Il vento mi scompiglia la pelle,
Soffia oltre,
Dove un branco di cani poco randagi
È tutto indaffarato a giocare a briscola.
La mia bussola è andata perduta
Nel mezzo di cento gonne
Appartenute a mille donne.
Conoscevo la via,
Poi,
Il destino ha perso la memoria.
Disteso su di un prato, le coccinelle m’ignorano,
Scommettono sui cavalli più belli,
Puntano il loro stipendio su quelli vincenti:
Piazzato, spiazzato, spazzato sono,
Dinanzi all'amore,
Un non sopravvissuto.
Come mi ha fatto l’amore?
Io ero un Santo, un puttaniere,
Adesso striscio senza veleno,
Non serpenti,
Solo fragili vermi.
Come mi ha fatto l’amore?
In tutti i modi.
L’amore non ha forme.
Lei è una puttana in calore,
Si concretizza nel tuo sguardo silenzioso che mi uccide.
Il mio occhio destro è convinto che l’amore non esiste,
Lo copro con una benda,
Nella speranza di un’oscurità che porti silenzio.
Io conosco la vera natura del tuo cuore,
Sei passionale,
La tua apatia sventola bugie senz'altra primavera,
Tu hai le primavere distratte da un buon profumo,
E non è il mio.
Io che sono passionale,
Santo puttaniere,
Per questo striscio,
Non sono più il bersaglio di rose rosse scoccate dai tuoi cento arcieri.
Quando mi hai ingannato?
Quando mi hai ingoiato?
Le mie domande si perdono nello specchio, dove sussurri:
“Come mi ha fatto l’amore?”
Tolgo la benda dall’occhio destro e disperato sussurro:
“Talmente bella che non ti riesco più a sopportare”.
Soffia oltre,
Dove un branco di cani poco randagi
È tutto indaffarato a giocare a briscola.
La mia bussola è andata perduta
Nel mezzo di cento gonne
Appartenute a mille donne.
Conoscevo la via,
Poi,
Il destino ha perso la memoria.
Disteso su di un prato, le coccinelle m’ignorano,
Scommettono sui cavalli più belli,
Puntano il loro stipendio su quelli vincenti:
Piazzato, spiazzato, spazzato sono,
Dinanzi all'amore,
Un non sopravvissuto.
Come mi ha fatto l’amore?
Io ero un Santo, un puttaniere,
Adesso striscio senza veleno,
Non serpenti,
Solo fragili vermi.
Come mi ha fatto l’amore?
In tutti i modi.
L’amore non ha forme.
Lei è una puttana in calore,
Si concretizza nel tuo sguardo silenzioso che mi uccide.
Il mio occhio destro è convinto che l’amore non esiste,
Lo copro con una benda,
Nella speranza di un’oscurità che porti silenzio.
Io conosco la vera natura del tuo cuore,
Sei passionale,
La tua apatia sventola bugie senz'altra primavera,
Tu hai le primavere distratte da un buon profumo,
E non è il mio.
Io che sono passionale,
Santo puttaniere,
Per questo striscio,
Non sono più il bersaglio di rose rosse scoccate dai tuoi cento arcieri.
Quando mi hai ingannato?
Quando mi hai ingoiato?
Le mie domande si perdono nello specchio, dove sussurri:
“Come mi ha fatto l’amore?”
Tolgo la benda dall’occhio destro e disperato sussurro:
“Talmente bella che non ti riesco più a sopportare”.
Racconto scritto il 19/05/2019 - 18:10
Da Bruno Gais
Letta n.893 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Bellissima! Non capisco cosa ci faccia fra i racconti perchè la considero una poesia fantastica! Da oculista m'è piaciuta la trovata dell'occhio destro insensibile all'amore.
Seby Flavio Gulisano 21/05/2019 - 00:33
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BRUNO.... O sei Santo o puttaniere le due cose stridono insieme! Esserti perso fra mille donne è valso a farti capire come sono fatte e finalmente hai tolto la benda...cosi almeno da una ti sei salvato!!
mirella narducci 19/05/2019 - 18:42
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