Al mercato
Mi hai venduta per un soldo di cacio.
Hai comprato una scala di marmo Carrara dalle venature rossastre, per baciarne i sentieri tracciati come fossero bocca dal sorriso congelato, ne pulisci i gradini al passare affannato dei sensi di colpa , ma tu passi la cera e le lucidi a specchio e moltiplichi i passi delle tue scarpe nuove.
Hai comprato una moto con un nome importante, il ruggito del motore raccoglie l'eco della voce che avevi gridando il mio nome dalla grotta tra gli scogli, la scia delle lettere non inquinava l'aria e il mare non temeva lo scarico velenoso.
Ti sei preso un'auto che impressiona i posteggi, i semafori stendono tappeti color verde e tu passi sapiente tra i modesti quattro ruote, immemore di un tempo di un tettino aperto e cappelli di paglia sul sedile posteriore a volare scomposti come fieno tra i campi.
Hai un mercato nero di carezze e baci sottostanti alla borsa dell'oro e distribuisci sorrisi come deltaplani che non planano mai all'altezza del cuore, dimentico di voli rasenti da togliere il fiato.
Ho comprato una bicicletta nuova, con il cestello di vimini, e pedalo a fatica per tornare a casa, conto i metri che mi dividono dagli ulivi, vibranti le foglie argentate preparano la ola, la strada ora scende e , stacco i piedi dai pedali raccogliendo il vento che mi asciuga una lacrima.
L'ho capito in una sera, inciampando in un sorriso ammuffito riflesso nel vetro...
non mi hai venduta per un soldo di cacio, sono scivolata via dalla cornice delle tue tele pregiate, sono tornata ad essere una tavolozza di colori...
e ogni giorno, scelgo io, di quale colore, dipingere il mio sorriso.
Hai comprato una scala di marmo Carrara dalle venature rossastre, per baciarne i sentieri tracciati come fossero bocca dal sorriso congelato, ne pulisci i gradini al passare affannato dei sensi di colpa , ma tu passi la cera e le lucidi a specchio e moltiplichi i passi delle tue scarpe nuove.
Hai comprato una moto con un nome importante, il ruggito del motore raccoglie l'eco della voce che avevi gridando il mio nome dalla grotta tra gli scogli, la scia delle lettere non inquinava l'aria e il mare non temeva lo scarico velenoso.
Ti sei preso un'auto che impressiona i posteggi, i semafori stendono tappeti color verde e tu passi sapiente tra i modesti quattro ruote, immemore di un tempo di un tettino aperto e cappelli di paglia sul sedile posteriore a volare scomposti come fieno tra i campi.
Hai un mercato nero di carezze e baci sottostanti alla borsa dell'oro e distribuisci sorrisi come deltaplani che non planano mai all'altezza del cuore, dimentico di voli rasenti da togliere il fiato.
Ho comprato una bicicletta nuova, con il cestello di vimini, e pedalo a fatica per tornare a casa, conto i metri che mi dividono dagli ulivi, vibranti le foglie argentate preparano la ola, la strada ora scende e , stacco i piedi dai pedali raccogliendo il vento che mi asciuga una lacrima.
L'ho capito in una sera, inciampando in un sorriso ammuffito riflesso nel vetro...
non mi hai venduta per un soldo di cacio, sono scivolata via dalla cornice delle tue tele pregiate, sono tornata ad essere una tavolozza di colori...
e ogni giorno, scelgo io, di quale colore, dipingere il mio sorriso.
Racconto scritto il 01/07/2019 - 19:00
Letta n.1005 volte.
Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Bravissima, stupenda.Chiusura incredibile.
Ciao. Brava
Ciao. Brava
giovanni benvenuto vavassori 05/07/2019 - 18:19
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Ringrazio Laisa, Mirella, Mirko, Alberto, Salvatore, Maria Isabel, Paola ed Ernesto, al quale dico che non conosco la percentuale delle donne che vivono questa difficoltà, che spesso si riferisce ad un periodo della vita, quando si ha troppo peso sulle spalle e si finisce per vivere la vita degli altri piuttosto che la propria...
Grazie di cuore
Grazie di cuore
Grazia Giuliani 04/07/2019 - 18:52
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Mi complimento per la chiusa. Ed anche per il tuo intero ed interessante scritto. Ma posso chiedermi se la capacità di scegliersi il colore preferito appartiene alla donna in quanto tale? E, perdonami, posso insinuare il dato che solo al 10% delle donne ciò riesce? O sono male informato?
Ernesto D'Onise 03/07/2019 - 10:33
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Decidiamo noi, solo NOI, di essere la cornice di un quadro altrui o di continuare a riempire la tavolozza dei nostri colori.
Questo brano mi ha colpito e commosso particolarmente...continua sempre a dipingere quel meraviglioso sorriso.
Ciao, cara Grazia
Questo brano mi ha colpito e commosso particolarmente...continua sempre a dipingere quel meraviglioso sorriso.
Ciao, cara Grazia
PAOLA SALZANO 02/07/2019 - 19:44
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Bravissime tutte e 2, tu e la protagonista!!! Baci sudati
Maria Isabel Mendez 02/07/2019 - 17:26
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Racconto.
Bellissimo Emporio poetico...
Complimenti Grazia :-
Bellissimo Emporio poetico...
Complimenti Grazia :-
Salvatore Rastelli 02/07/2019 - 08:14
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un bellissimo racconto poetico. Mi è piaciuto molto. Soprattutto mi è piaciuta la frase finale del racconto. Brava*****
Un carissimo saluto da parte mia
Un carissimo saluto da parte mia
Alberto Berrone 02/07/2019 - 00:38
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Quella bicicletta è una penna che scrive sull'asfalto...e ogni pedalata, che coincide con ogni tua frase, è poesia
Mirko (MastroPoeta) 01/07/2019 - 21:11
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GRAZIA....In effetti quello che conta è di essere scivolata dal quadro, non erano che nature morte e tu sei viva! Bravissima complimenti
mirella narducci 01/07/2019 - 20:20
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wow
e ancora wow
è davvero tutta una tavolozza di parole un pò a caso, che ne fanno arte
si, scegli tu di quale colore sarà il tuo sorriso
perchè scivolando da quella cornice, sei tornata ad essere materia, Arte che respira
...senza parole
e ancora wow
è davvero tutta una tavolozza di parole un pò a caso, che ne fanno arte
si, scegli tu di quale colore sarà il tuo sorriso
perchè scivolando da quella cornice, sei tornata ad essere materia, Arte che respira
...senza parole
laisa azzurra 01/07/2019 - 19:16
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