Giustezza palesata- Alinea III
Mi sovvengono le notti di Cafarnao
intessute di sbicchierate con i tuoi
casigliani Pietro e suo fratello Andrea,
Giovanni e Giacomo figli di Zebedeo
e Matteo pregno di bacco con i suoi
pensieri amorali per quella piacente almea.
Hai mai mentovato ai tuoi cugini Giacomo
e Taddeo delle nostre grasse libagioni
plenarie, con Bartolomeo rigurgitante
di nettare in occasione delle nozze di Cana?
Di Giuda assuefatto ai dadi, e Simone troppo
emendato per ravvisare una serpe strisciante
nel Profeta… e l’artifizio della moltiplicazione?
Sulle rive del Giordano un subisso di vitto
da cinque pani d’orzo e due pesci, pania
realizzatasi con la correità di Filippo e Tommaso
che dal lago Tiberiade condussero e orpellarono
nottetempo le pietanze, per tua vesania.
… e ci sono sempre stato…
-Dentro queste Cronache azzimate da poema in sei alinee, la fede come a volte accade non è che il motivo addotto a discolpa di ben altro.
Chiede anche questa volta l’autore la pazienza dell’attento lettore…
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Di miracoli impossibili ne individua quattro: Le risurrezioni (non è che facendo credere a un morto di essere vivo, questo ci ritorni) la trasformazione dell'acqua in vino, il camminare sull'acqua, e la moltiplicazione dei pani e dei pesci (che secondo il regista, è stata una donazione di pesci da parte dei pescatori che volevano Gesù re)
Complimenti, Mastro Poeta, interessante
il tuo scrivere, sempre