L'estate che vorrei
Il telefonino tra le mani, pesa come pietra
bruciata al sole, col respiro imprigionato
tra le corde di una voce che trema e che esita
a comporre quel numero rimasto fisso
nella mia memoria, alla fine uno dopo l’altro
i numeri sfilano sul display. I secondi dell’attesa sembrano
eterni, ma alla fine sento netti gli squilli, ognuno
trafigge il mio cervello come colpi di mortaio.
A ritmo accelerato attendo di sentire quella voce
tanto conosciuta ed amata che mi risponde con due
semplicissime paroline: “ Si, pronto?.”
Intanto mi chiedo : -“Risponderà?
E se avesse cambiato numero?”.
Con il cuore che ha ormai superato la soglia della gola, la sua voce mi arriva chiara, cristallina e calda, col suo
inconfondibile accento, esattamente come la ricordavo.
Cerco di frenare l’emozione che attraverso il tono della voce
tradirebbe la mia finta calma. Al suo secondo appello alla fine
rispondo : “ Ciao, sono io”. Non ho bisogno di presentarmi sarebbe inutile e superfluo.
“ Cara, è da mesi che attendo questa telefonata, come stai? Sei qui?”.
Sento le lacrime che combattono con le ciglia per non appannarmi la vista, le sue parole sono la più bella sinfonia che io abbia mai sentito. Tutta la paura che avevo dentro da tanto tempo aveva ceduto il posto ad una felicità tanto attesa, per cui senza neppure rendermene conto sento la mia voce che non riconosco : “ Caro, perché non hai chiamato tu?”
E lui:
“ So che per circostanze che tu conosci bene, ti ho fatto soffrire moltissimo, così come ho sofferto anch’io, avevo paura che non volessi né vedermi e né sentirmi, non c’è un solo giorno che io non abbia pensato a te e a quanto ci
siamo amati. Sapessi quante volte ho sognato di venire a prenderti alla stazione, come abitualmente ho fatto per tanti anni. Ricordi il caffè che prendevamo al bar, quello con la polverina magica? Vorrei risentirne il sapore, perché non vieni?”
Mentre ascolto la sua voce, sento le lacrime represse per troppo tempo, si fanno strada attraverso le rughe del mio viso, ne sento il sapore sulle labbra.
Sono lacrime di gioia, lui le recepisce attraverso il mio respiro e capisce che non mi riesce di parlare e allora continua:
“ Amore, lo so che non siamo dei ragazzini, ma io ti voglio accanto a me.
Forse quest’estate potrebbe essere l’ultima, ma io ti aspetto, dimmi quando verrai.Abbiamo sprecato troppo tempo”.
Ecco! Questa è l’estate che io sogno e che vorrei!
Ogni anno che passa la speranza che si avveri si riaccende.
I desideri non invecchiano quasi mai con l’età.( F. Battiato ).
bruciata al sole, col respiro imprigionato
tra le corde di una voce che trema e che esita
a comporre quel numero rimasto fisso
nella mia memoria, alla fine uno dopo l’altro
i numeri sfilano sul display. I secondi dell’attesa sembrano
eterni, ma alla fine sento netti gli squilli, ognuno
trafigge il mio cervello come colpi di mortaio.
A ritmo accelerato attendo di sentire quella voce
tanto conosciuta ed amata che mi risponde con due
semplicissime paroline: “ Si, pronto?.”
Intanto mi chiedo : -“Risponderà?
E se avesse cambiato numero?”.
Con il cuore che ha ormai superato la soglia della gola, la sua voce mi arriva chiara, cristallina e calda, col suo
inconfondibile accento, esattamente come la ricordavo.
Cerco di frenare l’emozione che attraverso il tono della voce
tradirebbe la mia finta calma. Al suo secondo appello alla fine
rispondo : “ Ciao, sono io”. Non ho bisogno di presentarmi sarebbe inutile e superfluo.
“ Cara, è da mesi che attendo questa telefonata, come stai? Sei qui?”.
Sento le lacrime che combattono con le ciglia per non appannarmi la vista, le sue parole sono la più bella sinfonia che io abbia mai sentito. Tutta la paura che avevo dentro da tanto tempo aveva ceduto il posto ad una felicità tanto attesa, per cui senza neppure rendermene conto sento la mia voce che non riconosco : “ Caro, perché non hai chiamato tu?”
E lui:
“ So che per circostanze che tu conosci bene, ti ho fatto soffrire moltissimo, così come ho sofferto anch’io, avevo paura che non volessi né vedermi e né sentirmi, non c’è un solo giorno che io non abbia pensato a te e a quanto ci
siamo amati. Sapessi quante volte ho sognato di venire a prenderti alla stazione, come abitualmente ho fatto per tanti anni. Ricordi il caffè che prendevamo al bar, quello con la polverina magica? Vorrei risentirne il sapore, perché non vieni?”
Mentre ascolto la sua voce, sento le lacrime represse per troppo tempo, si fanno strada attraverso le rughe del mio viso, ne sento il sapore sulle labbra.
Sono lacrime di gioia, lui le recepisce attraverso il mio respiro e capisce che non mi riesce di parlare e allora continua:
“ Amore, lo so che non siamo dei ragazzini, ma io ti voglio accanto a me.
Forse quest’estate potrebbe essere l’ultima, ma io ti aspetto, dimmi quando verrai.Abbiamo sprecato troppo tempo”.
Ecco! Questa è l’estate che io sogno e che vorrei!
Ogni anno che passa la speranza che si avveri si riaccende.
I desideri non invecchiano quasi mai con l’età.( F. Battiato ).
Racconto scritto il 15/08/2022 - 19:31
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Commenti
Un grazie infinito a Bruno, Francesco e Mirko. Vi abbraccio.
santa scardino 18/08/2022 - 15:09
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Mi è molto piaciuto, Santa... complimenti
Mirko D. Mastro 18/08/2022 - 04:45
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Mi hai commosso e spero che questo tuo desiderio si possa avverare in qualsiasi momento della vita....Ciao
Francesco Scolaro 17/08/2022 - 18:28
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Uno squarcio di vita vera, desiderata sognata temuta oltre ogni limite. E il sogno si leittima con le parole. Si esprime e produce commozione e realtà. Sembra tutto possibile , quando si sogna sorvolando le difficoltà i problemi le sofferenze passate e rifugiandosi nella dolcezza vissuta nonostante tutto. La felicità forse si costruisce con il lasciare andare le energie negative e aspirando alla bellezza dei ricordo di un vissuto appassionante e dell'amore.Che questa sia l'estate giusta, Santa!
bruno palumbo 16/08/2022 - 16:26
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Grazie Maria Luisa e grazie anche ad Anna. Sono d'accordo con voi.
santa scardino 16/08/2022 - 14:09
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Chi non risica non rosica!! Gran bel racconto!!
Anna Cenni 16/08/2022 - 11:44
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Un racconto di ripensamenti e carico di speranze.
Penso che se ci sono ripensamenti si dovrebbe sempre rischiare e provare a vedere se anche l'altro è della stessa opinione.
Bel racconto, molto piaciuto ed apprezzato.
Penso che se ci sono ripensamenti si dovrebbe sempre rischiare e provare a vedere se anche l'altro è della stessa opinione.
Bel racconto, molto piaciuto ed apprezzato.
Maria Luisa Bandiera 16/08/2022 - 08:24
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