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Io, papà e il lago

Per alcuni minuti, restammo a contemplare la grande e meravigliosa massa d'acqua, accompagnati dal dolce movimento ondeggiante della nostra barca che procreava piccole increspature lungo la superficie.
«Il mare è traditore, ma nemmeno il lago scherza» disse mio padre, posando una mano sulla mia spalla. 
Nel pronunciare questa frase, il suo viso emanava tranquillità, nonostante ciò che aveva passato… in passato. In quel preciso momento, provai a personificare quel lago per trarne un parallelismo con le persone placide come il mio amato genitore che hanno affrontato o affrontano periodi carichi di malessere. Lo sanno bene, difatti, di quanto è nerissimo il profondo.



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Racconto scritto il 28/02/2021 - 12:59
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.731 volte.
Voto:
su 9 votanti


Commenti


Ringrazio di cuore Anna Maria, Maria Luisa, Ernesto, Santa, Alberto, Barbara, Paolo e Afrodite
Avete colto l'intento dello scritto nonchè avete compreso la "variabilità" della mia scrittura che non è solo di genere umoristica.
Dedico questo scritto a mio padre, in quanto l'anno scorso è riuscito a superare un tumore ai polmoni, un calvario che non vi dico.
Il testo, pur disponendo di sequenze che al lettore richiamano il suggestivo, tuttavia è l'aspetto introspettivo che prevale. Tale elemento lo avete sensibilmente tracciato. E vi ringrazio di nuovo.
Un abbraccio a tutti/tutte.

Giuseppe Scilipoti 03/03/2021 - 11:38

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Un tenero "dipinto" di vita vissuta sulle rive di un lago, immerso in un'atmosfera di quiete del paesaggio e di calma interiore.
Il tutto risulta essere insieme: un ricordo, un insegnamento ed una riflessione, in cui si percepiscono chiaramente sia il senso di appartenenza del figlio, sia il senso di protezione da parte del padre.
Nel complesso, caro Giuseppe, hai dimostrato di essere bravo anche nei racconti di tipo "meditativo" come questo.

Afrodite T 02/03/2021 - 10:06

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Un racconto molto profondo nella sua morale, nel suo dipanarsi tra padre che tramanda saggezza al figlio, nell'essere tanto placidi quanto capaci di scatenare le forze dell'inferno, se c'è ne fosse bisogno. Carissimo Giuseppe sai essere ogni volta capacissimo nel trasmettermi le tue emozioni. Bravissimo e serenissima serata.

Paolo Ciraolo 01/03/2021 - 18:53

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Ciao Giuseppe,in questo periodo così difficile per tutti il tuo racconto ha un doppio significato come già molti di noi hanno osservato; quello più immediato con l'aspetto "naturalistico" e quello più inconscio...con tutte le insidie e i pericoli che la vita può riservarci! l'ho apprezzato molto e lo trovo estremamente "umano"! Un forte abbraccio

barbara tascone 01/03/2021 - 15:57

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Io il racconto lo interpreto così: le persone anche se sono placide hanno dentro di sé una parte abissale cioè sconosciuta e possono tradire come il mare. Questa è bla morale che ho tratto dal tuo bel saggio racconto. Ti do 5*.
Ciao

Alberto Berrone 28/02/2021 - 22:19

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Un racconto o breve,ma ricco di significati. L'ala protettiva ci un padre attento ai pericoli,la profondità dei contenuti e la metafora della vita con tutto ciò che ci rivela,ma anche che nasconde.Giuseppe sei bravo in tutto complimenti.Un affettuoso abbraccio.

santa scardino 28/02/2021 - 17:44

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Fai bene, secondo me, a cimentarti con la prosa poetica. È una ottima via per passare alla scrittura di poesie di un certo peso.
Questo scritto spiazza perché termina senza aver dato al lettore ciò che era abituato a leggere nei tuoi scritto, cioè, l’ironia.
Ma hai ben superato la prova di scrittura creativa.

Ernesto D’Onise 28/02/2021 - 15:29

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Hai sfatato la tua usuale ironia nei racconti con questo amor filiale carico di saggezza.
Addirittura io direi che il lago pur nella sua placida calma, è più infido del mare....
Poi nelle profondità dell'intimo di ciascuno ci sono i passi del passato e le angosce della vita ...

Maria Luisa Bandiera 28/02/2021 - 14:56

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Anche tuo padre, come il lago, alla superficie appare bello, calmo e saggio, ma nasconde gli abissi che ci sono sotto per il passato vissuto e per i sentimenti più profondi. Ed é così per tutti.
Bella la similitudine e bella la descrizione di un momento di dialogo non sono verbale tra padre e figlio.

Anna Maria Foglia 28/02/2021 - 14:10

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