...ho pensato a te come fossi acqua
E vivono vite, le loro vite, matrimoni felici in due emisferi, all’opposto del giorno e della notte.
Scrivono entrambi per due quotidiani del posto in cui risiedono.
Lei si occupa di sport.
Qualcuno la intervistò e le chiese “perché lei, proprio lei, bionda femminile, bellissima, scrivesse di sport”...
“Non so”, rispose lei. “Non ci avevo mai pensato, ma è nello sforzo della risposta che si razionalizzano i pensieri e le sensazioni, e si scopre qualcosa di nuovo. Adesso che ci penso, non riesco a vedermi diversa: così sono da quando ho ricordi, dai sette, gli otto anni.
Scrivere è produrre un testo scritto, che sia un articolo sportivo piuttosto che di moda, poco importa.”
Scrive e segue personalmente gli incontri sportivi del suo paese.
Ha una famiglia. Un marito che l’adora, anche lui nel giornale, ma con un impiego di tipo istituzionale e due figli, due gemellini di tre anni.
E’ una donna risolta, soddisfatta, entusiasta, anche se...…..
Si chiama Aisha, vive in Norvegia, a Luster, un comune della contea di Sogn og Fjordane. Nel 2017 la Norvegia è stata classificata la più grande nazione sportiva al mondo e Aisha si sente parte integrante anche se il suo è solo amore per lo sport, prima ancora che una professione.
Al di là del mondo, in quel di Cuba, Andy sta dipingendo nella sua stanza colorata, che profuma di fiori e di mare….
Una stanza dalle pareti azzurre, con tele di varie misure posate ovunque, anche sopra quello scrittoio vittoriano che gode della sua penna, oltre chè del suo pennello….
Dalla finestra di quella stanza giunge una luce arancio, il sole è basso, è al tramonto, ed i colori ad acqua smerigliano di sfumature calde, come quell’isola, come la gente di quell’isola che sorride e canta e danza….
Lascia il pennello e prende il pennino…
Questa sera non ha voglia di scrivere articoli, stasera no….
Sarà che ha appena dipinto il mare e allora…
Scrive, scrive ad una donna che non conosce e non conoscerà mai, le scrive di lui, della sua vita splendida, di padre, di marito affettuoso, di quella moglie così bella e talmente sensuale da ispirare la maggior parte dei suo quadri e di quella malinconia strana…
Di quell'assurda sensazione di vuoto che lo attanaglia quando la sera si spengono le luci e le finestre si chiudono e lasciano chiuse dietro, la musica di urla e risa, di canti alla luna, quando il mare si placa fino a non chiamare più gli amori perduti, fino a rompere l’aria, a togliere il respiro, fino quasi a soffocare il suo cuore. Scrive di lei, di quella donna che non esiste e che profuma di vento e di freddo, di quella donna che incontra i suoi pensieri nella notte e che ruba la scena a tutti i suoi affetti, rendendolo così, si…così malinconico…
Lei è altrove, lui lo sa ed il suo cuore è quello di un poeta, un poeta che sogna la sua vita negli occhi di una donna che non c’è, che non ci sarà…
Lascerà quella lettera nel cassetto
la lascerà in quello scrittoio vittoriano, fino a ….
***
E’ mezzogiorno quando Aisha entra in quel negozio
È stata attratta da qualcosa che non riesce a comprendere. Lei non ama i mobili antichi, non ama l’arte o forse non sa di averla sempre amata.
C’è un dipinto, l'immagine definita di una donna…
Lo guarda ed il commesso guarda lei, Aisha.
Ritrae una città di tipo scandinavo, e luci e neve….c’è una donna che si sfiora una treccia bionda che scende sul lato destro del volto, ci sono gli occhi di lei blu come il mare di un’isola lontana, le sue labbra accese come i tramonti di quell’isola, c’è la sensualità dei suoi piedi nudi sulla neve, c’è un tatuaggio sulla caviglia in cui si legge appena un nome….Aisha
Il commesso la guarda ancora e, imbarazzato, le dice: ma lei, lei è…
Aisha lo acquista senza neppure curarsi del costo, ma appena tenta di uscire, urta sulla gamba di uno scrittoio. Si fa male, si accuccia per toccarsi la caviglia sanguinante e con lo sguardo raggiunge la maniglia di un cassettino nascosto, al di sotto dello scrittoio. Una voce, chissà…
lo apre, c’è una lettera…
“Cuba, 8 IX 1910
Chissà dove sei...
Vorrei portarti a sentire le onde del mare, ma tu, portami a sentire il rumore del vento
portami dovunque ci sia io, ovunque ci sia tu, dove esisti seppur non ci sei
perché la tua voce non ha voce e i tuoi occhi sono solo i miei e mi guardo allo specchio e vedo te, vedo il blu che descrive i contorni della tua esile figura, vedo la tenacia di una donna bella da far girar la testa, eppure così sola…
no,
esisti solo nella mia mente ed io rischio di impazzire
o sono già pazzo…
cammino in questa stanza che odora d’acquerelli, avanti e indietro, la camicia bianca imbrattata del tuo profumo e di mare, l’immagine di te tra i capelli spettinati, il cuore come un cavallo imbizzarrito, galoppa, oltre i confini della mia isola, oltre gli oceani dei tuoi occhi.
e alla notte, mi rigiro nel letto, in quel letto dove dorme il più bello dei miei fiori, ma tu, dimmi, tu cosa hai fatto ai miei giorni ...
non sono io, ma è il cielo che si muove e le nuvole giungono a te, ovunque tu sia… se esisti, ma non esisti
Ti ho nella mente, ti dipingo nel mio cuore
Non sei di qui, i tuoi tratti sono diversi, dove sei? Voglio percorrere i passi fino a raggiungere la neve sotto i tuoi piedi nudi e bagnarmi di acqua e di gelo, fino a non sentire più niente, fino ad addormentare i sensi…
Si, ho pensato a te, come fossi acqua, ghiaccio, neve, te che abiti case di cristallo dove il sole non c’è e se c’è si nasconde per la tua bellezza
sei tu che illumini il mondo
Sei tu, nel mio cuore, nella mia mente pazza, nei sogni miei….
È sera ed io amavo la notte, si, l'amavo davvero
ma ora no, non amo la notte, mi fa paura, sono solo al mondo quando la gente si chiude dentro le proprie case…ed io, io non ascolto più la loro voce, perché è dalla loro voce che io sento la tua, la tua voce che chiama, che sussurra il mio nome
no, non è vero, non sono solo, c’è lei che amo e mi ama, ci sono le mie figlie, boccioli di rugiada…
ma tu…
Aisha, so che ti chiami Aisha
E ti porterò con me, lo giuro
… fino al mio ultimo respiro….”
***
Un mese dopo si formò nel mar dei Caraibi, il famoso uragano di Cuba che in pochi giorni raggiunse l’Isola seminando morte e distruzione.
Aisha questo non lo sa, lo apprenderà dalla rete cercando la firma apposta sul dipinto:
"Andy Santos Guayta
nato a Cuba il 13 marzo del 1880, ivi dichiarato disperso nell’ottobre del 1910.
Artista, scrittore, giornalista, poeta e, non ultimo, pittore…."
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la padronanza della vena descrittiva che si evolve in una descrizione accurata dei personaggi, delle vicende, degli stati d'animo di grande impatto visivo.
Tutto è un sentire i persomaggi che vivono, amano, soffrono, mentono a se stessi e agli altri in un movimento instabile che è la vita.
Coinvolge e rende partecipi
Molto apprezzata! Complimenti
È stato bello leggere questo racconto e sognare... complimenti per la tua fantasia, cara Laisa
tracci la strada, la tensione aumenta,e poi ci sveli cioè togli proprio il velo...
Stupendo racconto,da leggere e sorprendersi!
Meravigliosa Laisa