Le notti di D. sfumano su quelle di Elisa
Un azzeccagarbugli le dà la parola
<Lui consumava le ore a scrivere le notti; non mi restava che trascorrerle negli occhi della gatta dalla casa dirimpetto, sola al poggiolo>.
Fino ad allora come dentro a un film muto, da dietro il cappellaccio di pannolenci sugli occhi a diradar la bruma "Scrivevo per asciugarle il pianto nelle notti di ore cadute. Mi accorsi, cadde in una di quelle qualcosa. Portò con sé la gatta come fosse rugiada, arruffata una lacrima".
Di lei la nuca color della ruggine, lui seguendo la Montblanc con lo sguardo patinato come la carta "Cosa scrive avvocato, se posso chiedere...".
<<Non tornerà la gatta>>
<Lui consumava le ore a scrivere le notti; non mi restava che trascorrerle negli occhi della gatta dalla casa dirimpetto, sola al poggiolo>.
Fino ad allora come dentro a un film muto, da dietro il cappellaccio di pannolenci sugli occhi a diradar la bruma "Scrivevo per asciugarle il pianto nelle notti di ore cadute. Mi accorsi, cadde in una di quelle qualcosa. Portò con sé la gatta come fosse rugiada, arruffata una lacrima".
Di lei la nuca color della ruggine, lui seguendo la Montblanc con lo sguardo patinato come la carta "Cosa scrive avvocato, se posso chiedere...".
<<Non tornerà la gatta>>
(Il tordo e sotto, i tasti di una Lettera 22)

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Commenti
Un racconto che parla di un distacco.
È sempre difficile quando ci sono gli avvocati

È sempre difficile quando ci sono gli avvocati





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Vi ringrazio...


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Scrivere per esistere, dico io, che non sono nessuno...ma di certo in questo racconto qualcuno ha lasciato il suo cuore...intensamente bello. 



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Difficile da cogliere la trama di questo racconto... ma credo che ci sia un distacco dove c'è di mezzo in avvocato... oppure anche no.





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Non si scrive mai per gli altri, ma solo per se stessi, e così disse Pessoa, il poeta è un fingitore, chi legge poi chissà se sente rimbalzare al proprio interno certe parole, ma chiaro sia che, se il poeta non mette anima, anima non risponde. 



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