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Il Rasoio

Tic, tic, tic... quel rumore rischiava di mandargli in malora la giornata di vernissage della nuova bici fiammante che aveva comprato dopo molti pensamenti e ripensamenti.
Oltretutto la sgambata con gli amici, da occasione di vanto, si poteva trasformare in una presa in giro.
“Hai comprato una bicicletta bonina vai... è già rotta!”


A dire il vero non era una giornata spettacolare, faceva freschino, tanto che necessitava di un Kway di rinforzo alla tutina attillata come i professionisti ed in tinta con la livrea della bici, ma non c'erano i presupposti per non farsi la sgambata.
Il rumore poi non era neanche evidentissimo, era anche poco udibile a lui stesso che stava in sella, figuriamoci se lo sarebbe stato per gli altri distanziati da lui.
Ma lui lo sentiva alto e forte e lo madava su tutte le furie.
Doveva trovare una via di uscita. Fece un altro giro intorno al palazzo e nelle vie adiacenti casa sperando che il rumore, come si era improvvisamente palesato, si zittisse definitivamente, ma nulla. Niente da fare, doveva rinunciare e dedicarsi alla individuazione del problema.
Telefonò ad uno del gruppo dicendo che non stava bene e che avrebbe rimandato la prima sortita con la bici nuova.


La mattina la passò a controllare i rocchetti, le moltipliche, il cambio, i freni. Mise la bici sul supporto e fece girare con le mani i pedali e... nulla il rumore non si sentiva più, ma una volta salito in sella eccolo di nuovo. Insomma una mattinata frustrante. Ora era accaldato e volle fare l'ultimo giro togliendosi il Kway ed ecco, il rumore era svanito.
E' che i laccetti dell'indumento plastificato, che finivano pendenti, toccavano la canna, scoprì così che erano quelli a dare quel rumorino... tic, tic...


Agli amici, che dopo il loro giro, lo raggiunsero in garage non potè che raccontare la storia. Da quel giorno quando qualcuno aveva dei problemi col mezzo chiamavano lui. Da quel giorno era diventato “il meccanico!”


Di Occam.




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Racconto scritto il 18/05/2020 - 12:59
Da Glauco Ballantini
Letta n.1190 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Rasoio di Occam (novacula Occami in latino) è il nome di un principio metodologico che, nella sua forma più immediata, suggerisce ai fini della risoluzione di un problema di scegliere, tra più ipotesi possibili, quella più semplice, a meno che non sia necessario e utile prendere in considerazione più fattori. Il principio, ritenuto alla base del pensiero scientifico moderno, fu espresso nel XIV secolo dal filosofo e frate francescano inglese Guglielmo di Occam.

Glauco Ballantini 19/05/2020 - 14:40

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Simpaticissimo racconto.

Maria Luisa Bandiera 19/05/2020 - 09:09

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Giusto...il vero titolo è Il rasoio di Occam...

Giacomo C. Collins 18/05/2020 - 18:02

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Il titolo vero è l'unione del titolo e dell'ultima frase...

Glauco Ballantini 18/05/2020 - 15:58

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Vero Giacomo il principio vale per molte cose. Per esempio il vecchio adagio "a chi giova?" Dopo si parta con le dimostrazioni del contrario.

Glauco Ballantini 18/05/2020 - 15:56

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Scene di vita quotidiana che strappano un sorriso.. piacevole lettura

Atrebor Atrebor 18/05/2020 - 15:25

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Ah già, il principio del rasoio di Occam...quello che prevede nel caso di dover scegliere una soluzione ad un problema, di orientarsi su quella più semplice, giusto?

Giacomo C. Collins 18/05/2020 - 15:20

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Ciao Glauco...bello, un biografico immagino...un 110 parole o sbaglio? E poi, mi sfugge la scritte a piè di pagina...Di Occam.

Giacomo C. Collins 18/05/2020 - 14:50

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