Ermin, il cacciatore
Ermin, un esperto cacciatore, dopo aver parcheggiato la sua Zastava Yugo GV mezza scassata vicino a una casa diroccata, prese dal bagagliaio la doppietta con cartucciera annessa e attraversò un sentiero caratterizzato da una ricca vegetazione.
«I rastrellamenti mi sono serviti tantissimo» pensò con malevola soddisfazione e vantandosi di conoscere il bosco meglio delle sue tasche della divisa da ex combattente irregolare che da dieci anni aveva adattato per le cacciagioni.
Nel procedere, ben presto individuò un cinghiale e un cinghialetto. Tale selvaggina equivaleva a un mese di lavoro sottopagato in un'acciaieria di Zenica, e l'avrebbe venduta con facilità in qualche macelleria o ristorante del cantone.
Puntando il fucile con il sorriso sulle labbra, fece un paio di passi avanti. Boom!
Il boato sordo dell'esplosione seguitò con i grugniti terrorizzati dei due ungulati che scapparono verso la boscaglia.
Il sangue del corpo martoriato del cacciatore penetrò nella terra asciutta mentre la nuvola di fumo acre si dissipava.
Impossibile stabilire se quella mina antiuomo sfuggita allo sminamento fosse stata piazzata da un serbo o da un compagno di allora di Ermin, oppure collocata per ironia della sorte proprio da quest'ultimo durante le guerre jugoslave. In ogni caso, l'ordigno si "posizionava" sul principio causa ed effetto.
«I rastrellamenti mi sono serviti tantissimo» pensò con malevola soddisfazione e vantandosi di conoscere il bosco meglio delle sue tasche della divisa da ex combattente irregolare che da dieci anni aveva adattato per le cacciagioni.
Nel procedere, ben presto individuò un cinghiale e un cinghialetto. Tale selvaggina equivaleva a un mese di lavoro sottopagato in un'acciaieria di Zenica, e l'avrebbe venduta con facilità in qualche macelleria o ristorante del cantone.
Puntando il fucile con il sorriso sulle labbra, fece un paio di passi avanti. Boom!
Il boato sordo dell'esplosione seguitò con i grugniti terrorizzati dei due ungulati che scapparono verso la boscaglia.
Il sangue del corpo martoriato del cacciatore penetrò nella terra asciutta mentre la nuvola di fumo acre si dissipava.
Impossibile stabilire se quella mina antiuomo sfuggita allo sminamento fosse stata piazzata da un serbo o da un compagno di allora di Ermin, oppure collocata per ironia della sorte proprio da quest'ultimo durante le guerre jugoslave. In ogni caso, l'ordigno si "posizionava" sul principio causa ed effetto.

Letta n.1034 volte.
Voto: | su 8 votanti |
Commenti
Una lettura in souspance,che fa partecipare il lettore quasi in maniera attiva... una scrittura fluida molto fruibile, che conduce dentro un contesto difficile e pericoloso….I miei complimenti sentiti







--------------------------------------
Da cacciatore di uomini a cacciatore di animali selvatici e la morte di Ermin, umh... uno in meno!
Alla fin fine la realtà è lì a portata di...penna, basta saper osservare e istruirsi n migliaia di modi. Ho cercato di essere contenuto ma d'impatto emotivo. Al di là delle considerazioni sui fatti reali, ad esempio la letteratura non è altro che la realtà narrata come fantasia e la fantasia spacciata come realtà.
Prossimamente dovrei pubblicare un horror ambientato in Bosnia.
Vedremo...

Alla fin fine la realtà è lì a portata di...penna, basta saper osservare e istruirsi n migliaia di modi. Ho cercato di essere contenuto ma d'impatto emotivo. Al di là delle considerazioni sui fatti reali, ad esempio la letteratura non è altro che la realtà narrata come fantasia e la fantasia spacciata come realtà.
Prossimamente dovrei pubblicare un horror ambientato in Bosnia.
Vedremo...




--------------------------------------
Mirko, Santa, Maria Isabel e... Ernesto commenta lesto :D vi ringrazio per i vostri commenti.
Ho sempre avuto uno spiccato interesse per l'ex Jugoslavia, un interessamento iniziato quando ero militare in quanto dovevo prestare circa sei mesi di servizio in Kossovo ma poi non se ne fece più nulla per via che non essendoci stata la possibilità di raffermare, il congedo fu irreversibile.
Tornando al racconto la vita è un boomerang, in questo caso precisamente una mina.
Ho sempre avuto uno spiccato interesse per l'ex Jugoslavia, un interessamento iniziato quando ero militare in quanto dovevo prestare circa sei mesi di servizio in Kossovo ma poi non se ne fece più nulla per via che non essendoci stata la possibilità di raffermare, il congedo fu irreversibile.
Tornando al racconto la vita è un boomerang, in questo caso precisamente una mina.



--------------------------------------
Bravissimo, sono fiera di te, l'argomento è tosto ed impegnato. Il cacciatore "cacciato"... scritto benissimo... complimenti amico e continua a scrivere proprio così. Buona estate!!! 



--------------------------------------
Complimenti per questo scritto e per il riconoscimento in OS. Meritato il riconoscimento ed i miei complimenti.


--------------------------------------
Complimenti per questo scritto e per il riconoscimento in OS. Meritato il riconoscimento ed i miei complimenti.


--------------------------------------
Scritto bene come sempre. Un argomento che brucia ancora quello delle mine antiuomo. Mi ricordo che se ne occupava molto,se non sbaglio Lady Diana. Anche questa è una delle tante conseguenze della guerra, ingiustificata in ogni caso. Un argomento importante affrontato con le parole ben scelte.
Complimenti per il meritato riconoscimento. Un caro saluto.
Complimenti per il meritato riconoscimento. Un caro saluto.



--------------------------------------
Crudo, vero, intenso...complimenti.
E complimenti per Lui
E complimenti per Lui


--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.