Il viaggio (poesia breve, Lacrima di castagna) decima tappa
Mentre il carrozzone procede lungo l’asse della via Appia “queste luci impazzite si accendono e tu/ cambi faccia ogni sera ma sei sempre tu… Dietro questa maschera c'è un uomo e tu lo sai/ l'uomo d'una strada che è la stessa che tu fai./ E mi trucco perché la vita mia/ non mi riconosca e vada via”.
Viaggiano con me su sedili di varia foggia la sagoma nitida di Ernesto e le ombre di Ferruccio e Giuseppe. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
Il sapore delle domeniche d’autunno è quella voglia che mi assale all’improvviso di cerchi incandescenti della stufa di ghisa a casa di papà e della vecchia padella bucata.
Per te ho pensato a un genere letterario che è una forma nobile ed elegante della scrittura, la poesia breve. La sua complessità sta nel riuscire a trasmettere grandi pensieri e forti emozioni attraverso un uso delle parole assolutamente preciso e delicato. Poche parole in grado di regalare sensazioni uniche. Personalmente trovo una meraviglia ‘Poco mi serve’ del poeta futurista russo Velimir Chlebnikov
Viaggiano con me su sedili di varia foggia la sagoma nitida di Ernesto e le ombre di Ferruccio e Giuseppe. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
Il sapore delle domeniche d’autunno è quella voglia che mi assale all’improvviso di cerchi incandescenti della stufa di ghisa a casa di papà e della vecchia padella bucata.
Per te ho pensato a un genere letterario che è una forma nobile ed elegante della scrittura, la poesia breve. La sua complessità sta nel riuscire a trasmettere grandi pensieri e forti emozioni attraverso un uso delle parole assolutamente preciso e delicato. Poche parole in grado di regalare sensazioni uniche. Personalmente trovo una meraviglia ‘Poco mi serve’ del poeta futurista russo Velimir Chlebnikov
‘Poco mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole’
Nel mentre leggerò…
Lacrima di castagna
sul tappeto ingiallito,
resta lì.
Con le dita nere io lì a guardar
le mani di nonna sul cartoccio.
Allora Santa, prenderai posto accanto a me?
“Bella la vita che se ne va/ e ti coltivi dove il tempo vola e va./ I nostri sogni,/ la fantasia/ ridevi forte la paura e l'allegria”.
Racconto scritto il 02/12/2020 - 19:05
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Commenti
Carissimo Mirko, mi domando come abbia fatto a saltare una tappa così importante del tuo viaggio.Intanto, come tu hai già previsto, non avrei mai potuto rifiutare il tuo invito(e quando mi capita un'altra volta di farmi un giro in carrozza, con tante belle persone). Inoltra trovo deliziosa la poesia del poeta russo da te riportata...davvero bella.Un salutone. Ciaoooo.
santa scardino 22/12/2020 - 22:05
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La poesia breve, intensa, ricca di significati invita un'autrice che sa fare della semplicità...una poesia...
Bravo te che conduci questo viaggio, che sembra lungo eh...
Bravo te che conduci questo viaggio, che sembra lungo eh...
Grazia Giuliani 03/12/2020 - 20:30
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Un bel cammino che ci porterà tutti, chissà dove .... e con Santa siamo in dieci!
Maria Luisa Bandiera 03/12/2020 - 10:09
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E continua il viaggio.
Cito: "chissà dove ci porterà questa marea" Chissà!
Tanto, come diceva Proust:"La scoperta non consiste nel cercare nuovi posti ma nel vedere con occhi diversi"
Cito: "chissà dove ci porterà questa marea" Chissà!
Tanto, come diceva Proust:"La scoperta non consiste nel cercare nuovi posti ma nel vedere con occhi diversi"
Sempre molto bravo nel cercare e trovare nuovi stimoli per continuare.
Un saluto
Loris Marcato 02/12/2020 - 22:47
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