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La mensa militare

Nel periodo in cui ho prestato servizio nell’Esercito, una mattina, in pausa pranzo, io e un certo Vallelunga, un collega originario di Palermo, discutemmo sugli aspetti positivi della mensa militare, verso la quale ci stavamo dirigendo. In proposito, constatai che, oltre a risultare pulita, offriva un vitto buono e abbondante. Inoltre, essendo gestita dai civili, noi militi, per fortuna, non dovevamo fare turni di corvée in cucina a pulire pentole, tegami e quant'altro.
Sull’igiene, mi rimangiai le parole. Difatti appena mi piazzai col vassoio davanti ai banconi costituiti da pannelli divisori, notai un insetto in una delle vaschette rettangolari in acciaio inox piene di cibo. 
«Cosa prendi? C’è la pasta al burro, gli gnocchi ai quattro formaggi, il riso al pomodoro…» inizió a chiedermi un'addetta alla distribuzione dei pasti. 
Le indicai il risotto, ma soltanto per esporre la mia ripugnanza. 
«Scusa, lì c’è un moscone morto!» esclamai schifato.
«Shhh, parla piano! Sennò lo vogliono tutti!» mi disse la donna strabuzzando gli occhi e portandosi l’indice sulle labbra.



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Racconto scritto il 26/12/2023 - 23:23
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.279 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Santa, ti ringrazio, felice di sapere che apprezzi la mia verve spiritosa, tra ironia e autoironia, e che questo raccontino non ti abbia fatto schifo.

No, niente mosca sul riso, al massimo se si parla di risotto con Fontina, ci starebbe la moscata. Noce moscata, intendo dire.
Visto che apprezzi questo genere di lavori, avrei altre storie da raccontare in riguardo la mia esperienza da militare, magari in futuro potrei pubblicare 'Il corso di paracadutismo' o 'In armeria' o 'Al poligono di tiro' oppure 'Il primo giorno da recluta'

Alla proxima!!!

Giuseppe Scilipoti 28/12/2023 - 22:35

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Anche sulle cose tragiche tu riesci a strappare la spontaneità di una risata. Devo dire che i risotti si offrono molto all'abbinamento con la carne, gratis poi. A parte gli scherzi tra l'ironia e la realtà sei un autore strepitoso. Bravissimo.

santa scardino 28/12/2023 - 21:39

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x Mary: GRAZIEEE! Mi fa piacere che ammiri la mia fantasia, ma desidero precisare che questo racconto è totalmente autobiografico, un racconto narrato in... humour mode.
Comunque, il tuo commento suscita il riso.
Beh, d'alto canto nel racconto viene menzionato il riso al pomodoro.
Ricordo che quel giorno, passai direttamente al secondo. Presi le cotolette alla palermitana con patatine. Naturalmente mi assicurai che non ci fosse qualche altra.... "mosckitos"
Un abrazo!!!

Giuseppe Scilipoti 27/12/2023 - 21:38

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x Glauco: grazie anche a te. Immaginavo che questo breve brano ti avrebbe suscitato rimandi o comunque ricordi.
Tra l'altro, in ambito scrittorio, tempo addietro avevi già realizzato dei racconti inerenti la tua naja.
Sai, in passato, alcuni conoscenti e parenti che avevano prestato il servizio di leva, mi raccontarono che in molte caserme, la mensa gestita dai soldati in effetti era un mix tra lo schifo e un incubo. In quel 'girone' come giustamente lo chiami tu, ci stavano anche i militi puniti a "base" di giorni di consegna o di rigore. I militi in questione erano destinati a pelare montagne di patate.

Giuseppe Scilipoti 27/12/2023 - 21:35

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x Maria Luisa: ti ringrazio, l'ironia (che comprende anche l'autoironia) prevale anche fuori dalla scrittura dal momento che è una delle principali componenti del mio carattere.
Per quel che concerne i tuoi racconti, invece si distingue il versante poetico. D'altro canto sei una poetessa. Ed anche molto brava sensibile.

Giuseppe Scilipoti 27/12/2023 - 21:32

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Ci sarà la fila per provare quel risotto, è come essere sull' isola con Ilary, Totti e i rolex e super naufraghi che fanno un torneo a tennis per catturare saporito cibo, la fame si sente!!

Mary L 27/12/2023 - 13:51

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Ammiro la tua fantasia, mi strappa sempre un sorriso e mi da ispirazione anche a me sai? il risotto al moscone mancava un ingrediente perfetto e saporito per rendere indimenticabile il risotto che non è quattro salti in padella ma quattro salti mosckitos super

Mary L 27/12/2023 - 13:47

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Ah, la corvè cucina era la cosa più temuta al CAR, 12 ore in un girone dantesco che poi non ci mangiavi più in mensa...

Glauco Ballantini 27/12/2023 - 07:52

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Giuseppe: l'ironia nei tuoi racconti ti distingue sempre e strappa un sorriso!

Maria Luisa Bandiera 27/12/2023 - 07:34

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