Il profumo della Pasqua
La Pasqua della mia infanzia profumava di tradizioni e di amore familiare.
Rivedo mia madre recarsi, insieme alle sue amiche , al forno preso in affitto con le mani piene di cose buone da cuocere.
Ognuna di esse apponeva sul proprio tegame un segno di riconoscimento, quello di mia madre era una ‘A’, l’iniziale del suo nome : Amelia.
Si faceva prima l’infornata dei dolci, poi quella delle carni, in genere capretto e patate ed infine era la volta delle focacce.
Era una vera processione che univa il sacro col profano, era quasi un obbligo gioioso , una ragione votiva, quella di rispettare con questi gesti, l’appartenenza ad una fede.
Tutt’intorno, ragazzi e bambini si muovevano come sciami di rondini intorno ad un pesco fiorito. Tra grida e saltelli aiutavano le rispettive mamme a portare i tegami, oppure gli sgabelli che servivano al riposo durante l’attesa della cottura.
Era una vera festa, così come lo è ogni ‘’al dì di festa’’,il godere della vigilia ancor prima della festa.
E quei profumi,oggi, sono la firma del tempo sulla nostra anima.
In ogni stradina del paese si respirava l'odore di zucchero e vaniglia per giorni interi.
Oggi è tutto diverso e queste nostalgie sono solo patrimonio di chi quei momenti li ha in memoria.
Nel mio presente un po’ di quei profumi cerco di trasmetterli alla mia famiglia, affinché conservino il concetto che anche un semplice e particolare dolce abbia una sua storia ed una sua relazione con un evento sia sociale che religioso.
Buona, felice e gioiosa Pasqua a tutti coloro che amano il prossimo e soprattutto ai costruttori di Pace. Auguri!
Rivedo mia madre recarsi, insieme alle sue amiche , al forno preso in affitto con le mani piene di cose buone da cuocere.
Ognuna di esse apponeva sul proprio tegame un segno di riconoscimento, quello di mia madre era una ‘A’, l’iniziale del suo nome : Amelia.
Si faceva prima l’infornata dei dolci, poi quella delle carni, in genere capretto e patate ed infine era la volta delle focacce.
Era una vera processione che univa il sacro col profano, era quasi un obbligo gioioso , una ragione votiva, quella di rispettare con questi gesti, l’appartenenza ad una fede.
Tutt’intorno, ragazzi e bambini si muovevano come sciami di rondini intorno ad un pesco fiorito. Tra grida e saltelli aiutavano le rispettive mamme a portare i tegami, oppure gli sgabelli che servivano al riposo durante l’attesa della cottura.
Era una vera festa, così come lo è ogni ‘’al dì di festa’’,il godere della vigilia ancor prima della festa.
E quei profumi,oggi, sono la firma del tempo sulla nostra anima.
In ogni stradina del paese si respirava l'odore di zucchero e vaniglia per giorni interi.
Oggi è tutto diverso e queste nostalgie sono solo patrimonio di chi quei momenti li ha in memoria.
Nel mio presente un po’ di quei profumi cerco di trasmetterli alla mia famiglia, affinché conservino il concetto che anche un semplice e particolare dolce abbia una sua storia ed una sua relazione con un evento sia sociale che religioso.
Buona, felice e gioiosa Pasqua a tutti coloro che amano il prossimo e soprattutto ai costruttori di Pace. Auguri!
Racconto scritto il 30/03/2024 - 15:24
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Grazie mille Anna. Buona Pasquetta.
santa scardino 01/04/2024 - 14:59
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Bei tempi quelli, dove le persone erano importanti!!ora lo è altro ahimè. Complimenti!! Sempre bravissima!!
Anna Cenni 01/04/2024 - 13:45
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Grazie Mirko, ti auguro di trovare in questa Pasqua sia amore che pace. Un abbraccio
santa scardino 31/03/2024 - 17:56
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Magia e profumo d'amore.
Buona Pasqua
Buona Pasqua
Mirko D. Mastro 31/03/2024 - 16:11
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Grazie Francesco e tanti auguri.
santa scardino 31/03/2024 - 14:57
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Altri tempi, che purtroppo non torneranno più. Ciao e tanti Auguri di Buona Pasqua.
Francesco Scolaro 31/03/2024 - 11:12
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Grazie Maria Luisa e Felice Pasqua.
santa scardino 31/03/2024 - 09:07
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Grazie Maria Luisa e Felice Pasqua.
santa scardino 31/03/2024 - 09:02
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Mi piace leggere i tuoi racconti che sanno di tempi antichi ma mai persi.
Rievocarli è vederli rinascere.
Non so cosa potranno avere nei ricordi i giovani d'oggi con una vita piena di cose già fatte industrialmente, piena solo di figurine "emotion" per esprimere un sentimento e solo di occhi sul cellulare che non profuma di nulla ... ma forse solo di solitudini.
Rievocarli è vederli rinascere.
Non so cosa potranno avere nei ricordi i giovani d'oggi con una vita piena di cose già fatte industrialmente, piena solo di figurine "emotion" per esprimere un sentimento e solo di occhi sul cellulare che non profuma di nulla ... ma forse solo di solitudini.
Maria Luisa Bandiera 31/03/2024 - 08:57
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