le fronde lacustri ingiallirono
quanto mai prima,
i respiri urtarono contro l'aria di pietra
aspettando che il giorno
racchiuso nei pugni color del grano
presto si fosse sopito
e in alto le ali degli uccelli,
ultimi dallo stormo che s'affretta
ne avessero gettato il tepore rimasto
oltre gli argini del tramonto.
La luna ora potei toccarla nella sera muta
vederla rifulgere decisa sulle acque immobili
e i pizzichi d'ombra
imprimere al cipiglio d'un viso cadente
il proprio abisso
prima che la collina irta m'accinsi a risalire.
Fossero state le tue labbra amor mio
a incatenare il tempo fermandone l'usura
in quelle terre riarse
dove gli invasori ingraziarono l'accidia della spada
e io propinquo ai tuoi fianchi
cingevo ancora contratte le mie braccia puerili;
Cercasti allora dietro al pertugio
di una maschera indolente
il candore dello sguardo propeso alla lacrima
d'anteporre ad una fredda notte d'infido amore,
così anche i baci che si rincorsero
vennero da noi ritratti
con la stessa vivida intelaiatura dei sogni.
Ci fu l'aurora sulle scogliere morse dal mare
e prigioni d'argilla a importi la resa
quando l'orizzonte spazzò via
ogni minima mia parvenza.
Ecco dunque l'amaro sapore dell'addio
insinuarsi tra le dita arcuate e le ginocchia prostrate
stando lì,volto alla polena d'arciere marcata dai venti
a comporre il desiderio del tuo ardore bruciante
fino alle ruggini della mia memoria.
Forse non restò altro
che il sol proferire dell'idioma
di quelle parole impetuose come un'onda bruna
cui l'amore pervio ne forgiava il contenuto
In quanto seppi in cuor mio
d'averti per sempre perduta.
Questa poesia....in prosa,la cancellai tempo fa,cercai di riproporla al sito ma mi venne respinta in quanto scelsi la categoria “”poesia” e quindi non fu ritenuta adatta.Voglio riproporla stavolta nella categoria “racconti” e questo perché le sono molto legato.La composi per una compagnia teatrale,alla regista serviva degli intermezzi poetici tra una scena e l’altra.La collaborazione con lei durò alcuni anni e quando cercammo di rendere il tutto ancora più serio e redditizio la cosa purtroppo fallí.Resta però il ricordo di varie esibizioni sceniche con centinaia di persone ad applaudirci,la possibilità di aver conosciuto della gente speciale e anche dei ragazzi sofferenti di patologie psicosomatiche e psicomotorie.Non si può immaginare quanto un loro sorriso possa cambiarti la vita.Ricordo che ad alcuni di questi ragazzi cercai di spiegare il perché della mia passione per la poesia e come può un semplice oggetto avere mille sfaccettature guardandolo sotto diverse angolazioni.Le loro storie sono state un mezzo per apprezzare maggiormente la mia esistenza.Ho imparato tanto da questa esperienza e se mi capitasse un’altra simile opportunità mi rimetterei in gioco ancora una volta.Grazie per chi vorrà leggere e condividere le mie parole
Voto: | su 8 votanti |
Immagino questa poesia su un palco e spero che tu possa ripetere l'esperienza...
Quando l'arte è nel sangue non si può che obbedire...
Complimenti Mirko è stato un piacere leggerti!
Il racconto che, appunto, definirei poesia, mostra una grande capacità di espressione e ricerca di parole e contenuti di pregio, ma la nota è vera bellezza...
Non sapevo di queste tue Arti, non sappiamo, in fondo, nulla di noi...
Complimenti Mirko
...e per la poesia/racconto e per la vita