Ancora in Viaggio (racconto giallo, Curapipe) -Ripartenza
Questo sarà l’unico riferimento musicale del nuovo viaggio, promesso.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
Ma preferisco di gran lunga la presenza”. Mirko D. Mastro
Decise allora l’ispettore, rileggendo la deposizione, di prenotare per due la cena in quel ristorantino nei sobborghi della mia fantasia; non ci sarebbe andato con alcuna tesi, anche se nel mentre alcune deduzioni erano giunte col fiatone, né con altri compagni di parole.
Lasciò la chiave lì sulla finestra e si incamminò sul filo di un sorriso beato.
Una volta dentro un cameriere gli fece scegliere tra due soli tavoli liberi, e l’ispettore cominciò ad osservare le fotografie: quella della prima tappa con il D’Onise Ernesto, e quella della città dei Canti di Aleardi dove qualcuno scomparve, del Canavese con la Bandiera Maria Luisa e della Milano di Tascone Barbara.
Unico elemento in comune, sempre, quel Mirko D. Mastro… come il mastro Gesualdo di Vizzini nella foto col Scilipoti Giuseppe a Barcellona Pozzo di Gotto.
Poi è stata la volta di Marcato Loris e di Venezia, e dell’unico haiji incontrato per tutto il viaggio.
Intanto il convitato stava chiaramente per chiedere all’ispettore come facesse a riconoscere ogni sagoma, sembrava leggerglielo sulla capocchia <Caro mio pigino! Maestro nel pressare il tabacco…>.
In questo posto non servivano mascherina e guanti di plastica perché era tutto nella mia fantasia.
Anzi gli sovvenne che a casa del D. Mastro non c’erano disinfettanti, e non c’era nemmeno distanza di pensiero tra i rododendri nel centrotavola in resina trasparente del salotto e il palloncino a cassetta sulla carrozza. E di respiro. Che qui si può fare liberamente, intendo respirare, perché è tutto frutto di quella mia fantasia.
Poi ci fu la tappa in Maremma con Giuliani Grazia, e ancora il solo elemento in comune: l’unico indiziato; e la riparazione alla carrozza ad opera di un falegname del luogo, tale mastro Ciliegia.
A Bra da Foglia Anna Maria, Casagiove e Monfalcone con Scardino Santa e Maurutto Moreno. Udine e Mary, Azzurra Laisa a Roma. E la seconda scomparsa a Napoli: nessuna traccia di Crispino Arduino, ma una foto con due fratelli tedeschi e un ometto magro magro <…da qualche parte devo essermi appuntato il nome, ecco: mastro Punteruolo> bofonchiò l’ispettore.
Per giungere a Cagliari da Pisano Margherita. E poi, di nuovo, una serie di scomparse… Livorno, Ballantini Glauco: nel tempo di un “Allora, prenderai posto accanto a me?” ci stanno una quindicina di stati d’animo.
Hanno risposto in tanti all’invito per questo viaggio, chi subito e chi strada facendo.
L’ispettore continua a guardare le fotografie… A Bari la scomparsa di Anais Valentina, e la testimonianza di un certo Carlos Castaneda “Accetta senza accettare, e rifiuta senza rifiutare”.
A Ostia e Brindisi nessuna traccia di Gentile Michele e Peluso Teresa… e la seconda testimonianza “Una stanza vuota è anche piena: colma di vuoto, piena di se stessa”. Di un tale Osho.
A Cassano allo Ionio la foto con Silvestri Graziella. E a Rosignano Monferrato la scomparsa di Berrone Alberto. Per poi fare ritorno dove tutto inizia, e tutto ha un capolinea. E il Frontini!?
<Parlerai, oh se parlerai… silenzioso curapipe. Ti metterò sotto torchio facendo leva su gusto e olfatto, ma domani. Ecco di cosa ho ancora voglia, di un tiro benfatto di fumo>.
E l’ispettore si incamminò per le strade di Brescia con la pipa e il suo ferruccio nella tasca del paltò.
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Qui non ci sono nè rovi, nè spine nè rose di siepe; si viaggerà in carrozza … comodamente e dopo aver aderito, suppongo. Anche se ai poeti non bisognerebbe mai chiedere autorizzazioni, un poco di dolcezza nei testi non guasterebbe…
Un saluto a te Grazia.
Ho un brivido
Ti aspetto
"Le persone, quando smettono di stupirci, smettono di interessarci
(Francis Herbert Bradley)
Grazie
Devo complimentarmi con l’amico Mirko: sei stato , e sarai sempre , un ottimo baluardo al crollo delle mura di oggi scrivo. Questo te lo dobbiamo. Sia pure sapessi quanto mi mancano le tempeste passate che poi hanno creato QUIETE. Sai, per me, la quiete appiattisce un poco la piattaforma . Comunque, grande Mirko e viva Mirko nella sua carrozza.
Bravo Mirko, molto sagace la tua opera. È un periodo di calma piatta.
Un saluto