UN CANE DA AMARE
un giorno di Agosto, un signore e suo figlio dodicenne si divertono a giocare a pallone sul bagnasciuga.
Poco distante da loro, c’è una signora seduta sulla sdraio con suo figlio di circa 5 anni che gioca col cane sotto l’ombrellone.
Il piccolo si diverte a tirare la palla lontana e il cane, quando la rincorre, per recuperarla, alza la sabbia, infastidendo i presenti.
L’uomo si adira a tal punto, che corre dalla signora per rimproverarla impetuosamente e minacciandola di chiamare le forze dell’ordine se non avesse legato il suo cane.
La donna accetta garbatamente il rimprovero impegnandosi a vigilare sul cane senza, senza però, legarlo.
Non trascorrono alcuni minuti, che si sente invocare aiuto. Il cane allertatosi, alza la testa e senza esitare corre in acqua e salva il ragazzo.
Il genitore, svegliato dal trambusto, e corso sul bagnasciuga, vedendo tante persone intorno a suo figlio, si fa spiegare l’accaduto.
Il signore si rende conto dell’accaduto della gravità dell’episodio, si reca dalla signora, la ringrazia e chiede umilmente scusa.
Prima di salutarla l’abbraccia insieme al cane dicendole: <<Senza il vostro cane sulla spiaggia oggi avrei perso mio figlio>>.
Morale: Cambiamo facilmente punto di vista quando, qualcosa che all’apparenza ci infastidisce, può invece tornare vantaggioso e salvifico alla nostra vita.
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