RACCONTO

Pino il falegname va in un ristorante giapponese, desideroso di mangiare nipponerie. Tutti i tavoli risultano occupati o prenotati, tranne un kotatsu, un tavolino in legno sopra il quale è posto un futon.
«Dice il faggio: persona “levigata”, persona rispettata. Benvenuto» lo saluta Ginkgo, il proprietario, accogliendolo gentilmente in tenuta medievale japanese che, trattandosi di un uomo basso per non dire bassissimo, agli occhi del cliente lo fa sembrare un bonsai più che un samurai.
Pino, da testone di legno che è, ignora la sapiente frase e ordina un vassoio di sushi. L'ordinazione non tarda a venire; tuttavia si dimostra contrariato.
«Per mille chiodini del cazzo! Ehi nanerottolo giallo, le bacchette non sono di legno ma di plastica!» impreca l'artigiano.
«Perdoni, portare quelle che volere lei» si scusa Ginkgo con un inchino, piegando il torso e la testa come gesto di rispetto verso il cliente legnoso, cioè lagnoso.
Il gestore del locale, risentito da tale scortesia e non potendo tradire la tipica e rinomata educazione giapponese a parole verbali, decide di rifarsi a parole scritte proprio al momento del dessert.
A fine pranzo, il bifolco chiede dell’anmitsu preparato con agar agar e fagioli azuki. Gli viene servito accompagnato da un Biscotto della Fortuna, nel quale è nascosta una Fortuna, ovvero un pezzetto di carta che, come vuole la tradizione del Sol Levante, riporta un motto oppure una frase profetica.
«‘Sto coso è duro come il mogano!» si lamenta stizzito il maleducato falegname nel mordere il Biscotto, tant'è vero che si scheggia un dente. In qualche modo, però, riesce a spezzare il dolcetto e a tirare fuori il bigliettino per leggere cosa c'è scritto.
--- Un giorno qualcuno ti segherà le gambe. Paga il conto e... "circolare"! ---

Racconto scritto il 08/02/2021 - 12:55

Da Giuseppe Scilipoti

Letta n.755 volte.

Wuelah, il tuo commento suscita simpatia, oltretutto è a tema. Pino, il falegname di certo ha trovato pane, emh, biscotto per i suoi denti.
Ben gli sta, oltretutto il giapponesino è stato anche fin troppo paziente.
Mi inchino... alla giapponese, sia per ringraziarti del commento e sia per le stelline.

Giuseppe Scilipoti 11/06/2023 - 23:09

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Dente scheggiato e il messaggio minaccioso pagare il conto e via.
Beh per la sua maleducazione un biscotto della sfortuna ci sta
Prima però meglio pagare il conto, con il dente che fa male, dovrebbe offrire la casa

Mary L 11/06/2023 - 20:39

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Santa, Maria Luisa, Mirella, Afrodite, Paolo, Mirko, Barbara, Alberto e Mirko vi ringrazio di cuore per i vostri commento.
Questa tipologia di racconti risultano il mio forte, (in certi periodi addirittura un "chiodo fisso) visto che mi diverto a giocare con le parole e con i botta & risposta ironici di cui a volte si avvalgono di doppi sensi. Oh, non per forza ammiccanti.
In questo caso, sarebbe stato facile e banale cascare su falegname/sega. E difatti non l'ho fatto. :D
Ops, invece... l'ho appena fatto! Che testa di.. legno che sono!
Rispondendo a Barbara... ho mangiato giapponese ma mai dal giapponese. :D
Appena si ritornerà come prima e riapriranno i locali, progetto di andare in un ristorante nipponico.
Sicuramente mi prenderò il sushi e una Asahi Super Dry. (birra giapponese)

Giuseppe Scilipoti 10/02/2021 - 16:58

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Grazie

Mirko D. Mastro(Poeta) 10/02/2021 - 15:48

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Simpaticissimo come racconto. Mi hai fatto ridere nell'ultima frase.
5* per te. Ciao

Alberto Berrone 09/02/2021 - 16:36

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Sempre bravo Giuseppe, come al solito hai scritto un racconto originale e molto divertente e direi che questo non è certo poco!!!
Una curiosità, quando si può andare al ristorante...mangi giapponese?
Un forte abbraccio

barbara tascone 09/02/2021 - 14:13

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Simpaticissimo racconto, il falegname è incredibilmente simile a quello che mi sta facendo la cucina.
Grazie per il tuo commento

Mirko D. Mastro(Poeta) 09/02/2021 - 08:33

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Ho riso di gusto anche io, carissimo Giuseppe, complimenti per il bel raccontino e per i termini giapponesi che hai sciorinato. Ogni bene e continua così!

Paolo Ciraolo 08/02/2021 - 18:59

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Dente scheggiato e messaggio malaugurante: certamente ci voleva proprio una bella lezione per l'arroganza del cliente scostumato!
Forse io avrei scelto addirittura un altro titolo, per questa storia:
"Il biscotto della (s)fortuna".
Ad ogni modo, trovi sempre il modo di divertirci e farci sorridere con i tuoi racconti. Grazie e un grande abbraccio

Afrodite T 08/02/2021 - 17:00

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Giuseppe...Mi piacciono i dolcetti della fortuna, anche se gli aforismi sono sempre gli stessi. Mi danno il senso della sorpresa come quando da piccola aprivo l'uovo di Pasqua. E' rimasta in me l'idea della scoperta dello stupore...è infantile lo so ma è una meraviglia che mi porta lontano nel tempo. Racconto divertente come lo sono tutti i tuoi scritti. Ciao

mirella narducci 08/02/2021 - 15:09

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Mentre sto finendo di ridere ti scrivo bravo! Un bel racconto per sane risate.

Maria Luisa Bandiera 08/02/2021 - 14:23

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Sono sicura che ti sarai diveltito molto nello scrivere questa divertentissima gag...e così hai fatto lidere anche me. Bravo non smettere mai di perdere la tua vena umoristica, è il tuo live motiv più fruttuoso. Ciao un abbraccio

santa scardino 08/02/2021 - 14:04

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