È un sabato sera. Strade affollate da gente che non sembra aver fretta. Negozi presi d’assalto per le imminenti festività natalizie.
Fabio girovaga senza una meta precisa in Corso Italia. Guarda distrattamente le vetrine, di tanto in tanto, per poi lasciarsi trascinare dalla marea verso il centro.
D’un tratto la vede, a pochi metri di distanza, e si blocca impietrito mentre le persone dietro di lui si tamponano, come su un’autostrada, e qualcuno impreca contro di lui.
È Fiamma, senz’altro, che non vede da una vita. Si sono lasciati anni prima senza un addio, senza una spiegazione, che poi gli hanno lasciato dentro un vuoto incolmabile.
Da tempo spera di incontrarla perché la città non è grande e Fiamma bazzica spesso in centro con la sua mania dello shopping , ma in tanti anni niente. Ed ora è lì a pochi metri da lui.
È preso dall’ansia e comincia a sudare copiosamente, sotto il giaccone, nonostante il freddo pungente.
Si accosta alla vetrina di un negozio. È incerto. Da eanni pensa a lei ma ora non sa cosa fare e così perde attimi Ormai preziosi e Fiamma è assorbita dalla marea.
Sì. Deve fermarla. Deve parlarle. Vuole capire se il disagio dell’abbandono ha colpito anche lei. Ormai Fiamma è a qualche decina di metri più avanti ed ora che si è deciso teme che non sarà facile raggiungerla.
Inizia quindi l’inseguimento. Sposta la gente, chiede scusa, strattona, contraccambia le imprecazioni, pesta un cagnolino che un padrone incosciente ha portato a passeggio in quella marea e si becca una sberla.
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Ma la gente è tanta e Fabio sta per sentirsi male….come il dottor Zivago che muore senza farsi vedere dalla sua amata.
Allora si sbottona il giaccone, si allenta la camicia e con la manica si asciuga il sudore dalla fronte.
La sua tenacia viene premiata perché a poco a poco, tra le imprecazioni della gente, ha guadagnato terreno. Insiste, si fa largo, spintona, sembra una rompighiaccio ed infine è lì, a qualche metro. Ora può chiamarla. Urlare il suo nome.
“Fiamma…Fiamma” un urlo disperato esce dalla sua gola rauca e secca per l’inseguimento. E Fiamma si volta finalmente, lo vede, esce dalla calca e lo attende. Fabio la raggiunge. Si ferma davanti a lei, esitante e poi la abbraccia.
“Stop. Stop” urla il regista incazzato dal terrazzino al primo piano, dietro l’enorme telecamera. “Fabio, non così, troppo lento…e poi il litigio per il cane non va bene, troppo arrendevole…poco incazzato! E tu Fiamma, uno sguardo più intenso…sono anni che non lo vedi, mica una settimana.
“Tutto da rifare. Fabio e Fiamma 4 da annullare”.
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