Sbattuto sugli scogli dalla vita è tornato su di essi per guadagnarsi il pane.
Ospite delle patrie galere, uscito di prigione, ha deciso di tirare avanti pescando, con un vecchio fucile arrugginito nello specchio d'acqua antistante lo “Scoglio della Regina”, nome altisonante di una struttura ottocentesca restaurata in stile razionalista.
Un vecchio fucile da pesca “Cressi”, una fiocina ed un coltello le sue armi per sopravvivere cacciando polpi, gronghi e piccole prede da vendere a qualche ristorante voglioso di offrire pesce freschissimo alla clientela.
La faccia riarsa dal sole e dal sale, nella sua muta lacera, è un capitano Acab orfano del Pequod, arenatosi come lui in acque troppo basse.
Ospite delle patrie galere, uscito di prigione, ha deciso di tirare avanti pescando, con un vecchio fucile arrugginito nello specchio d'acqua antistante lo “Scoglio della Regina”, nome altisonante di una struttura ottocentesca restaurata in stile razionalista.
Un vecchio fucile da pesca “Cressi”, una fiocina ed un coltello le sue armi per sopravvivere cacciando polpi, gronghi e piccole prede da vendere a qualche ristorante voglioso di offrire pesce freschissimo alla clientela.
La faccia riarsa dal sole e dal sale, nella sua muta lacera, è un capitano Acab orfano del Pequod, arenatosi come lui in acque troppo basse.
Racconto scritto il 27/08/2020 - 09:36
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Commenti
Grazie Giuseppe, è una persona reale che ho conosciuto, unendolo a riferimenti e personaggi del romanzo Moby Dick ne è venuta fuori questa miscela...
Glauco Ballantini 09/01/2021 - 11:20
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Glauco, ho gettato l'amo tra le tue pubblicazioni e ho "pescato" questo componimento.
In un testo così contenuto é possibile scovare un mare di cose: sprazzi, colpi di genio, flash, dramma...il tutto senza divagazioni.
Profondità di ritmo garantita, descrizioni più che adeguate, stilisticamente riscontro un funzionale modus operandi minimale con un richiamo verista e quindi verghiano.
Particolari le parole scritte in maiuscole, pensa che le ho persino lette al contrario.
Bravo, alla prox!
In un testo così contenuto é possibile scovare un mare di cose: sprazzi, colpi di genio, flash, dramma...il tutto senza divagazioni.
Profondità di ritmo garantita, descrizioni più che adeguate, stilisticamente riscontro un funzionale modus operandi minimale con un richiamo verista e quindi verghiano.
Particolari le parole scritte in maiuscole, pensa che le ho persino lette al contrario.
Bravo, alla prox!
Giuseppe Scilipoti 27/12/2020 - 23:46
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Con questo breve racconto riesci ad esprimere assai bene il dramma di uno sconfitto dalla vita.
Anna Maria Foglia 27/08/2020 - 15:17
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