Buongiorno fiaba
Rientrando dalla presentazione del suo primo libro il poeta, un insolito silenzio corposo lo avvolse come inchiostro nella sua giacca bigia, e la penna nel taschino gli cominciò a pesare come le vicine nuvole cariche di pioggia.
“A te cara nuova amica, che il tuo nome è sinonimo di misericordia… Dio ne abbia di me!”
gli tornò in mente la dedica scritta a una garbata donna dall’accento gradevole.
Iniziò a pensare alle volte che l’anima gemella era venuta in suo soccorso, che lo aveva completato. Era benedetto. L’aveva lì celata agli occhi della mente, nel cuore.
Ma non c’era giustamente stata con lui in quel giorno, lei che era parte integrante del libro.
Lei che nella vita si era creata una famiglia, ed era una sposa felice.
“Forse saremo destinati ad incontrarci anche per un attimo… Vivrei con serenità solo un ultimo giorno per quella sensazione di completezza e di appagamento senza ragione” sorrise.
“Se ricominciassi a bere quel buco che c’è in mezzo al salotto e che da troppo tempo fingo di non vedere temo possa scomparire…”
Si alzò come svegliato dal clicchettìo del vecchio telegrafo desueto sullo stipo “Quel buco
prima o poi mi inghiottirà”, allentando il nodo alla cravatta.
Con il vento l’uomo si accorse di un aquilone, e ricordò come ebbe inizio la fiaba. Ad un’estremità uno spago si muoveva fin oltre la prospettiva “Certo dev’essere molto lungo” pensò.
Guardò meglio. Dove l’occhio ancora può arrivare un nodo come di sicurezza. E ancora spago.
“Anche se finisce, o si spezza…” pensò ancora. Solo allora sentì un gatto fargli le fusa appena
sotto il cuore, e notò che aveva intorno al collo un lembo celeste, forse di un foulard, e una lettera con ceralacca. “Un filo invisibile tra noi” diceva solo questo. Gonfiò lo sguardo oltre il nodo, e gli parve di vederla dall’altro capo dello spago dietro l’orizzonte. Annuì, mani affusolate tanto belle non si scordano.
“…in fondo quello che sono lo devo all’ispirazione”.
“A te cara nuova amica, che il tuo nome è sinonimo di misericordia… Dio ne abbia di me!”
gli tornò in mente la dedica scritta a una garbata donna dall’accento gradevole.
Iniziò a pensare alle volte che l’anima gemella era venuta in suo soccorso, che lo aveva completato. Era benedetto. L’aveva lì celata agli occhi della mente, nel cuore.
Ma non c’era giustamente stata con lui in quel giorno, lei che era parte integrante del libro.
Lei che nella vita si era creata una famiglia, ed era una sposa felice.
“Forse saremo destinati ad incontrarci anche per un attimo… Vivrei con serenità solo un ultimo giorno per quella sensazione di completezza e di appagamento senza ragione” sorrise.
“Se ricominciassi a bere quel buco che c’è in mezzo al salotto e che da troppo tempo fingo di non vedere temo possa scomparire…”
Si alzò come svegliato dal clicchettìo del vecchio telegrafo desueto sullo stipo “Quel buco
prima o poi mi inghiottirà”, allentando il nodo alla cravatta.
Con il vento l’uomo si accorse di un aquilone, e ricordò come ebbe inizio la fiaba. Ad un’estremità uno spago si muoveva fin oltre la prospettiva “Certo dev’essere molto lungo” pensò.
Guardò meglio. Dove l’occhio ancora può arrivare un nodo come di sicurezza. E ancora spago.
“Anche se finisce, o si spezza…” pensò ancora. Solo allora sentì un gatto fargli le fusa appena
sotto il cuore, e notò che aveva intorno al collo un lembo celeste, forse di un foulard, e una lettera con ceralacca. “Un filo invisibile tra noi” diceva solo questo. Gonfiò lo sguardo oltre il nodo, e gli parve di vederla dall’altro capo dello spago dietro l’orizzonte. Annuì, mani affusolate tanto belle non si scordano.
“…in fondo quello che sono lo devo all’ispirazione”.
Racconto scritto il 29/05/2019 - 22:40
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Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Molto bello, un miscuglio tra invenzione e realtà.... Ma la favola vive di questo!
Teresa Peluso 31/05/2019 - 18:59
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Bravo Mirko. Mi compiaccio. Belle parole per un bel racconto onirico. 😃
Ernesto D'Onise 31/05/2019 - 11:16
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Caro Mastro anzitutto ti ringrazio. Questo tuo racconto è molto bello, scrivi sullo scrivere con parole piene di maestria. Complimenti!!!
Maria Isabel Mendez 30/05/2019 - 22:36
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...è la magia che sai creare che mi colpisce, quello che c'è tra le parole affascina chi ti legge, perché ciò che scrivi nasce dal tuo animo sincero...e si sente...
Lo trovo stupendo, in bilico tra sogno e realtà
Ciao Mirko, Mastro
Lo trovo stupendo, in bilico tra sogno e realtà
Ciao Mirko, Mastro
Grazia Giuliani 30/05/2019 - 11:47
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Dunque, uff
No, davvero, a differenza di Adriano, faccio fatica.
Si, l'ispirazione aiuta, eccome...ma un Mastro come te, riesce a tirar fuori l'ispirazione da quel buco, come un pozzo, come un artigiano che si rispetti. E nn c'è filo, aquilone o gatta nera che nn abbiano goduto dell'emozione delle tue parole. Sono lievi, eppure scavano, come acqua
...unico
No, davvero, a differenza di Adriano, faccio fatica.
Si, l'ispirazione aiuta, eccome...ma un Mastro come te, riesce a tirar fuori l'ispirazione da quel buco, come un pozzo, come un artigiano che si rispetti. E nn c'è filo, aquilone o gatta nera che nn abbiano goduto dell'emozione delle tue parole. Sono lievi, eppure scavano, come acqua
...unico
laisa azzurra 30/05/2019 - 10:08
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