Uno spogliarello fallito
Lucia era una bellissima ragazza del sud, dopo un’adolescenza a dir poco
difficile, i suoi genitori si erano separati che era una ancora una bambina.
Capelli castani, occhi neri e sguardo dolce, ma allo stesso tempo rivelatore di un’intelligenza fresca e veloce.
Siamo alla metà degli anni sessanta e Lucia all’età di circa vent’anni, con l’aiuto di un fratello della madre decise di trasferirsi al nord. Riuscì a trovare lavoro come cassiera presso un rinomato bar del posto, facendosi molto apprezzare dalla proprietaria anche affettivamente.
Un giorno entrò in quel bar un ragazzo che studiava nella vicina università, e caffè dopo caffè si innamorò pazzamente di quella bella morettina.
Dopo un po’Lucia ricambiò il suo amore e si fidanzò con Franco, colui che poi sarebbe diventato suo marito.
Lasciò il lavoro di cassiera per farne uno più tranquillo e riservato andando a lavorare in una lavanderia in collaborazione con altre due o tre ragazze, le quali avevano l’abitudine ogni lunedì di raccontare come avevano trascorso il fine settimana con i rispettivi fidanzati, senza trascurare i minimi particolari. Arrivato il turno di Lucia erano curiose di sapere anche di lei e del fidanzato. Lucia essendo una ragazza molto riservata ma sincera, raccontò che come ogni domenica era andata a pranzo
a casa di Franco dove c’era la suocera, persona dolcissima ed amabilissima, che l’accoglieva con simpatia ed affetto. Dopo pranzo, finite le faccende,il fidanzato si sedeva a leggere sopra una sdraio e lei faceva altrettanto. Nel tardo pomeriggio andavano a fare una passeggiata oppure al cinema ed infine il ragazzo la riaccompagnava a casa.
Le colleghe tutte in coro: ‘ E basta?’
‘ Si noi per cose più intime aspettiamo il matrimonio’. Rispose Lucia, alquanto imbarazzata.
‘ Ma no, a scatola chiusa si comprano solo i pelati Arrigoni’. Disse una di loro.
“Beh, e cosa dovrei fare, secondo voi” .Lucia non voleva fare la figura della ragazza un po’ indietro coi tempi venuta dal sud.
Il consiglio fu quello di comprare una lingerie un po’ sexy, e con la scusa di mostrarla al fidanzato si sarebbe spogliata davanti a lui, approfittando del momento
giusto, ovviamente.
Confidando sull’esperienza delle ragazze , ritenute più emancipate di lei, andò in un grande magazzino e comprò un completino di reggiseno e slip di pizzo nero.
La domenica successiva, come di solito, la suocera sali al piano di sopra per l’usuale riposino pomeridiano, Franco era sulla sdraio e Lucia pensò che quello fosse il momento buono per attuare il suo proposito.
Si avvicinò al fidanzato e mentre gli chiedeva se desiderava vedere ciò che si era comprato incominciò a sbottonarsi la camicetta.
Franco intuendo quello che stava accadendo, era tra lo sbigottito ed il sorpreso, col viso rosso fino ai capelli scattò dalla sdraio per fermarla, ma lei avendo
realizzato e quindi preso coscienza della situazione che lei stessa aveva creata incominciò a corre intorno al tavolo seguita dal fidanzato e dal cane maremmano, pensando che Lucia fosse in pericolo. Intanto la suocera svegliatasi per l’abbaiare del cane scese in cucina per vedere cosa stesse succedendo e non le ci volle molto per capire la situazione. Ma avendo equivocato su chi avesse iniziato non si risparmiò nell’usare i peggiori rimproveri al figlio. Insomma gliene disse di tutti i colori.
Franco, poverino con la testa bassa, affinché l’onore della fidanzata restasse immutato non rispose neanche una parola ,permettendo,intanto a Lucia di rivestirsi. Appena furono di nuovo soli Franco guardando Lucia negli occhi le disse:
“ Questa non sei tu, chi ti ha messo quest’idea nella testa? Questa non è farina del tuo sacco. Sicuramente quelle stupide delle tue colleghe”.
Lucia non ebbe che acconsentire, d’altronde era la pura verità, ma si sentiva in colpa per essersi fatta convincere ad un comportamento che non le apparteneva.
Era così umiliata e mortificata che desiderò che la terra sotto i piedi si aprisse e la inghiottisse.
Il giorno dopo tornata a lavoro, le colleghe erano tutte in attesa di sapere come fosse andato il suo spogliarello, ma l’unica risposta che ebbero fu un duro ammonimento, da parte di Lucia con il quale le invitava, usando un tono più che serio, a non interessarsi mai più della sua vita privata anzi di evitare in futuro, in sua presenza, anche di raccontare la loro. E così fu!
difficile, i suoi genitori si erano separati che era una ancora una bambina.
Capelli castani, occhi neri e sguardo dolce, ma allo stesso tempo rivelatore di un’intelligenza fresca e veloce.
Siamo alla metà degli anni sessanta e Lucia all’età di circa vent’anni, con l’aiuto di un fratello della madre decise di trasferirsi al nord. Riuscì a trovare lavoro come cassiera presso un rinomato bar del posto, facendosi molto apprezzare dalla proprietaria anche affettivamente.
Un giorno entrò in quel bar un ragazzo che studiava nella vicina università, e caffè dopo caffè si innamorò pazzamente di quella bella morettina.
Dopo un po’Lucia ricambiò il suo amore e si fidanzò con Franco, colui che poi sarebbe diventato suo marito.
Lasciò il lavoro di cassiera per farne uno più tranquillo e riservato andando a lavorare in una lavanderia in collaborazione con altre due o tre ragazze, le quali avevano l’abitudine ogni lunedì di raccontare come avevano trascorso il fine settimana con i rispettivi fidanzati, senza trascurare i minimi particolari. Arrivato il turno di Lucia erano curiose di sapere anche di lei e del fidanzato. Lucia essendo una ragazza molto riservata ma sincera, raccontò che come ogni domenica era andata a pranzo
a casa di Franco dove c’era la suocera, persona dolcissima ed amabilissima, che l’accoglieva con simpatia ed affetto. Dopo pranzo, finite le faccende,il fidanzato si sedeva a leggere sopra una sdraio e lei faceva altrettanto. Nel tardo pomeriggio andavano a fare una passeggiata oppure al cinema ed infine il ragazzo la riaccompagnava a casa.
Le colleghe tutte in coro: ‘ E basta?’
‘ Si noi per cose più intime aspettiamo il matrimonio’. Rispose Lucia, alquanto imbarazzata.
‘ Ma no, a scatola chiusa si comprano solo i pelati Arrigoni’. Disse una di loro.
“Beh, e cosa dovrei fare, secondo voi” .Lucia non voleva fare la figura della ragazza un po’ indietro coi tempi venuta dal sud.
Il consiglio fu quello di comprare una lingerie un po’ sexy, e con la scusa di mostrarla al fidanzato si sarebbe spogliata davanti a lui, approfittando del momento
giusto, ovviamente.
Confidando sull’esperienza delle ragazze , ritenute più emancipate di lei, andò in un grande magazzino e comprò un completino di reggiseno e slip di pizzo nero.
La domenica successiva, come di solito, la suocera sali al piano di sopra per l’usuale riposino pomeridiano, Franco era sulla sdraio e Lucia pensò che quello fosse il momento buono per attuare il suo proposito.
Si avvicinò al fidanzato e mentre gli chiedeva se desiderava vedere ciò che si era comprato incominciò a sbottonarsi la camicetta.
Franco intuendo quello che stava accadendo, era tra lo sbigottito ed il sorpreso, col viso rosso fino ai capelli scattò dalla sdraio per fermarla, ma lei avendo
realizzato e quindi preso coscienza della situazione che lei stessa aveva creata incominciò a corre intorno al tavolo seguita dal fidanzato e dal cane maremmano, pensando che Lucia fosse in pericolo. Intanto la suocera svegliatasi per l’abbaiare del cane scese in cucina per vedere cosa stesse succedendo e non le ci volle molto per capire la situazione. Ma avendo equivocato su chi avesse iniziato non si risparmiò nell’usare i peggiori rimproveri al figlio. Insomma gliene disse di tutti i colori.
Franco, poverino con la testa bassa, affinché l’onore della fidanzata restasse immutato non rispose neanche una parola ,permettendo,intanto a Lucia di rivestirsi. Appena furono di nuovo soli Franco guardando Lucia negli occhi le disse:
“ Questa non sei tu, chi ti ha messo quest’idea nella testa? Questa non è farina del tuo sacco. Sicuramente quelle stupide delle tue colleghe”.
Lucia non ebbe che acconsentire, d’altronde era la pura verità, ma si sentiva in colpa per essersi fatta convincere ad un comportamento che non le apparteneva.
Era così umiliata e mortificata che desiderò che la terra sotto i piedi si aprisse e la inghiottisse.
Il giorno dopo tornata a lavoro, le colleghe erano tutte in attesa di sapere come fosse andato il suo spogliarello, ma l’unica risposta che ebbero fu un duro ammonimento, da parte di Lucia con il quale le invitava, usando un tono più che serio, a non interessarsi mai più della sua vita privata anzi di evitare in futuro, in sua presenza, anche di raccontare la loro. E così fu!
F I N E
Racconto scritto il 04/09/2023 - 19:14
Letta n.362 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Grazie infinitamente Grazie. È vero ed io aggiungo...purtroppo.
santa scardino 07/09/2023 - 12:51
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Un simpatico racconto dove le scene divertenti attingono ad un passato difficile da replicare oggi, complimenti, ciao
Francesco Scolaro 07/09/2023 - 10:49
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Grazie Anna felicissima di ritrovarti. Buona serata.
santa scardino 06/09/2023 - 18:48
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Simpatico racconto scritto in modo chiaro e scorrevole...letto con grande piacere....buona giornata Santa
Anna Rossi 06/09/2023 - 06:37
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Caro Giuseppe la tua penna colpisce sempre nei segni più analitici. Grazie infinite.
santa scardino 05/09/2023 - 23:39
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Grazie Maria Luisa è sempre bello ricevere i tuoi significativi commenti. Felice notte
santa scardino 05/09/2023 - 23:37
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Che altro dire? L'autrice, nonostante predilige per la maggiore il genere poesia, non si può certo definire "vergine" poiché ha già esperienza in ambito... narrativo. Precedenti e valenti pubblicazioni lo dimostrano. Nella giornata di oggi si accoda questo racconto che peraltro "osa" senza scadere sull'osé.
***** stelline!!!
***** stelline!!!
Giuseppe Scilipoti 05/09/2023 - 23:27
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Il brano, non si può certo definire "spoglio" di dettagli, anzi, le descrizioni e lo snodo in generale, tra i vari aspetti danno un'idea del senso del pudore e della libertà sessuale che vigeva negli anni '60 o comunque differenze di mentalità tra le ragazze del nord con quelle del sud.
(segue)
(segue)
Giuseppe Scilipoti 05/09/2023 - 23:26
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In più frangenti emerge quasi un animus di innocenza e nel contempo quel tentativo di provare emozioni d'amore prima del consentito al fine di sprofondare in territori sconosciuti e proibiti.
(segue)
(segue)
Giuseppe Scilipoti 05/09/2023 - 23:25
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Uno spogliarello fallito, un racconto riuscito. L'ho letto con estremo interesse al punto che sono andato fino... in fondo. Posso dire la verità? Avrei voluto che si consumasse tra Lucia e Franco, ma perlomeno si è creata una situazione quasi surreale che francamente mi ha fatto sentire più divertito che imbarazzato.
(segue)
(segue)
Giuseppe Scilipoti 05/09/2023 - 23:23
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Complimenti, un racconto che coinvolge attraverso una scrittura scorrevole e divertente.
Apprezzato moltissimo!
Apprezzato moltissimo!
Maria Luisa Bandiera 05/09/2023 - 10:59
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Grazie di cuore Anna
santa scardino 04/09/2023 - 21:13
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Un racconto scritto benissimo, accattivante e divertente, giusto per quegli anni. Sempre bravissima!!! Brava Santa!!
Anna Cenni 04/09/2023 - 20:57
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