Omaggio al maestro Collins
Finge di dormire mentre fuori piove. Lo so, e la lascio fare.
Ero giovane a quei tempi, lei era come l’alba. Non mi ha mai lasciato.
Adesso mi piace sforzarmi di guardare un arcobaleno in bianco e nero per immaginarne i colori. Sembra tutto più bello.
…lo sapevo, ti sei svegliata. Avevi promesso che mi avresti lasciato scrivere in prosa, inviolata.
Riprendo da Adesso… Adesso mi piace sforzarmi di guardare un arcobaleno, e fotografare come in un film lei con gli occhi. Quando spiove.
Mi sento come questo cielo quando elegante e raffinata si veste di pudore, e col caffè appena fatto si appoggia allo scrittoio in sottoveste. Allora mi rifugio in quell’idea di dolce e serena intimità. Sulla sua pelle bianca.
…non sei stata onesta, tra questi caratteri neri. Lo hai fatto di nuovo.
Che dicevo… oh, sì. Mi sento come dentro cataste di tubi arrugginiti, dimenticati quando elegante e raffinata si veste di pudore, e col caffè appena fatto si appoggia allo scrittoio in sottoveste. Allora mi riporta un senso di vita nella desolazione, profuma di frutta. Frutto della mente, sagace e fervida la poesia.
Guardo le mie scarpe da tip tap. “C'è poco da fare”. Hai ragione tu, maestro, fo il “poeta anche in prosa...”. Le parole sul foglio in cerca di nido come rondini danzano insieme a me in punta di penna.
Ero giovane a quei tempi, lei era come l’alba. Non mi ha mai lasciato.
Adesso mi piace sforzarmi di guardare un arcobaleno in bianco e nero per immaginarne i colori. Sembra tutto più bello.
…lo sapevo, ti sei svegliata. Avevi promesso che mi avresti lasciato scrivere in prosa, inviolata.
Riprendo da Adesso… Adesso mi piace sforzarmi di guardare un arcobaleno, e fotografare come in un film lei con gli occhi. Quando spiove.
Mi sento come questo cielo quando elegante e raffinata si veste di pudore, e col caffè appena fatto si appoggia allo scrittoio in sottoveste. Allora mi rifugio in quell’idea di dolce e serena intimità. Sulla sua pelle bianca.
…non sei stata onesta, tra questi caratteri neri. Lo hai fatto di nuovo.
Che dicevo… oh, sì. Mi sento come dentro cataste di tubi arrugginiti, dimenticati quando elegante e raffinata si veste di pudore, e col caffè appena fatto si appoggia allo scrittoio in sottoveste. Allora mi riporta un senso di vita nella desolazione, profuma di frutta. Frutto della mente, sagace e fervida la poesia.
Guardo le mie scarpe da tip tap. “C'è poco da fare”. Hai ragione tu, maestro, fo il “poeta anche in prosa...”. Le parole sul foglio in cerca di nido come rondini danzano insieme a me in punta di penna.
Mirko D. Mastro
Racconto scritto il 21/03/2020 - 06:08
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Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Semplicemente fantastica...
Per una dedica che merita tutta la mia stima! Sei bravissimo Mirko
Per una dedica che merita tutta la mia stima! Sei bravissimo Mirko
Margherita Pisano 22/03/2020 - 15:37
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Poesia in prosa o prosa poetica? Poco importa perché il risultato è eccellente! Queste tue parole sembrano un sussurro all’orecchio di chi le sa cogliere...
La dedica poi è più che condivisa: Giacomo è un maestro, anzi, il maestro!!
La dedica poi è più che condivisa: Giacomo è un maestro, anzi, il maestro!!
Mimmi Due 22/03/2020 - 14:32
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Una poesia in prosa rende speciale la dedica. Molto piaciuta coplimenti!
mare blu 21/03/2020 - 23:02
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Un connubio perfetto. Caro Mirko e chi è il poeta se non colui che trasforma l'emozioni in inchiostro, e se riesce a farlo pensando ad un collega che è bravo quanto lui, senza gareggiare, cosa importa se è prosa, narrativa o poesia.
quello che posso dirti è che il tuo racconto mi ha fatto sognare. Se permetti saluto anche Collins e ti dico che sei bravissimo.
quello che posso dirti è che il tuo racconto mi ha fatto sognare. Se permetti saluto anche Collins e ti dico che sei bravissimo.
santa scardino 21/03/2020 - 21:02
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Voglio ringraziarvi...
Un recente commento di Giacomo mi ha fatto pensare, e mi sono divertito in questo piccolo gioco poetico
Un recente commento di Giacomo mi ha fatto pensare, e mi sono divertito in questo piccolo gioco poetico
Mirko D. Mastro(Poeta) 21/03/2020 - 18:47
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Bellissima dedica per un grande maestro della parola, fatta da un altrettanto grande "Allievo"?. No, certamente è riduttivo perché siete entrambi bravi e maestri di parole..
Teresa Peluso 21/03/2020 - 18:34
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MIRKO... Bravo non c'è dedica migliore per osannare e ringraziare Giacomo che ci regala i suoi scritti meravigliosi. Avrei voluto anch'io complimentarmi con lui ma lo faccio sempre nei commenti, è un uomo di grande levatura intelletuale e di grande umanità.
I poeti anche nelle prose lasciano il loro segno poetico. Ciao
I poeti anche nelle prose lasciano il loro segno poetico. Ciao
mirella narducci 21/03/2020 - 17:15
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Cogli al volo lo spunto, tra prosa e poesia hai scritto un testo dedicato a un bravissimo autore...
Poetico certo e molto intelligente!
Ciao Mirko!
Poetico certo e molto intelligente!
Ciao Mirko!
Grazia Giuliani 21/03/2020 - 16:50
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Beh, ho dimenticato di dire che il pezzo è molto ma molto bello, e che anch'io, a volte, cerco ispirazioni poetiche nei miei brani in prosa. E poi devo correggerti: il maestro sei tu, fuor di dubbio. Io sono un artigiano della parola, con molta esperienza dovuta all'età ma niente di più. Ciao.
Giacomo C. Collins 21/03/2020 - 08:41
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Mi ha davvero sorpreso questo omaggio, e mi sento inorgoglito, anche se temo di non meritarlo...molti autori, da vent'anni, non da venti giorni, la pensano diversamente. Comunque una cosa è certa: ho una certa esperienza( maledetta vecchiaia)e anche in questo pezzo in prosa confermi che la tua indole poetica è una veste che indossi in ogni circostanza.
Essere poeta è come una malattia incurabile...una bella malattia, senza dubbio, ma che crea anche sofferenza. ciaociao.
Essere poeta è come una malattia incurabile...una bella malattia, senza dubbio, ma che crea anche sofferenza. ciaociao.
Giacomo C. Collins 21/03/2020 - 08:31
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