In un piccolo quartiere periferico di un paesino dell’entroterra campano, confinante con la Puglia e col Molise, vivevano alcune famiglie che, amanti dei gatti, ne avevano numerosi davanti alle proprie abitazioni, in quanto li accudivano dandogli da mangiare.
La presenza di quei gatti era motivo di discussione con altre famiglie dello stesso rione, che, infastidite da quei pelosetti, dopo aver messo delle esche avvelenate, ne causarono la morte di tutti.
Alcune famiglie rimasero rattristate per l’accaduto, altre ne esultarono.
Accadde che durante il periodo estivo, alcune famiglie, proprio quelle che avevano avvelenato i gatti, si ritrovarono davanti alle loro abitazioni, serpenti, topi, lucertole, e altri animaletti non graditi.
Rimpiangendo i gatti avvelenati e preoccupati dalla presenza dei nuovi arrivati, molti si attivarono per procurarsi dei gatti, palesando così al vicinato di essere ben disposti a tenerli nel quartiere e persino davanti alle proprie abitazioni.
Morale : -Spesse volte il male che facciamo si ripercuote su noi stessi; ravvedersi e rimediare ai propri errori è un atto di saggezza e umiltà.
Chi di spada ferisce, di spada perisce, non so chi lo disse ma in questo caso ci vuole. Bravo.
mario Righi 15/05/2022 - 18:04
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I Millenni sono passati sulla Storia ma gli esseri umani (sigh!) sono rimasti tali e quali...
romeo cantoni 14/05/2022 - 17:56
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Bel racconto che trova posto anche nei miei pensieri. Dolci sono i gatti e dolce è la loro compagnia.
Maria Luisa Bandiera 14/05/2022 - 15:43
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Come si fa ad esultare per la morte per avvelenamento di povere creaturine affettuose che chiedono solo amore? Bella la morale, anche se io amo pure le lucertoline... Complimenti!
Marina Assanti 14/05/2022 - 15:03
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Molto vero!! Concordo..carina assai!!
Anna Cenni 14/05/2022 - 14:46
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