Balzello, poi ballonzolo e perché no salticchio
A chi intriga l’atmosfera fatata dei coriandoli…
…per chi parla come faccio io alle stelle filanti, soffio attraverso il rotolo di strisce di carta colorata e quelle, arrotolate su se stesse, si lanciano in aria e ci saltabecco, sgambetto e saltarello come sulle pagine di un libro e poi saltabello lasciando a voi variopinte spirali nella caduta.
Non sono solo arcobaleni, sono leggero tocco.
Ieri l’altro le stelle filanti mi hanno chiesto che ne pensassi del mondo… ho lanciato una manciata di coriandoli, sono esplosi in mille colori. E quelle hanno capito.
In questo periodo di cielo di solito passeggio insieme a mia moglie che oggi è restata a casa: ha trovato dei coriandoli, finiti chissà come, sotto un mobile e ha pensato che forse si smette di cercare chi non vuole essere trovato.
Così imparo dai coriandoli, e da Nietzsche… quando ci si stanca di cercare, si impara a trovare. Alzo gli occhi al cielo che nasconde la tristezza tra piccoli ritagli di carta che ora scende copiosa, e stelle. Di quelle filanti.
L’incanto delle palle di vetro e la neve, la meraviglia nel capovolgerle… non ho da dare molto altro.
Propongo di buttarci a terra, ma a pancia sopra e con le braccia sotto la testa, e aspettare di farci trovare, come fanno i coriandoli.
Nell’azzurro che continuo ad inseguire van scomparendo ogni giorno interi palazzi e ciminiere dietro fogli di cielo… ma i coriandoli in casa, niente. Quei pezzetti colorati resteranno lì tra le pieghe delle tende, nelle fughe delle pianelle sotto il letto per tutto il tempo necessario.
Ricordo quando strofinavamo la bic per attrarre i coriandoli… ora, per attrarre la mia attenzione mentre sono concentrato a scrivere, una calamita si è infilata nella scatoletta degli spilli e quelli continuano a chiamarmi perché li liberi.
Guardo riflessi gli aeroplani nelle lenti dei mie occhiali lasciare nastrini come briciole di gomma per cancellare tra le nuvole, e righi d’inchiostro giocare nel vento con catene di coriandoli che si tengono per mano.
Così volteggio il dito, e son stelle filanti.
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...ora devo andare, ho una stella filante da prendere
Pochi ce ne sono stati nella mia vita, ma non sono mancati i sogni...
Sai spargere magia e poesia in ogni tuo scritto, Mirko, unisci l'animo del poeta a quello candido del bimbo che ancora saltella dentro di te.
Complimenti sempre, Poeta, ciao
Anna, ti ringrazio di cuore