Ci nascondevamo dietro una pila di libri e fumavano le sigarette Nazionale con filtro, che tu rubavi a tua madre.Erano anni pieni di speranze e di divertimento fatto di cose semplici. Franco aveva una Belvedere ed era fresco di patente.Con 50 lire di benzina, facevamo il giro di tutto il paese e ridevamo per nulla. Tuo padre, di tanto in tanto, ci portava a ballare a Campomarino, in un locale dove facevano musica dal vivo "La Conchiglia". Non ci perdeva mai d'occhio e i ragazzi che ci corteggiavano, avevano vita dura. Poi gli esami di maturità e l'iscrizione all'università.
Ci sarebbe piaciuto tanto studiare insieme,ma io non avevo le possibilità economiche, che invece avevi tu e a nulla valsero le preghiere di tuo padre, che si offriva di pagare la stanza anche per me a Roma. No,io ero povera, ma tanto orgogliosa. Così tu andasti via ,ti iscrivesti ad Architettura a Roma, mentre io continuai gli studi Umanistici,iscrivendomi a Lettere Classiche, nell'Ateneo di Lecce.
La nostra però era un'amicizia duratura,per cui continuammo ad avere rapporti epistolari e, ogniqualvolta tu scendevi giù, stavamo insieme.
Ti fidanzasti col nostro prof. di Storia dell'arte ed io mi innamorai di un bravo giovane,che sarebbe poi diventato mio marito. La tua relazione finì miseramente, però tu riuscisti a laurearti in Architettura,mentre io lasciai gli studi a metà per seguire il mio amore .
Quando giunse la mia prima bimba, ti volli come madrina e la nostra amicizia fu rafforzata ancora di più da questa nascita.
Poi, improvvisamente, tuo padre morì d'infarto e tu partisti nuovamente per Roma, restandovi per tanto tempo. Le lettere scemarono e ci vedemmo solo quando eri in ferie. Mi dispiacque vedere svanire la nostra amicizia, e di fatto tu non vedesti crescere mia figlia. Iniziasti a
lavorare in uno studio con altri Architetti,ti fidanzasti con un ragazzo che amava le moto e ti allontanasti definitivamente da me.
L'unico trait d'union tra noi, rimasero le nostre mamme,che continuarono ad essere amiche e che ci informavano sulle nostre conquiste.
Io ebbi quattro figli, tu non riuscisti a sposarti , perché, il ragazzo motociclista, morì in un grave incidente stradale.
Nel frattempo io ero diventata un A1,,Direttrice in Poste Italiane e mi impegnai seriamente a fare carriera, riuscendoci molto bene.
Ti persi di vista e per più di 20 anni, non ebbi tue notizie .
Un nostro compagno di classe ,, però, organizzò una rimpatriata e la sez A del nostro Liceo, si incontrò dopo 43 anni.
Ti rividi e, naturalmente, fu come se il tempo si fosse fermato , come se ci fossimo lasciate la sera prima.
Eri sempre la solita amica, solo molto magra, molto instabile.
Ricominciammo a scambiarci le visite e tu apprendesti che ero vedova, mentre tu uscivi da un'altra relazione sfortunata.
Perché a volte il destino di accanisce verso un individuo e sferra i suoi colpi bassi a ripetizione?
Se penso alla tua vivacità, alla tua intelligenza, mi salgono le lacrime agli occhi ,adesso che ti vedo insicura, adesso che le tue parole escono con difficoltà dalla bocca, adesso che il tuo cervello è annebbiato dall'Alzheimer.
Hai conservato la bontà d'animo e a volte, in qualche barlume di coscienza, penso che tu mi riconosca. Mi sorridi sempre e mi porgi fiduciosa la tua mano.
A volte penso che sia io la debole tra noi due , sì, perché tu vivi in un mondo che non ha più affanni
Sono io che non riesco a trattenere le lacrime,sono io che ti guardo con amarezza, mentre ti lasci aiutare a mandare giù qualche boccone,
ti lasci aiutare ad indossare gli abiti nel giusto ordine, ti lasci pettinare senza reclamare,con un sorriso sulle labbra e la testa tra le nuvole.
Sono io che piango quando ti dicono:
- Elena, c'èTeresa...
-Si.
- Cosa diciamo a Teresa?
- Che è bella.
Ci sarebbe piaciuto tanto studiare insieme,ma io non avevo le possibilità economiche, che invece avevi tu e a nulla valsero le preghiere di tuo padre, che si offriva di pagare la stanza anche per me a Roma. No,io ero povera, ma tanto orgogliosa. Così tu andasti via ,ti iscrivesti ad Architettura a Roma, mentre io continuai gli studi Umanistici,iscrivendomi a Lettere Classiche, nell'Ateneo di Lecce.
La nostra però era un'amicizia duratura,per cui continuammo ad avere rapporti epistolari e, ogniqualvolta tu scendevi giù, stavamo insieme.
Ti fidanzasti col nostro prof. di Storia dell'arte ed io mi innamorai di un bravo giovane,che sarebbe poi diventato mio marito. La tua relazione finì miseramente, però tu riuscisti a laurearti in Architettura,mentre io lasciai gli studi a metà per seguire il mio amore .
Quando giunse la mia prima bimba, ti volli come madrina e la nostra amicizia fu rafforzata ancora di più da questa nascita.
Poi, improvvisamente, tuo padre morì d'infarto e tu partisti nuovamente per Roma, restandovi per tanto tempo. Le lettere scemarono e ci vedemmo solo quando eri in ferie. Mi dispiacque vedere svanire la nostra amicizia, e di fatto tu non vedesti crescere mia figlia. Iniziasti a
lavorare in uno studio con altri Architetti,ti fidanzasti con un ragazzo che amava le moto e ti allontanasti definitivamente da me.
L'unico trait d'union tra noi, rimasero le nostre mamme,che continuarono ad essere amiche e che ci informavano sulle nostre conquiste.
Io ebbi quattro figli, tu non riuscisti a sposarti , perché, il ragazzo motociclista, morì in un grave incidente stradale.
Nel frattempo io ero diventata un A1,,Direttrice in Poste Italiane e mi impegnai seriamente a fare carriera, riuscendoci molto bene.
Ti persi di vista e per più di 20 anni, non ebbi tue notizie .
Un nostro compagno di classe ,, però, organizzò una rimpatriata e la sez A del nostro Liceo, si incontrò dopo 43 anni.
Ti rividi e, naturalmente, fu come se il tempo si fosse fermato , come se ci fossimo lasciate la sera prima.
Eri sempre la solita amica, solo molto magra, molto instabile.
Ricominciammo a scambiarci le visite e tu apprendesti che ero vedova, mentre tu uscivi da un'altra relazione sfortunata.
Perché a volte il destino di accanisce verso un individuo e sferra i suoi colpi bassi a ripetizione?
Se penso alla tua vivacità, alla tua intelligenza, mi salgono le lacrime agli occhi ,adesso che ti vedo insicura, adesso che le tue parole escono con difficoltà dalla bocca, adesso che il tuo cervello è annebbiato dall'Alzheimer.
Hai conservato la bontà d'animo e a volte, in qualche barlume di coscienza, penso che tu mi riconosca. Mi sorridi sempre e mi porgi fiduciosa la tua mano.
A volte penso che sia io la debole tra noi due , sì, perché tu vivi in un mondo che non ha più affanni
Sono io che non riesco a trattenere le lacrime,sono io che ti guardo con amarezza, mentre ti lasci aiutare a mandare giù qualche boccone,
ti lasci aiutare ad indossare gli abiti nel giusto ordine, ti lasci pettinare senza reclamare,con un sorriso sulle labbra e la testa tra le nuvole.
Sono io che piango quando ti dicono:
- Elena, c'èTeresa...
-Si.
- Cosa diciamo a Teresa?
- Che è bella.
Racconto scritto il 16/06/2020 - 15:20
Letta n.765 volte.
Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Un racconto intenso e profondo. Molto brava Teresa
MARIA ANGELA CAROSIA 06/07/2020 - 14:14
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Bello, dolce, ben scritto, con un finale stupendo...brava teresa, complimenti.
Giacomo C. Collins 22/06/2020 - 20:09
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Una bella storia di amicizia tra protagonisti che si rispettano, scritta con puntuale, solito equilibrio.
Afrodite T 20/06/2020 - 11:23
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Un racconto con al centro l'amicizia fitto di emozioni, frutto di vite che non hanno lesinato dolore e sofferenza ma anche amore e soddisfazione infondendo così coraggio per andare avanti. Molto emozionante, brava
Francesco Scolaro 17/06/2020 - 15:36
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Bello e commovente.
Antonio Girardi 17/06/2020 - 14:17
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Emozione, questo è il tuo racconto. Di vita, di amicizia e di sorte. Bel racconto, narrato col cuore
Mirko D. Mastro(Poeta) 17/06/2020 - 06:39
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Una storia molto bella,scritta con attenta cura, ma che lascia l'amaro in bocca.La vera amicizia va avanti per tutta la vita anche se si è lontani e si ci vede saltuariamente. Ciao.
santa scardino 16/06/2020 - 22:53
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Un'amicizia durata una vita tra un cercarsi, allontanarsi e ritrovarsi. Una storia di vita vera.
Maria Luisa Bandiera 16/06/2020 - 19:05
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Mi hai ricordato le estati d'infanzia, per l'appunto, a Campomarino..
Bravissima, Terry
laisa azzurra 16/06/2020 - 18:58
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Bellissimo racconto di un’amicizia che, anche con lunghe pause, abbraccia la vita intera, esprimendo bene sentimenti e emozioni. La chiusa è splendida!
Anna Maria Foglia 16/06/2020 - 18:29
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