Le ragazze del '69
Nello stesso giorno in cui l'uomo allunava,due belle ragazze di 17 e 19 anni camminavano tenendosi per mano su una spiaggia assolata del Sud. Tra loro c'era un legame di sangue,ma non era questo ad accomunarle.
Vivevano nella stessa regione,ma non nella stessa città, per cui d'inverno si vedevano poco,ma finita la scuola passavano tutta l'estate insieme,una delle due viveva in una casa quasi sulla spiaggia.
Il loro affiatamento era davvero speciale,avevano gli stessi gusti,le stesse aspirazioni per il futuro divertendosi a sognare e a fantasticare sull'ipotetico uomo con cui avrebbero voluto passare il resto della vita.
La mattina ad arrostire in spiaggia, ma al tramonto lunghe passeggiate ( le vasche) sul lungomare schivando col sorriso fra i denti i commenti e gli sguardi dei ragazzi, quelli che mio padre chiamava 'mosconi'.
Si divertivano a trovare a essi pregi o difetti estetici o su come erano vestiti, ma in effetti tutto questo le lusingava.
Poi gli eventi della vita le separò, ognuna prese la propria strada.
Per molti anni la loro storia e la loro amicizia rimasero ibernate nel loro cuore, finché un recente destino le ha fatte rincontrare in conseguenza di spiacevoli circostanze.
Oggi, le ragazze di allora sono due signore di una certa età che si ritrovano a riempire gli spazi delle rispettive solitudini, assaporando e condividendo la stessa simbiosi di un tempo.
Quel tempo che non distrugge,ma conserva.
Quel tempo che ha rinnegato se stesso.
Quel tempo che fa sbocciare i semi dell'affetto.
Quel tempo che fa rinascere i ricordi.
Quel tempo che è l'unico e reale compagno di vita.
Vivevano nella stessa regione,ma non nella stessa città, per cui d'inverno si vedevano poco,ma finita la scuola passavano tutta l'estate insieme,una delle due viveva in una casa quasi sulla spiaggia.
Il loro affiatamento era davvero speciale,avevano gli stessi gusti,le stesse aspirazioni per il futuro divertendosi a sognare e a fantasticare sull'ipotetico uomo con cui avrebbero voluto passare il resto della vita.
La mattina ad arrostire in spiaggia, ma al tramonto lunghe passeggiate ( le vasche) sul lungomare schivando col sorriso fra i denti i commenti e gli sguardi dei ragazzi, quelli che mio padre chiamava 'mosconi'.
Si divertivano a trovare a essi pregi o difetti estetici o su come erano vestiti, ma in effetti tutto questo le lusingava.
Poi gli eventi della vita le separò, ognuna prese la propria strada.
Per molti anni la loro storia e la loro amicizia rimasero ibernate nel loro cuore, finché un recente destino le ha fatte rincontrare in conseguenza di spiacevoli circostanze.
Oggi, le ragazze di allora sono due signore di una certa età che si ritrovano a riempire gli spazi delle rispettive solitudini, assaporando e condividendo la stessa simbiosi di un tempo.
Quel tempo che non distrugge,ma conserva.
Quel tempo che ha rinnegato se stesso.
Quel tempo che fa sbocciare i semi dell'affetto.
Quel tempo che fa rinascere i ricordi.
Quel tempo che è l'unico e reale compagno di vita.

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Commenti
Infinite grazie Mary. Un abbraccio.





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Bello ritrovarsi dopo tanto con i semi sbocciati d' affetto e l' amicizia sempre più forte, complimenti 



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È vero, grazie Anna. 



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Quando sono vere e non opportunismi, le amicizie durano per sempre. Buon proseguo di affetti!!





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