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La casa di Arianna

Che bella che era la mia casa! Sono stata costretta a lasciarla due anni fa in seguito a circostanze avverse, ne ho molta nostalgia e spesso, di notte, sogno di vivere ancora lì. E' difficile elaborare un lutto, la perdita di qualcosa che ci appartiene.
Costruiamo la nostra identità sulle persone che amiamo, sulle relazioni, sul nostro lavoro e sui luoghi in cui viviamo. Perdere i nostri punti di riferimento è come perdere una parte di noi stessi ma dovremmo abituarci al fatto che non possediamo nulla, tutto ciò che ci appartiene ci viene solo prestato e lo perderemo inevitabilmente come le cose su cui fondiamo la nostra sicurezza.
La casa si trovava sulla collina più alta della città, con un panorama di 360 gradi e un contatto con la natura davvero privilegiato. Questo mi era di grande aiuto e consolazione nella mia solitudine. La bellezza della natura mitigava l'angoscia della mia situazione. Il sole che entrava dalle finestre creava fantastici effetti di luce, estremamente interessanti per me che sono appassionata di fotografia.
Avevo curato personalmente l'arredamento e realizzato a mano tutte le decorazioni. Cercherò di conservare il ricordo di quella casa quando passerò nell'altra dimensione, ricostruendola con l'immaginazione.



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Racconto scritto il 23/09/2020 - 09:32
Da Beppe Billi
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