Tutto cominciò il giorno in cui… suonarono il campanello di casa E.
Eugenio era solo in casa e pensò che la moglie Clara, nella fretta di recarsi dal parrucchiere (e anche dall’estetista, sospettava lui), avesse dimenticato le chiavi di casa.
Poggiò la sua rivista scientifica sul tavolino accanto al divano, diede un’occhiata al fuoco del caminetto, poi si portò ciondolante all’uscio di casa, con calma aprì e…
- Clara! Che cos’hai combinato?
La donna aveva i capelli biondi, un giaccone color ruggine nuovo, corto sui calzettoni gialli velati, un paio di stivaletti scamosciati, un nuovo profumo, molto sensuale, gli occhi ben truccati e le sopracciglia sfoltite. C’era pure un neo nuovo a sinistra della bocca!
Lei sollevò il borsone e si mosse per entrare. Eugenio si mise educatamente da parte. Scosse la testa per svegliarsi completamente e si diede anche degli schiaffetti.
Giunta al centro del soggiorno, Clara, cioè la nuova Clara, gli tese la mano. Eugenio automaticamente la strinse, guardandola meglio nella stanza ben illuminata. Lei gli sorrideva:
- Piacere, Chiara. Mia sorella non c’è? Tu dovresti essere… Eugenio! Complimenti, sei un bell’uomo.
A quell’inatteso elogio Eugenio si raddrizzò e sistemò la sua veste da camera. Intanto si riprese quel tanto da offrirle un caffè, che …Chiara accettò.
- Non sapevo che Clara avesse una sorella. – disse.
- E’ una lunga storia. – rispose Chiara.
“Ecco, ora sono sicuro che è sua sorella: ha lo stesso modo sibillino di rispondere!”, pensò Eugenio, ma disse:
- A breve Clara sarà qui: è andata dal parrucchiere tre ore fa.
Intanto Chiara si tolse il giaccone e lo ripose su una sedia. Portava una minigonna di lana a disegno scozzese.
Eugenio la osservò prendere il caffè comodamente seduta sul divanetto: indubbiamente una bella donna, più giovane di Clara e anche più disinvolta, con quelle cosce che trasparivano dalle calze colorate e con lo stesso seno formoso, che in lei faceva capolino dalla scollatura a V dell’abito.
Eugenio udì aprire la porta d’ingresso e si voltò: una Clara sbalordita guardava la sorella, che disse:
- Sorpresa!
Le due sorelle si abbracciarono e si scambiarono i soliti convenevoli. Poi Clara fece le presentazioni:
- Mio marito Eugenio, mia sorella gemella Chiara.
- Gemella?! – fece Eugenio.
- Sì… Ti sei sposata, Chiara? No? Vedi, Eugenio, come si conserva bene una donna nubile? Io sono invecchiata per colpa tua!
Eugenio si sforzava di individuare le proprie colpe nell’invecchiamento di Clara, non trovandone. Probabilmente Chiara curava di più l’aspetto soltanto perché non aveva ancora gettato la spugna. Lei stava dicendo:
- Lì, a Cambridge, sono stata licenziata e ho pensato: perché non rivedere mia sorella e prendermi un mesetto di vacanza? Scusatemi per non essermi annunciata.
Mentre Clara rispondeva che aveva fatto bene a venire e che avevano molte cose da raccontarsi, Eugenio intuì che il lungo silenzio della moglie su quella… gemella! doveva avere un motivo nel carattere della stessa, così prese subito una decisione:
- Salgo da Angela per sapere se ha posti disponibili.
Angela, dopo la precoce morte del marito, aveva utilizzato il suo spazioso appartamento come Bed e Breakfast. L’accordo fu presto fatto.
- Ti ha fatto lo sconto? – chiese Clara.
- Il solito 10 % e la cena compresa nel prezzo. Ovviamente a spese nostre, Chiara.
Clara precisò:
- A spese personali di Eugenio, che ha il vizio di conservarsi qualcosa dei suoi introiti. Ti troverai benissimo, Chiara: Angela ha il suo B & B proprio qui sopra!
Naturalmente la gemella ritrovata pranzò con loro, poi le due sorelle uscirono insieme per “farla conoscere a tutte le amiche”. Eugenio si recò in erboristeria, a sostituire Gianni.
Quando a sera rientrò, poté finalmente avere dalla consorte i dovuti chiarimenti: Chiara era la gemella ribelle, che a diciotto anni era andata via di casa, dando poi laconiche notizie di sé. Per alcuni anni aveva mandato qualche cartolina dall’ Inghilterra, poi più nulla. Clara non ne aveva parlato a Eugenio dapprima per caso, poi per trascuratezza, poi perché pensava che Chiara non si sarebbe fatta più vedere e magari aveva preso una brutta strada.
Eugenio precisò alla moglie che Chiara gli appariva come una perfetta estranea, a parte la somiglianza, e che sperava che andasse via presto. Clara osservò ironica:
- L’hai mandata da Angela perché una mia sosia più giovanile potrebbe metterti in tentazione, vero?
- Senza far nulla, no; ma io credo che sia un tipo piuttosto “disinvolto”…
- Bravo il mio Eugenio che non mi vuole procurare ansie! Ti ricompenserò…
* * *
Quando il diavolo ci mette la coda…
Accadde che Gianni si prese una brutta influenza:
- Polmonite… - esagerava lui, tra un colpo di tosse e uno starnuto.
Nacque il problema della sua sostituzione in erboristeria.
- Io devo curarlo… - disse la moglie Teodora, detta Dora e appellata Tea da Eugenio.
In sintesi si offrì Chiara sino alla guarigione di Gianni. Il principale effetto fu che le vendite di prodotti per l’uomo aumentarono.
Sua sorella Clara notò anche che i prodotti per uomini erano relegati in alto, dove Chiara sulla scala mostrava un po’ troppo ben di Dio, o in basso, dove accadeva qualcosa di simile, e in più le scollature di Chiara mostravano la sua avversione per l’uso di qualsiasi cosa sotto il maglioncino…
- Domenica sposteremo i prodotti per i maschiacci sugli scaffali intermedi. - stabilì Clara.
Ben presto Tea, scandalizzata dal prezzo del B & B di Angela e invidiosa per il guadagno, decise di ospitarla a casa propria per metà di quel prezzo, ma con la richiesta di aiuto in casa per le pulizie. Chiara accettò.
Il problema fu di Gianni, che spesso trovava la donna sull’ultimo gradino della scala a forbici di casa, “per spolverare il top delle librerie, armadi eccetera, dove la povera Dora non poteva arrivare”. In realtà in casa Chiara indossava gonne e abiti un pollice più lunghi, ma in cima alla scala…
- Ho l’impressione che Chiara mi stuzzichi. – disse Gianni a Eugenio, - Figurati che ci incontriamo spesso a colazione, perché io devo andare al negozio e lei è mattiniera, mentre invece Dora poltrisce a letto. Lei fa colazione con la frutta, perché è a dieta, e nel piatto espone due kiwi e una grossa banana! Inoltre spesso mi passa accanto per farmi sentire il suo profumo francese. Sai come si chiama? In Italiano “Notte d’oriente”… Secondo te, Eugenio, com’è una notte in Oriente?
Eugenio aveva qualche idea in proposito, ma non gliela disse.
Il problema si risolse da sé, perché un mattino Chiara disse che l’avevano chiamata da Cambridge per un nuovo lavoro, riempì il suo borsone e si fece accompagnare in aeroporto da Clara.
* * *
Qualche giorno dopo Tea e Gianni si presentarono a casa E. piuttosto imbarazzati.
Dopo un buon caffè e qualche gradito pasticcino, esposero il problema: dalla piccola cassaforte di Tea erano spariti tutti i gioielli di valore.
- Ma la cassaforte non è nella tua camera da letto, quella che usi solo per te? – chiese Clara.
- Sì, ma l’avevo ceduta a Chiara e mi ero spostata nel camerino, che d’inverno è molto più caldo…
Il dubbio inespresso era piuttosto evidente. Eugenio si sentì in dovere di dire:
- Te…odora, io so che casa tua è un viavai di lavandaie, stiratrici, cameriere, imbianchini ecc. Non potete essere certi che sia stata Chiara. E badate che lei potrebbe accusarvi di calunnia, e anche che adesso è in Inghilterra. In compenso è stata un’ospite a pagamento e potete sempre trattenervi l’ultima busta paga.
- Erano gioielli di valore… - piagnucolava Tea – Ma, certo, non posso denunciare la sorella gemella di Clara!
- Ed è anche una bella donna! – aggiunse Gianni.
- Questo che c’entra? – chiese Tea, guardandolo con stupore e stizza.
- E’ la vostra parola contro la sua. – precisò Eugenio.
Gli anziani coniugi si rassegnarono.
Quando andarono via, Clara ringraziò Eugenio per aver difeso la sorella.
* * *
Arrivò il momento di andare a teatro e Clara indossò il suo abito lungo nero di alta moda. La sua carnagione biancheggiava in modo fantastico, anche in contrasto con i capelli scuri che Clara si era lasciata crescere, evidentemente per l’occasione.
- Comunque, metti una collana e qualche altro gioiellino, cara. Starai un amore! Lo sai che mi piace avere una moglie bella e ammirata!
- Caro, non posso…
- Cioè?
- Dal mio portagioielli è sparito tutto…
f i n e
Febbraio 2012
opera registrata
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