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Lasciami cadere con te

“Suona per me,
dalle viscere degli inferi,
ancora una volta voglio sentire l'eco della tua mannaia,
che s'abbatte sulla mia insana follia”.


Un'auto corre sull'asfalto ghiacciato.
Cerco le tue labbra infuocate.
Cerco le tue virtuose sensazioni.
Cerco quello che non si può cercare nel quotidiano dormire.
Suona per me il tuo zampillo di sangue bollente.
Oramai non posso sentirti
i rintocchi del tempo mi rendono sordo.


“Il buio illude i miei occhi.
Prendi il mio pianto,
mentre nella notte corro da te.
Non conta lo scorrere delle ore,
non contano le pulsazioni del vulcano seppellito in me.
Tu sei lì in attesa,
io sono nel cilindro delle idiozie.
Eppure vivo
mentre morendo corro da te”.


Suona,
ti prego
voglio ascoltare lo scricchiolio delle lame ricurve,
delle catene dei morti viventi,
delle budella morse dai topi.
Corro da te che fuggi,
corro nella notte senza meta
senza un'auto da guidare,
senza un sogno da inseguire.
Inseguo me stesso nella notte del tempo senza tempo.


“Scende un velo a coprire l'anima,
le tue lacrime bagnano strisce inesistenti
i tuoi capelli si sciolgono come gocce di ambra,
racchiudendo nel senso del non senso il dna del male”.


Suona per me,
fallo ancora,
ancora e ancora,
fino all'eterno tripudio del nulla.
Io finalmente ascolterò il tuo canto d'addio.


“Al volante della mia ford rossa tutto scompare,
mentre un' autoradio urla nella notte
la nostra canzone.
Una danza d'un nero corvo
m'accompagna.
Aspettami,
si aspettami
Corro sull'asfalto distrutto
dall'odio,
corro senza meta.
Corro,
corro...
Corro verso te che eri il mio domani.


Continua a correre ragazzo
semina il male che tutto corrode,
sarà la pioggia a lavare sangue
cancellando orrore e scempio,
corpi straziati dall'incoscienza.
Continua a correre, allontana follia,
che contamina anche l'anima.
Ti aspetterò dove tutto ebbe inizio,
non esiste fine al bene,
non tentennare,
non permettere alla tua ford
deviazioni di percorso,
segui la musica, là mi troverai.
Sarà la fine del dissoluto,
nuovo inizio del tutto e...
nel nuovo oggi scoprirai
Il trionfo del bene assoluto.


Scritta a quattro mani
in data 09 Marzo 2018
con Jean C.G che rigrazio
per l'onore concessomi.




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Racconto scritto il 18/07/2022 - 23:56
Da genoveffa genè frau
Letta n.620 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Grazie Mirko, devo dire che la maggior parte della mia produzione sono testi forti che per ovvie ragioni pubblico edulcorati o meno. Sia io che Genoveffa siamo abituati a canoni diversi e stili diversi di scritture. In questo mi ritrovo molto naturalmente. Ciao e a presto leggerti.

Jean C. G. 19/07/2022 - 21:45

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Mi avete ricordato più di un poco la Merini...
Davvero complimenti

Mirko D. Mastro 19/07/2022 - 17:46

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E' tutta in crescendo... cerco, cerco, suona, suona ti prego e quella corsa affannosa che tiene con il fiato sospeso.
Ti riconosco, ma anche le atmosfere cupe di Jean e di un tormento interiore che vi e mi appartiene...
Complimentissimi a entrambi, e un abbraccio affettuoso a te, Genè cara...
con oggi stacco per un po'...
A prestoooo

Marina Assanti 19/07/2022 - 11:12

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Il ritmo così intenso da non stare al passo leggendo!! Di uno splendore uniforme sull'asfalto bagnato di mille pensieri.Bravissimi? Di più!!

Anna Cenni 19/07/2022 - 08:24

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