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C'è una brezza armoniosa mentre Melissa continua a parlare:


-Tutte le arti vogliono arrivare alla stessa conclusione. Tutti gli artisti hanno scoperto il linguaggio del mondo e sono in connessione con esso. Vedono il tutto a noi sconosciuto. Parlano al codice, parlano in codice. Ecco perché amo spiegare ai turisti i dipinti di Caravaggio, ogni pennellata è espressione di un codice pieno di verità che potrebbe salvare il mondo-.


Siamo colleghi:
Guide turistiche per esperti curiosi.


Melissa è bellissima.
Una macedonia viva in mezzo alla frutta secca.
Un assolo di tastiere.
L’esaltazione dei contorni dolci uniti alla bellezza dell’animo ribelle.
Un leone che riposa e un panda che attacca.
E’ questione di colori.
Le sue parole sono interessanti ma io voglio scoprire la sua anima e non posso, perché è una montagna con una fragola sulla cima, e pretende di essere scalata per morderla,
quella fragola,
saggiarne il succo rosso che cola e t’investe e rende: vivo il tuo esercito.


Stesi sul prato al bosco di Capodimonte, guardiamo il cielo, ma l’ora arriva, è il suo turno per la visita guidata, mette il cartellino al collo, un bacio alla mia guancia e s’avvia.


Resto io e l’erba verde ma soprattutto la sua sagoma che piano si allontana, la distanza ed il movimento ne esaltano le forme. Più è lontana e più diventa un puntino dalle perfette perversioni.
Dentro di me si consuma una sensazione, per lei smetterei di salvare il mondo, di esplorare orifizi moderni circondati da un passato mai appagato.
Davvero. Sarei egoista.
Ma questo non è il suo piano, e la mia emozione diventa solo un sussulto erotico, e si bagnano leggermente i miei slip. Una pennellata di bianco.


-L’amore è una pennellata di bianco?-
E’ quello che dico a questa turista di Bologna circa trenta minuti dopo, mentre facciamo l’amore nascosti in qualche selva oscura del bosco.
Melissa non parla bolognese, penso.
Ha un odore diverso, penso.
Penso ai mille sapori dei baci, un campo di ciliege tutte così simili, ma dal colore poi diverso.
C'è da dire che non manca mai una buona dose di rosso sulle labbra, Bologna mi guarda:
-Non sarai mica maschilista?-
-Chi io? No, l'amore è universale-.


Da lontano tra le foglie, il tossire di una tromba penetra nel ventre di questa selva e
ripristina i nostri vestiti.
L'amore è finito Bologna, ma tu non sei Melissa.
Sei solo una turista che ho rubato al suo gruppo.
Per sfidarla, per provocarla, dovrà pur capire che Caravaggio è pur sempre una sveltina.
Soffice amore, un lago pieno di vino.
Dovrà pur capirlo prima o poi.
Sai, lei è una guida e lo sono anche io, e siamo in competizione.
Io però sono migliore di lei:
guido i curiosi nei dettagli dell'arte, dove ci si può nascondere e fare l'amore.
Non l'hanno inventata per questo motivo l'arte?
Per trovare nascondigli perfetti e ritrovarsi, da soli o in compagnia di uno sconosciuto.
Dico,
Melissa è lì che parla di Caravaggio,
ma dico io, la vera arte è qui, nudi in un bosco e tutto il mondo che ci cammina intorno senza vederci davvero.


Allora la bolognese mi fa:
-Facciamolo di nuovo-
Però questa volta parliamo anche di noi.


E' aggrappata ad un albero.
Lo abbraccia.
Io mi godo quello strano amore che nasce tra donna e natura e partecipo in secondo piano cercando di trovare me stesso ed un pò del suo calore.


Ma in realtà la sua è una supplica.


E’ sterile, nessuna possibilità di avere figli.
Allora è quasi una preghiera alla natura.
Potrebbe sradicarlo quell'albero, ne avrebbe tutto il diritto,
e invece lo abbraccia.
Dolce,
fu dolcissimo, che alla fine tutto sapeva di miele.
–il tuo alveare è molto dolce- disse.


Ma come potevo essere acido dopo quell'abbraccio?


Pensavo comunque a Melissa ed al fatto che io non potevo in nessun modo competere con Caravaggio. Io non sono un artista, sono solo una guida turistica per esperti curiosi.


La bolognese mi abbraccia mi stampa un bacio sulla guancia e va via.
Torno a sedere sul prato, Melissa ha quasi finito il tour.


Mi stendo sul prato e fumo tabacco umido.


Il mondo sa essere un posto meraviglioso quando l’essere umano l’asseconda, forse è questo il vero significato dell'arte.
Io non potevo che assecondare il mio bisogno di Melissa, che è bellissima mentre parla di Caravaggio, e non di me.




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Racconto scritto il 30/06/2019 - 20:36
Da Bruno Gais
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