Nel 3753 del calendario ebraico, 746 Ab Urbe Condita a Roma, in Israele c'era sicuramente un notevole fermento.
Un'antica profezia di Daniele (Dan.9,25) affermava che il Messia si sarebbe manifestato entro poco più di una trentina di anni da quella data.
Perciò poteva essere già nato, oppure potevano mancare pochi anni alla sua nascita.
Ma un evento insolito che si verificava in un punto del cielo in cui, secondo gli annali astronomici del tempo, era avvenuto una sola volta, 974 anni prima, quando regnava il re Davide, faceva ritenere agli astronomi, e sicuramente a quella parte del popolino cui era trapelata la notizia, che il Messia, figlio di Davide secondo le scritture, sarebbe nato proprio in quell'anno.
(Nella religione ebraica, grande era l'attenzione agli eventi astronomici.
Ad esempio, al giorno 29 del mese si poteva proclamare l'avvento del nuovo mese solo se i sacerdoti, o due persone degne di fede, erano state in grado di vedere il primo spicchio della luna nuova, altrimenti si prolungava di un giorno il mese. Lo stesso si faceva per l'inizio dell'anno.
Mentre, per dare inizio alle celebrazioni delle festività o del sabato, era necessario che nel cielo serale si vedessero tre stelle.
Sconfinando forse un poco dall'ambito puramente religioso, si dava importanza anche ad altri eventi astronomici, come le congiunzioni planetarie.
Massima importanza si dava a quelle fra Giove e Saturno, perché erano le più rare e avevano una ciclicità particolare.
Inoltre in Ebraico Giove si chiama Tzedek, che significa "Giustizia", e Saturno si chiama Shabbatai, che significa: "Giorno del Signore".
Perciò, quando mediamente ogni 19 anni e 314 giorni si verificava una congiunzione fra i due pianeti, per gli antichi ebrei quello era il "Giorno della Giustizia del Signore".
Però, per cause astronomiche che spiegheremo in una nota aggiuntiva, molto raramente e in modo difficilmente prevedibile per gli antichi, poteva accadere che dopo la congiunzione, il pianeta che aveva sorpassato, apparentemente tornasse indietro, lasciandosi superare a sua volta, per poi riprendere il suo cammino e sorpassare definitivamente.
Quando si verificava un tale evento definito "triplice congiunzione", riguardante Giove e Saturno, gli ebrei lo definivano "l'Anno della Giustizia del Signore".
Non solo: la durata di circa nove mesi, il tempo di gestazione di una donna, era ritenuto annuncio di una nascita eccezionale.
Ma come ne abbiamo scritto sopra, a rendere ancor più eccezionale l'evento, era la coincidenza con il periodo in cui approssimativamente, secondo la su citata profezia di Daniele, doveva nascere il Messia, e il fatto che l'evento astronomico avveniva nella costellazione dei Pesci, come era accaduto ai tempi di Re Davide, molto probabilmente nell'anno della sua incoronazione.
Al tempo di Davide, l'evento astronomico aveva colpito talmente la fantasia che, secondo molti qualificati studiosi, la "Stella di Davide" ancora oggi simbolo di Israele, altro non sarebbe che la rappresentazione stilizzata di quella triplice congiunzione.
In quel 3753, Giove era giunto a tre gradi da Saturno il 17 Iyar che quell'anno corrispondeva al nostro 27 aprile. il 21 di Sivan, 29 maggio nel nostro calendario, ci fu la prima congiunzione.
Ma, come sembra avessero predetto da un anno alcuni astronomi, poche settimane dopo Giove parve invertire il suo cammino compiendo la seconda congiunzione il primo ottobre, che coincideva in Israele col 28 Tishri dell'anno 3754. Giove proseguì poi il suo moto retrogrado, preannunciando in tal modo la terza congiunzione che difatti avvenne il 5 dicembre, corrispondente al 5 Teveth di quell'anno del calendario ebraico.
Il 17 gennaio (19 Shevat) infine, la distanza fra i due pianeti superò i tre gradi, completando così il secondo triangolo.
Le profezie avevano anche indicato che il Messia sarebbe nato a Betlemme (Michea 5,1).
Sebbene possa sembrare incredibile, anche fuori da Israele i dotti si aspettavano che in quella nazione stesse per accadere una nascita eccezionale.
Secondo l'astronomia babilonese, su cui si erano uniformati tutti gli astronomi del Medio-Oriente, Giove (Marduk) oltre a essere il protettore della Mesopotamia, era anche il re degli Dei.
Saturno (Kewan) era invece il protettore di Israele.
Anche le costellazioni erano state suddivise nelle terre allora conosciute. Quella dei Pesci, in cui avveniva l'evento, rappresentava anch'essa Israele.
Come se non bastasse, anche il punto d'Equinozio di Primavera del sole, stava entrando in quella costellazione.
Persino fra i credenti ci sono persone che ritengono che le vicende della nascita in una grotta e l'arrivo dei Magi, siano pie leggende.
Ma alla luce del fatto che molti in Israele si aspettavano in quei giorni la nascita del Messia in Betlemme, non c'è niente di strano che Giuseppe, che fra l'altro aveva il requisito di discendere da uno dei rami cadetti della famiglia di Davide, abbia temuto di destare sospetti arrivando in paese con la moglie in procinto di partorire, ed abbia perciò preferito fermarsi fuori dalla cittadina.
Ancora meno strano è che degli astrologi babilonesi o persiani, (i Magi), sperando di ricavarne una lauta mancia, si siano recati da Erode per annunciargli che il figlio che stava per nascergli sarebbe stato un grandissimo re.
Non conosciamo il giorno esatto, pressoché sicuramente fra il 5 dicembre e il 17 gennaio.
Recenti scoperte sulla nascita di Giovanni Battista fanno ritenere più probabile dicembre.
(Scritto con Marina Assanti.)
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Mi fa piacere che conoscevi la teoria dell'allineamento planetario, l'unica plausibile per spiegare la stella che guidò i saggi dell'oriente.
In quella notte giudaica,
sotto un cielo fulgido
e per nulla coperto
Giove e Saturno in una sola orbita
mostravano pastori e greggi
che ancora dormivano all’aperto.
In quel tredici novembre
dell’anno sette avanti cristo
il mio babbo, edile in Betlemme,
bussò alla bottega di Giuseppe per
annunziare al marangone la paternità:
basito, imboccò la viuzza lemme.
Se ti piace far credere cadesse
la neve fa pure, che fosse
il venticinque dicembre dell’anno zero.
Ma stavi nel magazzeno
del padre mio, in un caldo covile.
Lo so, perché io c’ero.
(Alinea I- Nitente, da Giustezza palesata)
Interessante lettura, grazie a entrambi
Grazie per averlo postato!:)*
https://it.wikipedia.org/wiki/Stella_di_Betlemme#/media/File:Sky_Jerusalem_South-7BC-11-12.gif
Un grandissimo Grazie per la collaborazione, e anche per il gentile passaggio.
darti una mano per rifinire questa particolare pagina di storia, ma tutte le ricerche,
tutte, le hai fatte tu... e per lungo tempo.Così la prima stesura...
Mi commuovo sempre a rileggerla, specie in questo periodo.
Felice tu l'abbia pubblicata!
Marina