IL SOGNO DI SABINA SPIERLEIN
Ero in riva al mare, l’acqua ferma, nera come pece. Un leggero riflesso di luna poneva in risalto nel mezzo della distesa marina una quercia smisurata dai rami storti inclinati verso il basso.
Terrifica la visione.
Alle mie spalle c’era un uomo dai capelli bianchissimi chino su un foglio; intingeva continuamente la penna in un catino. Si è accorto della mia presenza, ha alzato il capo; non aveva gli occhi, solo orbite vuote.
Ripeteva all’infinito –non sono io che scrivo!- -non sono io che scrivo!-
Con voce scossa gli ho fatto notare che da una sua mano colava del sangue.
Rinnovellava come un canto celtico –non sono io…- mentre stilava pagine e pagine fittissime. Stava per succedere qualcosa, lo sentivo. L’uomo si è messo in piedi per scrutarmi, pur non avendo occhi. Ha iniziato poi a inseguirmi come un forsennato.
Carl Gustav era sulle mie labbra mentre avvertivo il respiro di una bestia in affanno bestemmiare.
Un bacio sulla fronte mi ha indubbiamente condotto ad essere cosciente, ipotizzando polarità distinte di vita e di morte. Era Paul, dottore brillante ed estremamente sensibile che mi massaggiava le tempie. Le sue parole portavano alla luce fatti problematici non chiaramente interpretabili. Riferiva che l’uomo senza occhi durante l’inseguimento era finito in una delle sue stesse trappole sparse in ogni dove.
La tagliola, affilatissima, lo aveva scisso in più parti. Eppure era ancora in vita!
Durante la fase di sedazione aveva ripetuto all’infinito: “Oca giuliva di una Julie!"
L’uomo dai capelli bianchissimi si offriva come strumento analitico diretto.
Il quadro descritto sulla sua cartella clinica era accompagnato da locuzioni d’orrore, eufemismo fin troppo poetico se si pensa agli atti cui andava soggetto.
All’uomo senza occhi piaceva scrivere racconti, ne aveva pubblicati decine e decine, certo ben stilati. Per contenuto invece mai illuminanti; arrivavano all’altezza dei suoi umori e delle sue stranezze. Tutti privi di emersione di sentimenti, freddi non sublimali da indagare per significati di associazione.
Sottili emozioni emergevano dallo sguardo del dottor Paul dando alla sua figura un tratto umano di incredibile fascino.
Voto: | su 8 votanti |
Da segnalare che il testo stupisce visivamente attraverso delle immagini ad hoc, alcune righe poi sono affilate come... una penna.
Tecnicamente eccelso. Non aggiungo altro. Ti lodo con cinque stelline.
Le fasi in cui appare l'uomo dai capelli bianchissimi... aumenta ancora di più il senso di inquietudine.
Il racconto seppur dotato di una breve durata, nella sua lettura e nelle sue chiavi di lettura, mantiene quella finalità di generare pensieri "particolari" nella psiche umana nonchè il concetto ambiguità.
(segue disamina)
"Il sogno di Sabina Spierlein" mi ha fatto ricordare alcuni film cecoslovacchi di Jan Svankmajer.
La narrazione di questo racconto, a mio avviso, trasfigura qualcosa o meglio qualcuno ricreando una visione macabra e terrificante, un incubo quasi a tinte horror oppure...
(segue disamina)