Nulla è come sembra: ogni verità ha sempre una sua piccola finzione. In fondo siamo tutti attori: ognuno ha la sua parte da recitare, ognuno ha la sua storia da raccontare. Sulle tavole di questo enorme palcoscenico, cerchiamo applausi e consensi. Spesso inventiamo storie mirabolanti, per impressionare la platea, a volte dimentichiamo le battute e proviamo imbarazzo. Troppo spesso facciamo salti troppo grossi per le nostre piccole gambe e così ci ritroviamo piagnucolanti e con il sedere a terra. Talvolta camminiamo carponi e facciamo fatica a rialzarci; ma poi seppure doloranti e acciaccati, ci rimettiamo in piedi. Anche se spesso prendiamo più calci che carezze, non ci fermiamo mai. Quando siamo felici e ci pare di volare, ci viene chiesto di stare con i piedi per terra. Quando corriamo ci dicono di frenare, perché potremmo farci male. Se stiamo fermi, ci chiedono di correre, perché a stare fermi non si va da nessuna parte. E noi andiamo...e spesso senza sapere dove. Ci invitano a fare cose mai viste e noi andiamo, anche se spesso brancoliamo nel buio. Ci chiedono di fare cose che non capiamo e noi lo facciamo senza neanche chiederci il "perché." Quando poi cala il sipario, ognuno si toglie gli abiti di scena e si ritrova con sé stesso...e intanto che aspetta, prepara il copione per affrontare l'indomani un nuova commedia: così è ogni giorno...finché non si esce di scena. Che grande farsa è la vita: anche se non sei un grande attore...la tua parte la devi per forza fare. Non serve a nulla essere abili a recitare: il copione va continuamente riscritto...bisogna solo sapere improvvisare.
Racconto scritto il 05/04/2021 - 07:51
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Commenti
Emergono molte verità in questo testo, disillusione e amarezza lo pervadono. Io credo che occorra comunque cercare spazi di libertà e autenticità.
Anna Maria Foglia 05/04/2021 - 10:59
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