Il “J’accuse” era semplice e cristallino: furto di una gallina.
Si era difeso, Paolone, dall’accusa, ma le prove erano schiaccianti, le zampe del pennuto e i resti delle piume lo inchiodavano alle sue responsabilità. Si aggiunga che il vicino, a lui da sempre ostile, voleva dargli una lezione e aveva ingaggiato un avvocato costatogli più dello sfortunato pollo.
Al poveretto, invece, avevano dato d’ufficio il Farolfi, un avvocato sempre disposto a conciliare l’accusa appellandosi sempre “alla clemenza della corte” in finale di arringa nelle udienze.
Stavolta però l’avvocaticchio volle stupire la corte e concluse così: “Se la gallina errabonda non girovagava, il mio cliente non l’avrebbe presa”.
Paolone fu assolto!
Racconto scritto il 12/09/2023 - 15:32
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Voto: | su 2 votanti |
Commenti
ahahahah...errabonda istigazione. Così è se vi pare. Simpatico racconto
Mino Colosio 17/10/2023 - 19:51
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Piaciuto e apprezzato questo simpaticissimo racconto.
Maria Luisa Bandiera 13/09/2023 - 08:18
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Mi ricorda qualcuno al giorno d'oggi!!
Anna Cenni 12/09/2023 - 18:56
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