CONFESSIONI
Le istruzioni sono:
Ripensa ad un episodio un po' 'oscuro' della tua infanzia e connettilo con il tuo carattere attuale, adulto, o con qualche tua abitudine o tendenza. Meno significativo (in apparenza) è questo episodio e meglio è. Non ti chiediamo di farti da psicoanalista di te stesso: niente ti impedisce di inventare o di usare ricordi altrui.
Ad esempio Rousseau nella sua autobiografia "Le confessioni" dopo aver parlato di un castigo avuto nell'infanzia dice: "Chi crederebbe mai che quel castigo infantile, ricevuto a otto anni da una donna di trenta, ha deciso dei miei gusti, dei miei desideri, delle mie passioni, di me stesso per il resto della vita e precisamente nel senso contrario a quello che ......"
Ad esempio Rousseau nella sua autobiografia "Le confessioni" dopo aver parlato di un castigo avuto nell'infanzia dice: "Chi crederebbe mai che quel castigo infantile, ricevuto a otto anni da una donna di trenta, ha deciso dei miei gusti, dei miei desideri, delle mie passioni, di me stesso per il resto della vita e precisamente nel senso contrario a quello che ......"
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La morte non uccide l'amore
Ho visto un ragazzo vicino alla porta di quella stanza.
Stava li fissando il letto con lo sguardo perso nel nulla.
Quel ragazzo penso di conoscerlo, mi somiglia.
Parla da solo dice frasi che non hanno un senso. Parla della morte e del paradiso ma io non vedo nessun morto in questa camera. Cerco di avvicinarmi a lui ma lui non riesce a vedermi. Sento qualcuno che lo chiama per nome , ricordo quel nome , mi è famigliare ma non riesco a ricordare. Mi guardo in torno , ci sono libri e foto.Una foto riporta l' immagine di una giovane donna con un bambino in braccio la guardo e ritornano pian pianino i ricordi. Vorrei aver non ricordato che quel morto di cui parlava mio figlio ero io. Sono morta!
oggi a casa mia su quel letto in quella stanza rosa circondata da libri e fotografie. Sono morta per colpa di una malattia non sono più umana è vero ma non sono morta del tutto. Sono ancora qua e qui rimarrò in questa casa triste e silenziosa a guardare la vita dei miei cari finchè l' ultimo componente di questa famiglia finirà di vivere come me.
Stava li fissando il letto con lo sguardo perso nel nulla.
Quel ragazzo penso di conoscerlo, mi somiglia.
Parla da solo dice frasi che non hanno un senso. Parla della morte e del paradiso ma io non vedo nessun morto in questa camera. Cerco di avvicinarmi a lui ma lui non riesce a vedermi. Sento qualcuno che lo chiama per nome , ricordo quel nome , mi è famigliare ma non riesco a ricordare. Mi guardo in torno , ci sono libri e foto.Una foto riporta l' immagine di una giovane donna con un bambino in braccio la guardo e ritornano pian pianino i ricordi. Vorrei aver non ricordato che quel morto di cui parlava mio figlio ero io. Sono morta!
oggi a casa mia su quel letto in quella stanza rosa circondata da libri e fotografie. Sono morta per colpa di una malattia non sono più umana è vero ma non sono morta del tutto. Sono ancora qua e qui rimarrò in questa casa triste e silenziosa a guardare la vita dei miei cari finchè l' ultimo componente di questa famiglia finirà di vivere come me.
Scrittura creativa scritta il 23/10/2013 - 17:17
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Commenti
GRAZIE MILLE :)
MARIANGELA ARMATA 22/07/2020 - 19:37
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hai saputo attenersi nella giusta maniera nella tematica sebbene metti in risalto perlopiù il lato emozionale del contesto e leggendo leggendo dalle tonalità via via fosche.
Che altro dire?
Fa venir voglia di leggerne ancora, il modo in cui la malinconia e la tristezza chiudono la tua opera l'ho apprezzata, con una chiusa che è come voler indicare non la vita dopo la morte ma la morte dopo la morte.
Brava!
Che altro dire?
Fa venir voglia di leggerne ancora, il modo in cui la malinconia e la tristezza chiudono la tua opera l'ho apprezzata, con una chiusa che è come voler indicare non la vita dopo la morte ma la morte dopo la morte.
Brava!
Giuseppe Scilipoti 04/05/2020 - 12:44
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Ciao Mariangela, sto praticamente leggendo tutti i tuoi lavori. Me ne mancano una manciata.
Qui ti ritrovo con un testo in prosa, un testo decisamente funereo, triste. "La morte non uccide l'amore", tuttavia rende tedioso il passaggio nell'aldilà, visto che l'anima io narrante rimane ancorata tra i vivi poichè il dolore non le permette di evolversi spiritualmente. Dato che ho una buona conoscenza in materia in quanto ho letto molto sullo spiritualismo...
(segue)
Qui ti ritrovo con un testo in prosa, un testo decisamente funereo, triste. "La morte non uccide l'amore", tuttavia rende tedioso il passaggio nell'aldilà, visto che l'anima io narrante rimane ancorata tra i vivi poichè il dolore non le permette di evolversi spiritualmente. Dato che ho una buona conoscenza in materia in quanto ho letto molto sullo spiritualismo...
(segue)
Giuseppe Scilipoti 04/05/2020 - 12:40
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