Inadeguati
Sono solo. Quando i miei figli non ci sono, quando pranzo e ceno. Quando sogno.
Ma ero solo anche prima della separazione, ora lo so. Per via della scrittura. Non ho mai letto o sentito di scrittori e poeti… felici.
Hemingway, impetuoso e orgoglioso nonché ambizioso ed egoista, si ritrovò più volte sull’orlo del crollo dell’autostima. Con l’aggiunta di un oscuro sentimento di colpa per il suicidio del padre. La consapevolezza di possedere un talento, poi, gli fece nascere in cuore uno smisurato orgoglio e questo a sua volta una fame di successo che lo portò a trascurare ogni legame. L’angoscia di fallire faceva eco al bisogno inconscio di punire una vita vissuta all’insegna della smania di grandezza e della colpa.
Alda Merini visse in una alternanza fra eccitamento e euforia, e la depressione. Fragile, enigmatica e controversa vedeva la sua mente come una nicchia da cui proteggersi dal vero inferno, là fuori dove si viene giudicati, criticati e non amati.
Cosa ho a che fare io con loro? La terapia della scrittura come accettazione e trasformazione della sofferenza. Cos’altro? Desiderare di spegnere la memoria, non riuscendoci mai.
Ma ero solo anche prima della separazione, ora lo so. Per via della scrittura. Non ho mai letto o sentito di scrittori e poeti… felici.
Hemingway, impetuoso e orgoglioso nonché ambizioso ed egoista, si ritrovò più volte sull’orlo del crollo dell’autostima. Con l’aggiunta di un oscuro sentimento di colpa per il suicidio del padre. La consapevolezza di possedere un talento, poi, gli fece nascere in cuore uno smisurato orgoglio e questo a sua volta una fame di successo che lo portò a trascurare ogni legame. L’angoscia di fallire faceva eco al bisogno inconscio di punire una vita vissuta all’insegna della smania di grandezza e della colpa.
Alda Merini visse in una alternanza fra eccitamento e euforia, e la depressione. Fragile, enigmatica e controversa vedeva la sua mente come una nicchia da cui proteggersi dal vero inferno, là fuori dove si viene giudicati, criticati e non amati.
Cosa ho a che fare io con loro? La terapia della scrittura come accettazione e trasformazione della sofferenza. Cos’altro? Desiderare di spegnere la memoria, non riuscendoci mai.
(dalla raccolta Su di un piede)
Racconto scritto il 10/10/2023 - 09:26
Letta n.250 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Purtroppo la depressione è una brutta cosa, è proprio lei che fa sentire la solitudine tra i pensieri. Bisognerebbe essere capaci di bilanciare famiglia e scrittura, se si sacrifica una per l'altra, la scelta va a scapito di qualcosa d'importante.
Maria Luisa Bandiera 10/10/2023 - 16:15
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Molto apprezzato...che dire di più, Hemingway per me è stato un maestro, ho cominciato a leggerlo a 10 anni. E poi il discorso del suicidio...ho scritto qualcosa di molto serio nel merito. Bravo Mirko.
Mino Colosio 10/10/2023 - 12:36
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Quanto è difficile il mestiere di vivere, a volte si vorrebbe andar proprio via, ma forse un motivo per stare.... celato ma c'è.
Forse anche tu sei un punto fermo per qualcuno, lo so può non bastare, ma per qualcuno tu puntino.. si che basti e sei importante!! Non dimenticarlo mai.
Forse anche tu sei un punto fermo per qualcuno, lo so può non bastare, ma per qualcuno tu puntino.. si che basti e sei importante!! Non dimenticarlo mai.
Anna Cenni 10/10/2023 - 11:12
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