strofinano lenzuola
ho pensato di scriverti quando ho visto le sue mani
scivolare su quei tasti come fossero carezze, si muovevano con eleganza e con quella determinazione che ho immaginato su di me…
soffice il tocco lieve, lo percepivo sulla pelle ed un sussulto ogni qualvolta tu, con la grazia di chi desidera e sa d’essere desiderato, oltrepassavi i cancelli del mio sentire, fino a farmi perdere, fino a sciogliere ogni nodo tra le grate, sino a condurmi dove tu desideravi fossi, nel crepitio di una fiamma sempre accesa. Hai visto le mie lacrime, ma non ti sei sorpreso, di certo non sarò stata l’unica. Hai atteso sorridessi e poi cullassi il capo a ciondolar sospiri, quasi l’aria stessa fosse culla e ti sei sentito fragile quando hai pensato non desiderassi più ascoltarti.
...io che ti ho creduto mio, mio soltanto, ho capito allora che avrei avuto l’esclusiva solo quando a chiave, serravo ai pensieri la nostra camera, fatta di colore e di tempera profumata, o nel buio dei miei silenzi, lontani dal mondo e da occhi e da orecchi, lì soltanto. Ed ho compreso…
quale bellezza potrebbe mai essere di proprietà esclusiva?
Allora, in quel momento, ho capito che dei miei scritti ne avresti fatto a meno, e che per quanta sensualità lasciassi sul selciato perchè annusassi il mio profumo evaporare verso l'alto, tu volessi solo lasciarti amare incondizionatamente, senza chiedere permesso, oltre i limiti di quella porta socchiusa dalla quale entri ed esci senza bussare, irriverente tu, tu che mi somigli così tanto.
Mi hai vista soffiare dentro una bolla d'arcobaleni sparsi, scorrere in assenza d’ossigeno, pura e cristallina, mi hai raccolta in un bicchiere e poi, guardata, mentre piano mi spogliavo. Mi hai vista piangere, lì, seduta per terra con la testa tra le mani. Ma tu, non hai smesso, hai continuato a emozionarmi, come fossi l’unica al mondo. C’ho creduto, sai?
Ho pensato di scriverti, di te hanno scritto in tanti…
nelle note di un compositore, tu…
Arte del Suono, musica, lirica
dove i sogni strofinano lenzuola e guidano le sue mani su di me, come fossi tu, tu soltanto a contare i girotondi
ed io, lì per terra, a raccogliere le briciole dei tuoi passi...
scivolare su quei tasti come fossero carezze, si muovevano con eleganza e con quella determinazione che ho immaginato su di me…
soffice il tocco lieve, lo percepivo sulla pelle ed un sussulto ogni qualvolta tu, con la grazia di chi desidera e sa d’essere desiderato, oltrepassavi i cancelli del mio sentire, fino a farmi perdere, fino a sciogliere ogni nodo tra le grate, sino a condurmi dove tu desideravi fossi, nel crepitio di una fiamma sempre accesa. Hai visto le mie lacrime, ma non ti sei sorpreso, di certo non sarò stata l’unica. Hai atteso sorridessi e poi cullassi il capo a ciondolar sospiri, quasi l’aria stessa fosse culla e ti sei sentito fragile quando hai pensato non desiderassi più ascoltarti.
...io che ti ho creduto mio, mio soltanto, ho capito allora che avrei avuto l’esclusiva solo quando a chiave, serravo ai pensieri la nostra camera, fatta di colore e di tempera profumata, o nel buio dei miei silenzi, lontani dal mondo e da occhi e da orecchi, lì soltanto. Ed ho compreso…
quale bellezza potrebbe mai essere di proprietà esclusiva?
Allora, in quel momento, ho capito che dei miei scritti ne avresti fatto a meno, e che per quanta sensualità lasciassi sul selciato perchè annusassi il mio profumo evaporare verso l'alto, tu volessi solo lasciarti amare incondizionatamente, senza chiedere permesso, oltre i limiti di quella porta socchiusa dalla quale entri ed esci senza bussare, irriverente tu, tu che mi somigli così tanto.
Mi hai vista soffiare dentro una bolla d'arcobaleni sparsi, scorrere in assenza d’ossigeno, pura e cristallina, mi hai raccolta in un bicchiere e poi, guardata, mentre piano mi spogliavo. Mi hai vista piangere, lì, seduta per terra con la testa tra le mani. Ma tu, non hai smesso, hai continuato a emozionarmi, come fossi l’unica al mondo. C’ho creduto, sai?
Ho pensato di scriverti, di te hanno scritto in tanti…
nelle note di un compositore, tu…
Arte del Suono, musica, lirica
dove i sogni strofinano lenzuola e guidano le sue mani su di me, come fossi tu, tu soltanto a contare i girotondi
ed io, lì per terra, a raccogliere le briciole dei tuoi passi...
nota: è la musica
Racconto scritto il 25/08/2019 - 14:04
Letta n.1055 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
La musica per chi l'ama, come me è vero rapimento. Bellissimo scoprire il soggetto solo alla fine! Brava come sempre!
santa scardino 02/09/2019 - 14:30
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Grazie amici
di vero cuore
di vero cuore
laisa azzurra 29/08/2019 - 06:17
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La musica ha tantissimi poteri...
Accoglie, rassicura, rapisce, portandoci nei posti più impensati in cui sentiamo vibrare il pensiero.
La musica è sogno...bello questo tuo scritto-dedica
Accoglie, rassicura, rapisce, portandoci nei posti più impensati in cui sentiamo vibrare il pensiero.
La musica è sogno...bello questo tuo scritto-dedica
PAOLA SALZANO 26/08/2019 - 10:39
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LAISA....Questi rapimenti li conosco bene, ho un figlio di 48 anni maestro d'organo, credo di sapere quanta estasi la musica trasmetta e ogni volta che le sue dita sfiorano la tastiera inimmaginabili fantasie mi trasportano lontano. “Là dove si arresta il potere delle parole, comincia la musica.” (R.Wagner)
mirella narducci 25/08/2019 - 23:12
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Una lettera, il cui destinatario resta nel mistero,affiora l'emozione e l'intensità dell'amore fin quando non ci sveli che cosa rapisce così il tuo cuore...
Intensa Laisa
Intensa Laisa
Grazia Giuliani 25/08/2019 - 19:54
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Ma come fai??
Letta d'un fiato.
Incredibile...
Letta d'un fiato.
Incredibile...
mf
Michele Facchini 25/08/2019 - 15:51
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Uno scritto che si fa sorseggiare come un’elisir d’amore!
Anna Maria Foglia 25/08/2019 - 15:37
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Racconto scritto a suon di musica..
Stupendo.complimenti Laisa.buona domenica
Stupendo.complimenti Laisa.buona domenica
Salvatore Rastelli 25/08/2019 - 15:27
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Ho letto questo tuo scritto come un libro, ad occhi chiusi... vi sono frasi, immagini che a dir poco trasudano amore.
"La musica è l’arte che è più vicina alle lacrime e alla memoria."
(Oscar Wilde)
"La musica è l’arte che è più vicina alle lacrime e alla memoria."
(Oscar Wilde)
Mirko (MastroPoeta) 25/08/2019 - 14:38
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