greta guarda col papà sul divano nel fine settimana.
L'attesa vince su tutto, tranne che sull'attimo in cui dal canneto Greta scorge le scarpe bianche da tennis e i jeans strappati sul ginocchio. Si aspettano, come la bocca da conoscere, come il sesso di lui, Greta lo sente. Scivolano, stesi sull'erba nuova che sa di bagnato. Edo si toglie i jeans, a lei la gonna corta è salita oltre la vita, non si muove, vorrebbe baciarlo ma lui ha il viso basso mentre le sta sopra, eccitato. Greta ha paura, lui le scosta le mutandine, il sangue sembra fermarsi dalla vita in giù mentre Edo, occhi chiusi, sa dove entrare. Segue la strada dell'odore, quella del sangue che batte, entra senza capire, forse Greta si irrigidisce, serra le gambe; Edo si ferma, il calore da lei sale a lui, fino alla testa, fino a farlo star male. Lei lo spinge fuori, le gambe lo lasciano libero.
Edo piega i gomiti, delicato abbassa il suo peso sul corpo di lei, il bagnato si estende come una macchia calda, scende sulle cosce di Greta, si appiccica all'addome di lui.
Di Greta solo il respiro parla, profondo e lento. Edo le porge un fazzoletto, lei si asciuga tra le gambe dove un filo di sangue colora la scia bianca; per un attimo sorride le sembra una lumaca che la percorre come un sentiero, il sudore li appiccica uno all'altro. Edo si sdraia di fianco a lei, il giubbotto copre le loro gambe, sorridono, ora che la vergogna è scesa si guardano dentro gli occhi. Greta in silenzio, guarda le labbra di lui, lisce e morbide, sono diverse da quello che ha sentito, non tanto dolore ma la carne di lui nella carne di lei, forse non le è piaciuto, forse non lo farà più.
Edo la tiene tra le braccia, la bacia, ha la lingua calda, morbida, la muove dolcemente, invita la sua a seguirlo, a imitare il movimento. Si stacca le passa un dito leggero sul contorno delle labbra, la bacia di nuovo. Adesso il mondo gira, lo stomaco si chiude, lui le chiede “Ti ho fatto male?”
“Ti ho spinto fuori, non so perché...” sussurra mentre lo bacia, stavolta lei, leggera, sente sciogliere i muscoli ancora tesi delle gambe, del collo.
Tra il canneto il sole si spinge fino ai loro piedi che freddi si intrecciano.
Stesi si tengono per mano, gli occhi verso il cielo: Edo ha la donna che ama, Greta non sa se le è piaciuto, ma se per avere l'amore chiuso nei baci dovrà farlo di nuovo, forse lo farà.



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Racconto scritto il 04/04/2019 - 14:05
Da Grazia Giuliani
Letta n.976 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


L'ho trovato molto tenero, oltreché sensuale questo tuo racconto.
Tenerezza infatti mi ha ispirato il comportamento di Greta, adolescente impacciata e chissà non del tutto pronta per la sua prima volta...ma chi lo è?
Bello perché, come in altri tuoi, hai saputo emozionare, Grazia

PAOLA SALZANO 07/04/2019 - 19:30

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Mi piace come descrivi i momenti rendendo partecipi i lettori, quasi ad assistere alle scene. Sei brava!

mare blu 06/04/2019 - 22:15

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Percezione dei sensi, meravigliosi turbamenti...mi arriva tutto. Splendido.
E grazie

Mastro Poeta 06/04/2019 - 09:21

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GRAZIA....gli adolescenti vivono il periodo più bello della loro vita, divertendosi alla grande, anche sessualmente come hai descritto il momento di perdere la verginità per entrambi è per molti una scoperta, almeno per la prima volta. Il tempo farà di loro una donna e un uomo e di amori se non è quello fatale, ne seguiranno tanti. Bellissimo racconto descritto in modo eccellente BRAVA

mirella narducci 05/04/2019 - 19:01

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Doverosa precisazione per Carla.
Per me sessualitá e sensualitá vanno a braccetto. Non può essere sporca nessuna delle due. Può essere opinabile, naturalmente.

Ernesto D'Onise 05/04/2019 - 17:43

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Grazie a Grazia per averci regalato questo piccolo Forum. Ad Maiora. Ora ti ammiro per il coraggio. E per ciò che ha detto di te Martini. Ciaoooooooooooooo.

Ernesto D'Onise 05/04/2019 - 17:08

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Cara Maria Carla, mi consenta di rubare spazio Grazia, io non credo ci sia una sessualità pulita od una sporca. Dio ce l'ha donata per consentire all'uomo di amare e di essere eterno attraverso la figliolanza: io son qui ma non so per quale tipologia di sessualitá ma so che ,qualora sia frutto di amore e rispetto, è stata sessualitá che ha assolto le sue funzioni. Ma se essa viene vissuta solo come puro divertimento...beh potrei dire che non è sessualitá: sará gioco, prepotenza di uno sull'altro punibile dalla morale innanzitutto ecc.

Ernesto D'Onise 05/04/2019 - 17:04

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Sono in accordo con te, Grazia, che la sessualita sia un percorso complesso. Ma il tipo di conoscenza che proponi è di un ragazzo più esperto della ragazza. Una delle tre possibilitá. La seconda è che sia la ragazza la più esperta. La terza che ci sia una equilibrata conoscenza di quel che è il dono. Se no si rischia di sciuparlo. Dico questo perchè lo sviluppo poi della conoscenza avvenuta rimane condizionata dall'inizio.

Morale della favola: ci vorrebbe molta più educazione sessuale nella società-famiglia. Si eviterebbe così anche il quasi deserto in sede di confronto sulle esperienze vissute. Mi fermo.


Ernesto D'Onise 05/04/2019 - 16:48

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GRAZIE... la sessualità femminile, secondo me, è un percorso più complesso, Greta e Edoardo sono fortunati perché vanno alla conoscenza di questo "dono" nel reciproco rispetto

Grazia Giuliani 05/04/2019 - 13:15

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Trasuda sensualità ad ogni rigo questo tuo racconto...una sensualità pulita...sana, un connubio di sensualità e amore, certamente non si può chiedere di più! Complimenti cara, dolcissima amica mia

Maria Carla Pellegrini 05/04/2019 - 00:08

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L'ho letto con una certa apprensione, forse perché è
una prima volta che ci riguarda tutte e tutte siamo state Greta, con le stesse domande, gli stessi dubbi, ma con la convinzione che fosse lui, l'uomo della nostra vita.

Si, sono sempre più convinta che tu debba scrivere, Grazia
La tua eleganza percorre sentieri ad altri negati
Buonanotte dolce Amica



laisa azzurra 04/04/2019 - 23:06

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Ho commentato prima che Martini scrivesse e l'ho fatto non come il mio solito che è questo:posso capire il messaggio di Grazia nel senso che Dio mi ha fatto la grazia di capire che la sessualitá è un suo DONO. E COMINCIA IN QUALCHE MODO. O nel campo di grano, o in compagnia di papaveri o contro un muretto al chiaro di luna o sdraiati. E come per Eva ci fu una prima volta così per Adamo. Le mode , poi, di 2 Adamo o due Eva, sono cose che non interessano ai piú. E non dobbiamo creare una societá nella quale sia difficile parlarne.
Mi direte: ma guarda chi parla!!!! Ve lo dico subito: parla uno che non condivide la volgarità. E qui di volgaritá non ce ne è. Mia opinione. Ma non opinabile.

Ernesto D'Onise 04/04/2019 - 21:17

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veramente brava a descrivere in modo realistico un momento così importante per la vita di una donna in cui nell'animo si mescolano in modo confuso un turbine di emozioni, sentimenti, sensazioni fisiche che solo una donna è capace di provare e di dire. Mi sei sembrata come una regista di "specchio segreto" capace però di girare non solo scene d'ambiente ma anche quelle più riservate dell'animo umano. Sei poliedrica...poesie, racconti, haiku, scritture ma soprattutto riesci bene in tutto.

Adriano Martini 04/04/2019 - 19:08

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E cominció Edo
accanto al ruscello
con mammole
in fiore
che profumavan
di mimose.
E più non andaste avante?

Insomma non mi lasciar curioso!


Ernesto D'Onise 04/04/2019 - 18:56

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