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e poi arrivi tu

Era un giorno piovoso , la città era immersa nel grigiore delle nuvole che la sovrastavano, proprio come l ‘ umore di Sara ,una ragazzina di 17 anni . Prima di allora era sempre stata una ragazza con il sorriso , piena di vita ,ma da quando si è trasferita nella nuova città molte cose in cominciarono a cambiare , a partire dal ambiente familiare.
La mamma era un insegnante di lettere e il padre un avvocato , lei frequentava il quarto anno di liceo e aveva sempre ottimi risultati a scuola ,non dava problemi di alcun genere ai suoi genitori ed era sempre di ottimo umore ,aveva sempre un del sorriso stampato sul suo paffuto viso.
Ma un giorno qualcosa cambiò in quella ragazzina dal dolce sorriso , i suoi genitori decisero di separarsi ,le cause a lei furono ignote , ma giorno dopo giorno sentiva questo “tragico” peso gravarsi sulle spalle. A scuola le amiche la isolarono , essendo nuova già era difficile inserirsi, i compagni la prendevano in giro a causa del suo aspetto paffuto e come se non bastasse ,questa situazione familiare l’ aveva condizionata a tal punto che non riusciva a rendere buoni voti a scuola come faceva prima.
Ma un giorno , mentre scendeva le scale di casa e varcava il portone dell’ androne del palazzo , Sara non imboccò la solita traversa per andare a scuola , ma decise di prendere un’ altra strada e cominciare a correre , correva più che poteva facendosi strada tra la folla . Correva, correva e correva ancora , mentre le lacrime gli solcavano il viso e la pioggia le bagnava la testa , correva senza una meta , non sapeva dove stesse andando , né quando si sarebbe fermata , continuava la sua corsa frenetica .
Dopo qualche kilometro di corsa senza fiato si accostò ad un palo per riprendere fiato e si sedette a terra sfinita . La pioggia continuava a cadere ,bagnandole ancora di più gli abiti e le scarpe , alzò il volto per un istante e sentì le gocce d’ acqua accarezzarle il viso , provò una sensazione di benessere e rimase così per un po’ , facendo calmare il suo battito cardiaco accelerato . Seduta lì con lo sguardo fisso al cielo grigio , incominciò a pensare e a domandarsi ,”perché? Perché scappare ?” . Mentre era immersa nei suoi pensieri , non si accorse che dall’ altro lato della strada c’era un ragazzino della sua età , che la guardava con aria incuriosita e titubante . Dopo qualche istante se lo ritrovò al suo fianco, si accorse che su di lei non pioveva più , la stava riparando con il suo ombrello , si sedette al suo fianco senza dire una parola. Stettero in silenzio per qualche istante , poi Sara si alzò , gli fece un sorriso di ringraziamento e se ne andò senza dirgli nulla ne anche un “ciao!”. Il ragazzino la seguì con lo sguardo , mentre lei pian piano si allontanava e si mischiava tra la gente . Non sapeva cosa stesse passando quella ragazzina , ma sentiva di doverla conoscere , così decise di inseguirla , incominciò a correre più che poteva , altrimenti l’ avrebbe persa . La ritrovò dopo qualche passo, era ferma alla fermata del bus, attraversò frettolosamente e le si avvicinò. Le disse :” ciao ! mi chiamo Luca ho 17 anni e vivo qui da poco tu ?” ,lei alzò la testa e gli rispose :” ciao ! sono Sara ed ho 17 anni e vivo anch’ io qui da poco” , e con un sorriso un po’ imbarazzato ,tra una chiacchiera e l ‘ altra incominciarono a conoscersi un po’ . Poi arrivò il bus,Sara salutò l ‘ amico e salì come un lampo, lasciando Luca fermo alla fermata. Mentre il ragazzino vedeva il bus allontanarsi, noto a terra un diario , lo raccolse e lo aprì , e noto con immensa gioia ch’ era di Sara .
Nel frattempo mentre era seduta nel bus un sorriso apparve timidamente sul viso della ragazza , il pensiero di aver conosciuto Luca la faceva star bene .
Dopo qualche ora rientrò a casa, la mamma era in cucina ,sempre troppo indaffarata , il padre non era ancora rientrato, così fece una corsa in camera si cambiò e si sedette a tavola . Ovviamente la madre non le prestava molta attenzione , quindi non se ne accorse che Sara aveva marinato la scuola . Dopo pranzo ,la ragazzina esausta si distese sul letto fissando il soffitto e pensando all’ incontro con Luca . Chi sa se si sarebbero rivisti o se era stato solo un caso ,incominciò a pensare. Voleva rivederlo ,questo era certo , ma non sapeva come fare per rintracciarlo, e pensiero dopo pensiero le si chiusero gli occhi e si addormentò.
Qualche ora più tardi bussarono la porta , Sara aprì gli occhi di scatto e si alzò velocemente , andò ad aprire la porta e ritrovò il suo amico che le aveva portato il diario che aveva perso alla fermata , lei lo invitò ad entrare , così parlarono ancora una volta ,e tra i due si istaurò un bella amicizia . Luca l’ andava a bussare tutte le mattine per andare a scuola e studiavano spesso insieme . Era diventati inseparabili e Sara pian piano stava riacquistando il suo splendido sorriso e la sua serenità.



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Racconto scritto il 24/10/2014 - 11:15
Da esse landol
Letta n.1320 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


anche se un pò in ritardo (perdonatemi) vi ringrazio per gli splendidi commenti !:*

esse landol 12/10/2015 - 23:31

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Sono proprio gli incontri inaspettati che ci ridonano il sorriso!! Dolcissimo racconto,

Chiara B. 24/10/2014 - 17:40

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Ho appena scoperto che sei di Napoli, la città italiana che più amo e dove tanto ho vissuto, io che sono modenese di nascita. Un altro bel segno speciale per me, oggi che tanto bisogno ho di SENTIMENTI PROFONDI e POSITIVI. GRAZIE, dunque. Un abbraccio. Vera

Vera Lezzi 24/10/2014 - 16:48

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Che dolce! Quando si soffre, com'è importante avere accanto qualcuno che davvero si accorga di noi! Oggi ero molto triste per qualcosa che mi è da poco accaduto e mi ha fatto molto soffrire...Poiché si tratta proprio di rapporti tra persone, ero stata tentata di lasciare il Sito, non continuare a voler sempre dialogare autenticamente, e scoprire poi, spesso, quanta poca autenticità esista anche vicino a noi...Oltretutto, avevo pensato, vedi, qui si parla soprattutto di facile amore, che ci stai a fare alla tua età?...E invece no, qui si parla anche tanto di dolori -vari- e allora cosa c'è di meglio da fare, proprio alla mia età, che porgere un..."ombrello", come il ragazzo di questo bel racconto e un po' d'amore a chiunque ne abbia bisogno?!...Sono perfino contenta che, per errore, oggi abbia cancellato, anziché l'aforisma difettoso che la Redazione m'invitava a riscrivere, la mia poesia-testimonianza "Un vissuto in breve", il mio: mi è sembrato un invito del mio AMICO-DIO a cose NUOVE

Vera Lezzi 24/10/2014 - 16:39

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