i bambini insegnano
Ricordi la mia passione per la psicologia? Rammenti quando cercavo di analizzare tutti i nostri compagni di classe? Beh, ho proseguito con questa passione ed ho conseguito la laurea in neuropsichiatria infantile. E’ affascinante, credimi…posso coniugare il mio grande bisogno di elargire amore con un impegno, una professione per nulla semplice, ma mai demotivante. I bambini insegnano, proprio come gli anziani.
Le patologie di cui sono affetti, si traducono in disturbi vari, dai disturbi del linguaggio e dell’apprendimento al ritardo psicomotorio e mentale, dalle paralisi cerebrali infantili all’autismo, dall’epilessia ai disturbi dell’umore e alle psicosi, dalle fobie e disturbi d’ansia ai disturbi comportamentali, del sonno, alimentari, sfinterici, dai deficit dell’attenzione ed iperattività alle patologie neuromuscolari e ai disturbi del movimento. Ovviamente sono solo un componente di un equipe, ognuno di noi per la parte di propria competenza, ma sempre complementari.
Spesso mi ritrovo a "giocare" ed interagire i piccoli pazienti oltre l’orario stabilito, senza nessuna fatica, senza nessun orologio che mi indichi quanto e perché, solo ed esclusivamente per empatia, per assaporare le loro problematiche e immedesimarmi nella loro piccola, grande personalità, quasi fossi un loro amico, mai un loro medico….
La medicina ufficiale non accetterebbe mai questo tipo di approccio, ma il primario del reparto in cui opero, ritiene che io abbia la capacità di scindere il problema dal rapporto affettivo che inevitabilmente si instaura con loro, nessuno escluso. Margherita, sai quel detto: “tutti i bambini sono buoni”, che ho sempre contestato? Beh, oggi posso considerarlo condivisibile in toto. Ogni bambino ha dietro di sé un vissuto o una patologia. Un bambino può “incattivirsi”, può diventare un adolescente, un adulto “incattivito”, ma nasce sempre come “puro”. E la purezza viene fuori da ogni movimento, ogni sguardo, ogni manina che allunga verso te, per chiedere più o meno esplicitamente: aiutami, ti prego!
I bambini insegnano che il dolore può essere gestito con naturalezza, insegnano che dietro ogni lacrima c’è una difficoltà, insegnano che anche il capriccio stesso, può essere un disagio, insegnano l’inadeguatezza di noi “cosiddetti adulti” innanzi al loro mondo…insegnano quanto sia facile amare e quanto sia difficile non avere dei riferimenti, dei punti cardine, insegnano che il nostro compito è quello di proteggerli dal “non conosciuto” o “da quel male che conosciamo” con le armi della pazienza, della determinazione e della tenerezza. A volte un rimprovero è terapeutico, altre, è il primo gradino verso l’insicurezza di un bambino che diventerà uomo.
Ogni bambino che lascio a fine percorso, è un pezzo di me che se ne va per il mondo.
Ogni bambino innanzi al quale comprendo che la mia professionalità non è adeguata, è un pezzo del mio cuore che sanguina.
Ogni bambino che incontro per la prima volta è un piccolo angelo e quello che mi propongo di fare, è spiccare il volo, abbracciati…
Si, Margherita…sono un privilegiato. Amo il mio lavoro, amo i miei bambini. Forse è per questo che non ho ancora avuto tempo e voglia di fare altro. Ho avuto qualche storia, nulla di concreto.
Chissà,
sarà perché mi sei rimasta in testa tu?
Mia madre mi ha detto anche che sei sempre bellissima ma io lo sapevo. Quando eravamo piccoli ero sicuro che saresti diventata Miss Italia.
Ti bacio. Pietro.
P.S.: preparati, perché quando passo da Bologna ti prendo e ti porto via.
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Bella lettera, scritta bene, con conoscenza...
Ti abbraccio
grazie di cuore, Amici
Questa professione svolge un ruolo fondamentale, quello cioè di seguire un bambino nel suo percorso di crescita e"restituirlo" alla società con più sicurezza ed autostima, cercando di farlo diventare un adulto più equilibrato.
Ottimo anche lo stile in cui lo hai proposto, Laisa
...il mondo sarebbe rosa, perché sarebbero lenite molte so sefferenze. Complimenti, Laisa.