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Loro, robot

Daniel Affleck, uno scienziato americano di fama mondiale considerato il principale punto di riferimento nel campo della robotica, con orgoglio rimase a osservare per svariati minuti le cinquecento macchine antropomorfe in tuta mimetica schierate sull'attenti in quell'hangar segreto della Fortezza delle Scienze. Le ritenne pronte per essere caricate nelle camionette dei Marines ed impiegarle per una simulazione a Desert Brown, in Arizona.
Il flusso dei pensieri dello scienziato venne interrotto da Mizuki Kurata, il tecnico e assistente di origine giapponese, appena sopraggiunse.
«Queste unità ci permetteranno di vincere qualsiasi guerra, per di più con perdite umane minime, quindi vedi di non scocciarmi» affermò convinto Affleck, riaccendendo una discussione polemica della sera precedente.
«Temo che un giorno potrebbero insorgere ai nostri danni» disse titubante il suo collaboratore.
«Dal momento che fai parte del Progetto Origin dovresti sapere che la loro affidabilità è garantita.»
«Hai presente l'Antica Roma? Durante le guerre servili, gli schiavi ribelli formarono eserciti, dimostrandosi tenaci e agguerriti» espose il dottor Kurata.
«Gli l'ED-209 sono programmati per obbedire, ragion per cui non prenderanno mai delle decisioni» insistette il luminare.
«Risultano comunque finalizzati per neutralizzare persone. Oltretutto hanno la predisposizione ad evolversi» obbiettò ancora il nipponico braccio destro.
Il borioso scienziato, con un cenno di mano, respinse infastidito le perplessità del collega, per poi dirigersi verso le porte aperte dell'hangar. Nel frattempo, il quartultimo robot, in prima fila sulla sinistra, girò la testa e lo guardò andarsene.



Nota dell'autore: il titolo 'Loro, robot' rende onore a 'Io, robot,' una raccolta di racconti di fantascienza di Isaac Asimov, mentre gli ED-209 si rifanno sul film 'Robocop,' invece il Progetto Origin sul videogioco 'F.E.A.R. - First Encounter Assault Recon' ed infine la Fortezza delle Scienze omaggia la serie televisiva anime 'Il Grande Mazinger.'




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Racconto scritto il 22/07/2019 - 14:19
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.933 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Non è ostico, è bello, sei bravissimo!!! Un bacione e scusa se sono così sintetica.

Maria Isabel Mendez 24/07/2019 - 21:11

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Ciao Santa, grazie per la piccola disamina. La fantascienza (in questo caso direi che ha qualcosa di profetico) è un genere che ha suscitato l'interesse da parte del sottoscritto dal 2014. Oh, l'importante e che non sia roba ostica. Concordo con le parole che dici peraltro ci speravo di stupirti col robot che gira la testa, del resto il racconto non dispone di una vera e propria sorpresa finale, semmai c'è una sorprendente reazione. Grazie di cuore amica mia!

Giuseppe Scilipoti 23/07/2019 - 15:05

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È questo un genere a te congeniale! Accendere il seme dell'essere uomini e non robot nella mente di chi pensa soltanto alla gloria della tecnologia è giusto e fa pensare. Anche gli ideatori della bomba atomica credo e spero che chissà se l'avrebbero portata a termine.
Inoltre questo racconto,per un attimo, ma solo per un attimo, mi ha fatto pensare all'esercito di terracotta dei Ming. Bellissimo la chiusura, quel robot che gira la testa la dice tutta. Complimenti!

santa scardino 23/07/2019 - 14:12

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