Quattro Piume Quattro
Quattro piume quattro
vivevano dentro ad una grande scatola ignare di provenire dagli stessi piumaggi.
Un destino distratto aprì la scatola, dimenticò di richiuderla, e le piume, colpevole un vento improvviso, dispettoso quanto inconsapevole, si dispersero.
Le poverine fluttuarono per un istante prima di dividersi, giusto il tempo necessario al giuramento che fecero di ritrovarsi un giorno, sì, davvero, e a qualsiasi prezzo.
Tutte e quattro affrontarono il gelo e la furia della bora, l'indolenza dello scirocco, l'impetuosità del maestrale, la mutevolezza del libeccio e di molti altri venti, ma con esperienze diverse. Accolsero nel loro cuore felicità e delusioni, il coraggio della battaglia e la rassegnazione della sconfitta, ma sempre sempre, nell'incertezza dell'esistenza, anche il desiderio di ricongiungersi. Molti anni dopo, durante un'estate caldissima, in un giorno di miracolosa brezza inaspettata, volteggiando nell'aria da punti diversi di un cielo terso, caddero quasi contemporaneamente nella vecchia scatola che le vide partire molti anni prima.
Il vecchio contenitore era stato strappato al buio e al silenzio di una cantina dalle manine di un bimbo curioso, perciò solo ora poteva riassaporare la luce del sole e i profumi del giardino. Quante storie sentì raccontare, ascoltò gioie e risate, ma anche pause di silenzio imbarazzate o di raccolto rimpianto, dalle Quattro Piume Quattro; ma la pazienza di una vecchia scatola, non più avvezza a confusioni di sentimenti rumorosi, aveva i suoi limiti, così, con voce che non ammise repliche, apostrofò le inquiete inquiline:
Zitte chiacchierone, sembra che solo voi abbiate visto il mondo e che esistano solo le vostre esperienze, e che diamine!
Invece io, sono cosciente della mia precarietà, ma vi prometto che cercherò di restare qui ed intatta il più a lungo possibile, in modo che, quando si alzerà ancora il vento disperdendovi nuovamente, possiate ritornare, magari con numerosa compagnia, amo le novità ... e ... non vi siete mai accorte di quanto io sia Grande?
vivevano dentro ad una grande scatola ignare di provenire dagli stessi piumaggi.
Un destino distratto aprì la scatola, dimenticò di richiuderla, e le piume, colpevole un vento improvviso, dispettoso quanto inconsapevole, si dispersero.
Le poverine fluttuarono per un istante prima di dividersi, giusto il tempo necessario al giuramento che fecero di ritrovarsi un giorno, sì, davvero, e a qualsiasi prezzo.
Tutte e quattro affrontarono il gelo e la furia della bora, l'indolenza dello scirocco, l'impetuosità del maestrale, la mutevolezza del libeccio e di molti altri venti, ma con esperienze diverse. Accolsero nel loro cuore felicità e delusioni, il coraggio della battaglia e la rassegnazione della sconfitta, ma sempre sempre, nell'incertezza dell'esistenza, anche il desiderio di ricongiungersi. Molti anni dopo, durante un'estate caldissima, in un giorno di miracolosa brezza inaspettata, volteggiando nell'aria da punti diversi di un cielo terso, caddero quasi contemporaneamente nella vecchia scatola che le vide partire molti anni prima.
Il vecchio contenitore era stato strappato al buio e al silenzio di una cantina dalle manine di un bimbo curioso, perciò solo ora poteva riassaporare la luce del sole e i profumi del giardino. Quante storie sentì raccontare, ascoltò gioie e risate, ma anche pause di silenzio imbarazzate o di raccolto rimpianto, dalle Quattro Piume Quattro; ma la pazienza di una vecchia scatola, non più avvezza a confusioni di sentimenti rumorosi, aveva i suoi limiti, così, con voce che non ammise repliche, apostrofò le inquiete inquiline:
Zitte chiacchierone, sembra che solo voi abbiate visto il mondo e che esistano solo le vostre esperienze, e che diamine!
Invece io, sono cosciente della mia precarietà, ma vi prometto che cercherò di restare qui ed intatta il più a lungo possibile, in modo che, quando si alzerà ancora il vento disperdendovi nuovamente, possiate ritornare, magari con numerosa compagnia, amo le novità ... e ... non vi siete mai accorte di quanto io sia Grande?
Racconto scritto il 09/01/2020 - 22:03
Da Manù Cora
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