Solo quell'istante
E non pensare che ora non mi costi più di quanto ti stia lasciando vedere stare qui a raccontarti di tutti i sogni distrutti che non sono stato capace di tenere in piedi. Me lo avevi detto anche tu no? Gira gira io non vinco mai ed è vero, così vero. Ci ho provato, da sempre, con tutto me stesso, ho fatto del mio meglio quando il mio meglio non è bastato. Avrei dovuto ascoltarti mentre mi dicevi che non ero abbastanza, che non potevo bastare, mi sarei risparmiato di buttare anni, vita, occasioni. Quante serate spensierate non ho vissuto, quanto ho perso senza alla fine stringerne nulla. Si dovrebbe rivivere una seconda volta.
Papà ora te lo dico ho paura a voltarmi, ho paura che nel voltarmi non riesca a vedere nulla che non siano illusioni e testarde convinzioni di un passato ormai morto, ho paura di non avere un sentiero di me, non una strada, niente. Perso in qualcosa che non conosco. Fino ad ora è stato tutto un rincorrere un’idea che non voleva neanche saperne di me ed adesso che è finita, ora che questo vizio è cessato non so cosa fare. Vedi, io non so fare altro, comincio e finisco in quel tentativo che ha il sapore della mia vita.
Mi serve una strada e so che non potrò contare su nessuno, non l’ho fatto quando ero solo un ragazzino e non ho intenzione di farlo ora. Sai, ho perso ma ho ancora la forza di capire che è giusto ricominciare, non so in che modo ma so che sono pronto, per tutto e per nulla, per tutto quello che la vita deciderà di mettermi sul cammino, per tutte le opportunità che non ho mai voluto cogliere prima. Guardami io sono pronto, oggi è il giorno in cui la mia vita ricomincia e per la prima volta non vedo l’ora.
Alla fine di una giornata, malgrado tutto, mi piace ancora credere che alla fine non sia stato tutto sbagliato, che qualcosa si sia salvato, non è facile scavare tra le macerie ma sono sicuro che cercando bene un po’ di giusto sotto le rovine ci sia. Mi dispiace di non essere riuscito a dimostrarti che ogni tanto il sacrificio ripaga anche persone come me, perché è così, io ne sono sicuro, ancora.
Se puoi perdonami per non aver voluto seguire le tue orme, per non aver emulato te che nella vita hai saputo ottenere così tanto ma allo stesso tempo così poco di quello che realmente desideravi. Ora mi dirai che tra molto poco e niente hai avuto comunque la meglio tu, ed è vero, non ho difese se non quella portata dalla consapevolezza che un giorno mi toccherà morire e quando quel giorno arriverà io potrò stringermi alla consapevolezza di aver combattuto, di averci provato, di avere ancora nitido in mente il momento in cui, con tutto me stesso, speravo. Mi fa male il pensiero che tu non potrai fare altrettanto e sarà orribile come un castello di carte che crolla su se stesso ma accadrà, in quell’istante tutto tornerà indietro, solo quell’istante varrà una vita o forse di più.
Papà ora te lo dico ho paura a voltarmi, ho paura che nel voltarmi non riesca a vedere nulla che non siano illusioni e testarde convinzioni di un passato ormai morto, ho paura di non avere un sentiero di me, non una strada, niente. Perso in qualcosa che non conosco. Fino ad ora è stato tutto un rincorrere un’idea che non voleva neanche saperne di me ed adesso che è finita, ora che questo vizio è cessato non so cosa fare. Vedi, io non so fare altro, comincio e finisco in quel tentativo che ha il sapore della mia vita.
Mi serve una strada e so che non potrò contare su nessuno, non l’ho fatto quando ero solo un ragazzino e non ho intenzione di farlo ora. Sai, ho perso ma ho ancora la forza di capire che è giusto ricominciare, non so in che modo ma so che sono pronto, per tutto e per nulla, per tutto quello che la vita deciderà di mettermi sul cammino, per tutte le opportunità che non ho mai voluto cogliere prima. Guardami io sono pronto, oggi è il giorno in cui la mia vita ricomincia e per la prima volta non vedo l’ora.
Alla fine di una giornata, malgrado tutto, mi piace ancora credere che alla fine non sia stato tutto sbagliato, che qualcosa si sia salvato, non è facile scavare tra le macerie ma sono sicuro che cercando bene un po’ di giusto sotto le rovine ci sia. Mi dispiace di non essere riuscito a dimostrarti che ogni tanto il sacrificio ripaga anche persone come me, perché è così, io ne sono sicuro, ancora.
Se puoi perdonami per non aver voluto seguire le tue orme, per non aver emulato te che nella vita hai saputo ottenere così tanto ma allo stesso tempo così poco di quello che realmente desideravi. Ora mi dirai che tra molto poco e niente hai avuto comunque la meglio tu, ed è vero, non ho difese se non quella portata dalla consapevolezza che un giorno mi toccherà morire e quando quel giorno arriverà io potrò stringermi alla consapevolezza di aver combattuto, di averci provato, di avere ancora nitido in mente il momento in cui, con tutto me stesso, speravo. Mi fa male il pensiero che tu non potrai fare altrettanto e sarà orribile come un castello di carte che crolla su se stesso ma accadrà, in quell’istante tutto tornerà indietro, solo quell’istante varrà una vita o forse di più.
Racconto scritto il 29/01/2014 - 02:18
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