RACCONTO

Mi ritrovo a letto, in posizione fetale, e sto piangendo… nessuno mi sente piangere, il mio bimbo dorme da 3 ore, ha saltato la cena per la stanchezza dopo una giornata piena tra giochi e asilo, il mio compagno anche lui stanco dalla giornata di lavoro è nel mondo dei sogni già da un po’. Tutto attorno a me tace e le mie lacrime scendono a dirotto, non riesco a trattenerle. Cerco di fare il meno rumore possibile, metto la faccia contro al cuscino per soffocare i singhiozzi. Non voglio che il mio compagno si accorga delle mie lacrime, dovrei spiegargli il perché e non voglio dirglielo. Non voglio dirgli che piango per un nervoso trattenuto dentro di me per troppi giorni, per quelle crisi isteriche del nostro bimbo che mi fan pensare ad un problema comportamentale serio, ad un problema che non so se sarei in grado di gestire. Non voglio dirgli che mi sento soffocare in questa situazione dove mia mamma non rispetta ció che sono e faccio per cercare di fare andare tutti d accordo e per mettere ogni tassello a suo posto. Non voglio che sappia che non sopporto più i loro continui battibecchi, il loro menefreghismo nei miei confronti quando chiedo aiuto per qualcosa, anche solo un aiuto nelle faccende di casa. Non voglio che sappia che sono stanca, che vorrei piantare in asso tutto e andarmene via. Mi sento in una specie di limbo, come se fossi invisibile, come se quello che io dico o penso non contasse, come se non parlassi…. Non so quanto posso resistere ancora a tutto questo non potermi sfogare come vorrei perché non verrei ascoltata come vorrei, non posso avere scatti di nervoso, non posso piangere o nascondermi, devo tenermi tutto dentro e cercare di mantenere la calma, soprattutto per il mio piccolo. E ci provo, Dio sa quanto ci provo, ma a volte ci sono giorni che qualcosa prende il sopravvento, e devo piangere, arrabbiarmi, urlare…
Domani per loro sarà come se non fosse successo niente, come se la crisi isterica di mio figlio sia una cosa insulsa (e prego Dio che sia davvero così), come se io non mi fossi arrabbiata con questo nervoso, con questo non ascoltarmi, con questi muri che ci sono attorno a me… tutto come se niente fosse…. Per loro……. Per me, un altro nodo alla gola viene spinto giù, nello stomaco. Starà lì, farà male, ma starà lì finché il mio stomaco non traboccherà di questi nodi e mi ritroverò ancora qui, abbracciata a un cuscino umidiccio a buttare fuori tutto il dolore e la paura che sento .
Vorrei un amico adesso, uno che mi capisca davvero, che prenda in mano la situazione con me, che L affronti come vorrei io.
Vorrei essere pensata, vorrei che ogni tanto qualcuno si preoccupasse di sapere come sto, se va tutto bene.. vorrei un pensiero sincero ogni tanto. Mi sento sempre più sola, vuota…. Inutile…..
una volta non era così, c era qualcuno che pensava a me, o per lo meno mi faceva sentire importante… ma ho scoperto poi essere tutto un inganno. Non mi sono mai più sentita così, forse è questo quello che più mi manca, essere importante per qualcuno al di fuori del contesto familiare, non parlo di amore, parlo di affetto sincero, di amicizia, di voler bene… forse sto così perché ultimamente ho perso un po’ di affetti, ho perso la mia nuova amica Ilaria, la mia cara amica Tiziana, quella stronzetta di Marisa che mi ha piantata qui con un faccia a faccia in sospeso….
Sarà tutto questo, o sarà solo un periodo no? Voi amici che state leggendo cosa ne pensate? Ci si può sentire così soli nonostante si è circondati di persone? Ci si può sentire come estranei nella propria casa? Si può aver così paura di una situazione che forse c è solo nella mia mente? Forse….forse si, forse non sono abbastanza forte, forse sono solo troppo stanca, o con la testa completamente in frantumi… spero che sia così, sperate con me amici virtuali, almeno voi, sperate con me.

Racconto scritto il 03/10/2022 - 22:58

Da Dory Dory

Letta n.251 volte.

Donna pensante, giovanissima e con ottime qualità. Se hai un cuore ferito e sei avvilita, ascolta un consiglio di un padre: non farti trascinare nel gorgo della vita, reagisci con amore, non fermarti a guardare; vai avanti,ama il tuo bimbo, parla e confidati con chi non ti giudica, ma ti ama e ti stima.
PS: non abbandonare la preghiera, coltivi la fede, innaffiala con lealtà e passione, vedrai germogliare la speranza e l’amore.

Con affetto, un papà virtuale

Carmine De Masi 04/10/2022 - 23:41

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Carissima Dory, scusami se intervengo forse non ci conosciamo e non so se posso permettermi, ma desidero tanto che nel tuo cuore riesca a ritrovare un pò della compostezza abituale, l'amore è rinchiuso nella tua stanza, ma sei tu che devi avere gli occhi buoni per riuscire a vederlo, forse dalle infinite delusioni sei un po' stanca, dormici su e riprenditi fai un bel respiro e poi un altro ancora più ampio,
magari ritrovare un buon rapporto con la preghiera chiunque tu voglia, in quei momenti io mi rimetto in moto recitando a non finire il Padre Nostro, anche immerso nel lavoro il primo ed il secondo un po' costano poi innesti la marcia e vanno da soli sino a stancarti allora ti rendi conto che qualcosa è già cambiata, e se le cose vanno meglio siamo già sulla buona strada l'amore vive accanto a te, troppo delusa non lo vedi, ma c'è Con affetto Tonino

FADDA TONINO 04/10/2022 - 15:56

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Il compagno andrebbe coinvolto.
Mentre il bambino non fa che sfogare la tensione che gli viene scaricata addosso.

Aquila Della Notte 04/10/2022 - 11:30

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E se tu chiedessi un consulto da un neuropsichiatra infantile? Tanto per toglierti il primo pensiero?

Anna Cenni 04/10/2022 - 11:23

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